Una importante presa di posizione da parte di mons. Gilfredo Marengo, capo della commissione che ha avuto accesso ai documenti relativi alla Humanae Vitae custoditi negli archivi vaticani. E’ una presa di posizione che sconfessa quella di don Maurizio Chiodi, eletto di recente nella Pontifica Accademia della Vita. Lo riporta il Catholic Herald.
Riporto l’articolo nella mia traduzione.
Il capo di una commissione di studio vaticana sull’enciclica Humanae vitae di Paolo VI ha detto che la contraccezione è “intrinsecamente non onesta“.
Il 50° anniversario di Humanae Vitae cade la prossima settimana, il 25 luglio. Sebbene il Vaticano non abbia ancora annunciato i piani per celebrare l’anniversario, ha permesso a un gruppo di studio di accedere agli archivi vaticani.
Mons. Gilfredo Marengo, coordinatore della commissione, ha discusso alcuni dei suoi risultati a maggio in un discorso all’Istituto Maryvale di Birmingham.
Durante la sessione di domande e risposte, a Mons. Marengo è stato chiesto (cosa ne pensasse, ndr) circa l’insegnamento della Chiesa, notoriamente riaffermato nella Humanae Vitae, che afferma che l’uso della contraccezione artificiale è intrinsecamente sbagliato.
Mons. Marengo ha risposto: “È l’insegnamento”, aggiungendo che “il linguaggio e la presentazione” della dottrina sono importanti.
Era stato ipotizzato che la commissione avrebbe sfidato l’insegnamento della Humanae Vitae. Un eminente difensore della contraccezione, don Maurizio Chiodi, è stato nominato l’anno scorso membro dell’Accademia della Vita del Vaticano.
Lo stesso Mons. Marengo aveva criticato alcune difese della Humanae Vitae come “troppo astratte“, e il suo collega Mons. Pierangelo Sequeri ha scritto un’introduzione ad un libro nella quale sosteneva un “cambio di paradigma” nella comprensione dell’enciclica.
Ma a Maryvale monsignor Marengo ha detto: “Sappiamo bene che l’uso della contraccezione artificiale è intrinsecamente non onesto”. Egli ha anche sottolineato che l’insegnamento può essere pienamente compreso solo all’interno del “panorama del Vangelo“.
Il nuovo libro di Mons. Marengo delinea i risultati della sua ricerca di archivio. Egli rivela che papa Paolo VI fece un largo consulto, chiese a 200 vescovi le loro opinioni sul controllo delle nascite. Solo 25 risposero, tra cui il Venerabile Fulton Sheen e il futuro papa San Giovanni Paolo II, i quali sollecitarono entrambi una riaffermazione dell’insegnamento della Chiesa.
Papa Pio XI aveva dichiarato nel 1930 che faceva parte della “divina ambascieria” della Chiesa riaffermare che “qualsiasi uso del matrimonio esercitato in modo tale che l’atto sia deliberatamente svilito del suo potere naturale di generare la vita è un’offesa alla legge di Dio e della natura, e coloro che vi si dedicano sono bollati come colpevoli di un grave peccato“.
Ma negli anni ’60, il successo del movimento per il controllo delle nascite e l’avvento della pillola anticoncezionale portarono a richieste di cambiamento nell’insegnamento della Chiesa. Paolo VI riflettè sulla questione per cinque anni prima di pubblicare la Humanae Vitae.
Fonte: Catholic Herald
Scrivi un commento