La questione “laicità dello Stato” vs “libertà religiosa” presenta sempre più spesso nuovi casi mediatici. Questo articolo pubblicato su CNA ci racconta gli ultimi episodi avvenuti in Francia e Belgio. La traduzione è a cura di Annarosa Rossetto.
In Francia una anziana suora ha ricevuto le scuse da un sindaco francese dopo che il personale della casa di riposo l’aveva ingiustamente respinta, citando il severo divieto di abbigliamento e “ostentazione” di simboli religiosi.
Le regole vieterebbero alla suora di indossare l’abito religioso e il velo nella casa che è finanziata con fondi pubblici.
Alain Chrétien, sindaco di Vesoul nella regione dell’Alta Saona, si è scusato con la suora e si è offerto di aiutarla a trovare un alloggio popolare.
“Questo errore di giudizio è davvero deplorevole”, ha detto, secondo il New York Times.
Il sindaco ha affermato che il personale della casa di riposo ha commesso un “errore madornale”. Ha detto che gli impiegati statali sono talvolta “paralizzati” sulle questioni della “laicità” e si è detto preoccupato che “ognuno abbia la propria definizione” del termine.
La suora di oltre 70 anni, rimasta anonima, aveva deciso di trasferirsi dal suo convento nel sud-ovest della Francia a Vesoul nell’Alta Saona, sua regione natale.
Aveva fatto domanda per una casa di riposo finanziata con fondi pubblici a Vesoul, a circa 55 miglia a nord-est di Digione. Cercava un appartamento indipendente con una zona pranzo in comune.
La struttura ha accettato la sua domanda a luglio, ma le autorità locali hanno affermato che non avrebbe potuto indossare l’abito e il velo.
Lei ha rifiutato di risiedere nella struttura a quelle condizioni. La parrocchia locale l’ha quindi aiutata ad affittare un appartamento.
Secondo il quotidiano britannico The Guardian in una lettera alla suora la casa di riposo dichiarava: “All’interno delle nostre case, i nostri residenti possono avere convinzioni e credenze e queste devono essere rispettate … per quanto riguarda la laicità, nessun segno di ostentata appartenenza ad una comunità religiosa può essere accettato per garantire la tranquillità di tutti”.
“La religione è una questione privata e deve rimanere tale”, aveva aggiunto. La struttura le aveva detto che avrebbe potuto indossare una croce fintanto fosse poco appariscente.
Il parroco locale ha citato il suo caso nella sua newsletter mensile, lamentando che ora l’anziana suora doveva prepararsi da mangiare da sola e che non aveva le cure che le avrebbe garantito una casa di riposo. Ha detto che le azioni della struttura sembravano “anticristiane”.
“Le nostre orecchie sono piene di principi di laicità non compresi”, ha detto padre Florent Belin. “Vecchi demoni, paure mal gestite stanno bloccando le situazioni.”
La laïcité, la versione francese del laicismo, viene applicata per legge dal 1905.
Mentre inizialmente intendeva regolare la presenza del cattolicesimo nella vita pubblica e stabilire una rigorosa laicità statale, i suoi principi negli ultimi decenni sono stati applicati alle donne musulmane che indossano l’hijab o altri abiti religiosi in pubblico.
A ottobre, sono scoppiate polemiche dopo che una madre che indossava un velo ha accompagnato gli studenti in gita scolastica presso un parlamento regionale. Si è trovata di fronte un membro del partito di estrema destra Front National, che ha insistito perché si togliesse il velo. Lo scontro ha diviso l’opinione pubblica e la politica, riferisce The Guardian.
Nicolas Cadène, membro dell’Observatoire de la laïcité, che aiuta il governo francese ad applicare le leggi laiciste, ha affermato che le regole sull’abbigliamento religioso dovrebbero applicarsi solo agli impiegati statali e ai dipendenti pubblici durante l’orario di lavoro.
Il trattamento della suora è un esempio di “un’interpretazione errata della laicità”, ha detto al New York Times.
Cadène ha affermato che i dibattiti sui musulmani nella vita francese hanno creato confusione sulla legge e hanno portato ad una forma più ristretta di laicità. Prendere di mira specifiche religioni “finisce sempre per estendersi ad altre religioni e credenze”, ha detto, definendolo “un vero pericolo”.
Padre Belin ha messo a confronto la controversia sul trattamento della donna musulmana e sul trattamento della suora.
“Che cos’è la laicità? Sicuramente è permettere a tutti di vivere la propria fede senza creare preoccupazione a nessun altro”, ha detto il sacerdote. “Non penso che il velo di una suora sia inquietante perché non è un segno di sottomissione ma di devozione.”
Altri Paesi in Europa si sono attirati critiche per il loro approccio alla religione.
Nel vicino Belgio è entrato in vigore il 1° gennaio un divieto di macellazione kosher e halal di animali.
I sostenitori del divieto hanno affermato che è conseguente alle norme dell’Unione Europea e ad altri regolamenti che richiedono che gli animali siano storditi in modo che non provino dolore prima della macellazione.
Tali divieti colpiscono in particolare ebrei e musulmani che seguono le regole alimentari della loro religione.
I critici hanno affermato che il divieto aveva lo scopo di stigmatizzare alcuni gruppi religiosi e avrebbe potuto essere emanato senza violare la libertà di religione.
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