Mentre in Italia si discute della legge “contro la omotransfobia” proposta nel ddl Zan, negli USA si cerca di tutelare la libertà di espressione e religiosa di chi è contrario all’agenda LGBT. In questo articolo di Frank Schubert, pubblicato su The Public Discourse, tradotto da Annarosa Rossetto, si analizza il “Fairness For All Act” (“Legge sull’equità per tutti”) che propone di trovare un compromesso tra libertà religiosa e diritti LGBT. 

Pur trattando leggi e situazioni statunitensi l’autore propone riflessioni utili anche per rispondere a chi in Italia propone “modifiche” al testo Zan cercando un compromesso che combatta l’ “omofobia” ma metta al riparo dall’ideologia gender e la tutela di donne e bambini dallo sfruttamento dell’utero in affitto. Purtroppo le lobby LGBT non vogliono compromessi: Vogliamo tutto” sosteneva lo slogan del Roma Pride 2012, dal matrimonio gay alla modifica della legge sulle adozioni, dall’auto-identificazione con un altro genere senza “transizione” all’apertura della Fecondazione Assistita a single e coppie gay, senza nessuna tolleranza per chi non è d’accordo. E con il ddl Zan in Italia potranno ottenerlo senza che nessuno possa organizzarsi per impedirlo

 

A screaming man with the image of the lgbt national flag on his face.

 

Sono pienamente d’accordo con il reverendo Jack Gerard, quando ha scritto nella suo recente articolo, “Le persone e le istituzioni con posizioni religiose tradizionali sul matrimonio, la famiglia, il sesso, la sessualità affrontano sfide senza precedenti.” Il rev. Gerard e il capo della “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” credono fermamente che il Fairness For All Act (FFA) soddisfi queste sfide senza precedenti offrendo un giusto compromesso che proteggerà la libertà religiosa e allo stesso tempo sancirà ulteriori diritti federali per le persone che si identificano come LGBT.

Ho grande stima per la chiesa dei Mormoni e i suoi dirigenti, avendo lavorato con loro su diversi progetti importanti, inclusa la riuscita campagna in California per la Proposition 8, per la definizione di matrimonio nella costituzione di quello Stato. Tuttavia, nonostante il mio rispetto per chi sostiene questa proposta di legge, io non posso sostenerla.

L’obiettivo del FFA è quello di raggiungere un accordo “vivi e lascia vivere” con i gruppi LGBT in un modo che i suoi sostenitori ritengono favorisca gli interessi fondamentali di ciascuna parte. I gruppi religiosi riceverebbero alcune protezioni legali dei loro diritti di libertà religiosa, mentre i gruppi LGBT riceverebbero maggiori diritti legali in materia di occupazione, alloggi pubblici e altre aree. Sfortunatamente, i conflitti che esistono oggi nella società riguardo all’orientamento sessuale e all’identità di genere non si limitano alla libertà religiosa da un lato e all’espansione dei diritti LGBT dall’altro. Quindi il FFA non rappresenta una “soluzione” di questioni chiave, ma piuttosto una resa su molte di esse.

Il FFA concede troppo

Per capire meglio prendiamo solo una delle controversie attuali più pressanti: l’impatto sulle atlete della definizione, secondo la legge federale, del sesso come identità di genere. Le ragazze delle scuole superiori e dell’atletica universitaria si trovano sempre più a competere con maschi biologici che rivendicano un’identità di genere femminile. Le ragazze non hanno alcuna possibilità realistica contro i maschi biologici nelle gare di forza o velocità. Secondo uno studio di due professori della Duke University Law School, nel 2017 il miglior tempo nello sprint dei 100 metri ottenuto da una donna è stato superato oltre 10.000 volte da atleti biologicamente maschi. È semplicemente sbagliato chiedere alle atlete di competere contro i maschi biologici. In questo modo si nega loro l’opportunità di mettere in mostra i propri talenti in una competizione leale e si rischia persino di negare loro future borse di studio universitarie. I sostenitori di FFA puntano ad una disposizione che pretende di dimostrare che la legislazione non ha alcun impatto sul titolo IX (la legge contro la discriminazione sessuale), ma questo è di scarso conforto. Una volta che il sesso diventa identità di genere secondo la legge federale, nel campo delle competizioni sportive, le ragazze saranno soverchiate.

Anche la privacy delle donne sarà finita quando agli uomini biologici sarà garantito l’accesso ad aree private come spogliatoi, docce e servizi igienici. La sicurezza e l’incolumità delle donne sono anche messe a rischio quando agli uomini biologici viene concesso l’accesso a centri femminili per senzatetto, strutture di riabilitazione dalla droga e persino centri per la violenza domestica.

Sull’altare della correttezza politica viene sacrificata anche l’adesione alla comprensione storica e universale della realtà corporea degli esseri umani. Nel corso della storia, le persone hanno distinto gli uomini dalle donne in gran parte in base alle differenze fisiche e corporee. Queste distinzioni non sono di tipo religioso. Una persona (credente o meno) potrebbe semplicemente non accettare l’idea che il sesso corporeo sia distinto dall’identità di genere. Una tale convinzione non è discriminazione. Fino pochi attimi fa della storia umana è stato buon senso.

Il rev. Gerard e altri sostenitori di FFA, ovviamente, non pensano di cedere terreno su queste questioni. Piuttosto, credono che il terreno sia già perso, o che lo sarà presto. In effetti, il rev. Gerard fa un’accorata richiesta di agire immediatamente, “per raggiungere una risoluzione sostenibile ed equilibrata finché c’è ancora tempo”. Così facendo, però, concede fin troppo. Ad esempio, scrive che “la decisione della Corte Suprema del 2015 Obergefell (la sentenza che ha introdotto il matrimonio omosessuale, ndr) che ha ritenuto che il matrimonio tra persone dello stesso sesso fosse un diritto costituzionale federale. . . [è] già una parte permanente della nostra legge costituzionale e sui diritti civili “.

Veramente? La sentenza Obergefell è stata decisa con un voto di 5-4. Il suo autore non è più in Corte, essendo stato sostituito da un giurista molto più conservatore. La defunta giudice Ruth Bader Ginsburg è stata sostituita da una cattolica e forte sostenitrice del matrimonio e della libertà religiosa, Amy Coney Barrett. Inoltre, due giudici, Clarence Thomas e Samuel Alito, hanno recentemente rilasciato dichiarazioni pubbliche in cui esprimevano perplessità sulla sentenza Obergefell . Piuttosto che dichiarare che Obergefell è definitiva e permanente, le persone di buona volontà dovrebbero invece lavorare insieme su strategie per sfidarla e abolirla.

Il FFA è un fallimento garantito

L’anziano Gerard sostiene con convinzione che lEquality Act (legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere approvata da poco alla Camera,  ndt), chiamato così impropriamente, è un attacco feroce alle realtà religiose, gode di un forte sostegno dei Democratici e, salvo che i Repubblicani facciano ostruzionismo al Senato, potrebbe molto probabilmente passare. Sono d’accordo. Tuttavia, la forza politica dell’Equality Act in realtà indebolisce la sua tesi secondo cui il FFA lo farebbe fallire. La realtà è che un tale accordo, anche se fosse desiderabile, non è realizzabile. I gruppi di pressione LGBT non vogliono “vivere e lasciar vivere”. Vogliono che i loro interessi vivano e che gli interessi dei credenti conservatori muoiano. Loro giocano per vincere.

L’idea di un FFA esiste da molti anni. Sono stati compiuti sforzi considerevoli per promuoverla, ma non è riuscita a ottenere interesse. Nessuna delle principali organizzazioni LGBT di conseguenza ha dimostrato volontà di sostenerla in cambio dell’abbandono dell’Equality Act. Il grande affare che si prevede con il FFA è una grande illusione.

I sostenitori del FFA denigrano i credenti di stampo conservatore che non trattano con i lobbisti LGBT come sostenitori del di chi sa solo “dire no” che sperano di poter resistere per sempre contro il cambiamento sociale di tipo progressista. Questa è una descrizione ingiusta. I credenti conservatori sono disposti a prendere in considerazione proposte politiche che affrontano in modo adeguato ed equilibrato le legittime preoccupazioni sulla discriminazione che le persone che si identificano come LGBT hanno dovuto affrontare. Purtroppo, la lobby LGBT non è interessata a riforme mirate ed equilibrate. Vogliono decreti radicali e unilaterali. Non c’è discussione o negoziazione da fare. Ancora una volta, stanno giocando per vincere. 

Allora cosa dovrebbero fare i credenti “conservatori”?

Se FFA non è la strada da percorrere, cosa dovrebbero fare i credenti conservatori per respingere proposte come l’Equality Act?

In primo luogo, i conservatori religiosi devono lavorare per garantire che coloro che promuovono i propri interessi al Congresso diventino la maggioranza al Congresso. Questo è il lavoro n. 1. Sfortunatamente, i gruppi religiosi generalmente non fanno quel lavoro molto bene. Il modello per l’impegno politico religioso si basa su doni non segnalabili e deducibili dalle tasse per i materiali educativi come le guide per gli elettori.

In secondo luogo, dobbiamo investire nella comunicazione. Il rev. Gerard fa riferimento ai sondaggi pubblici che gettano presentimenti inquietanti sull’accettazione delle nostre posizioni, ma i sondaggi su questioni sociali sono notoriamente poco chiari, con risultati che dipendono da come vengono presentati i problemi. Ad esempio, il rev. Gerard cita un sondaggio che mostra che il 90% degli americani afferma che dovrebbe essere illegale rifiutarsi di assumere o licenziare persone perché sono lesbiche, gay o bisessuali, ma non è questo il problema. Il problema sorge quando qualcuno che è LGBT agisce in modo da entrare in conflitto con i valori che un datore di lavoro ha presentato, come un insegnante omosessuale in una scuola confessionale che rifiuta l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e promuove apertamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso nella sua classe. Posto in questo modo una grande maggioranza degli Americani sarebbe d’accordo sul fatto che le scuole religiose dovrebbero avere il diritto di assumere insegnanti che condividano le loro convinzioni fondamentali.

Terzo, i credenti conservatori devono essere proattivi nell’analisi delle minacce e delle opportunità e quindi sviluppare strategie appropriate per affrontarle. Abbiamo bisogno di uno sforzo interreligioso nei tribunali per difendere le nostre opinioni e giocare in attacco per rivendicare i nostri diritti. Ciò include uno sforzo strategico per ribaltare la sentenza Obergefell e uno sforzo globale per limitare l’impatto della pessima sentenza Bostock (per la quale nessun lavoratore può essere licenziato perché omosessuale o transgender, ndt).

Quarto, abbiamo bisogno di una strategia coordinata tra i gruppi religiosi per chiedere che i nostri diritti siano protetti dalla legge federale. Ciò include l’emanazione del First Amendment Defense Act – FADA (Legge sulla difesa del Primo Emendamento che protegge la libertà religiosa, ndt ). Il rev. Gerard ha perfettamente ragione sul fatto che proposte come il FADA non sono mai state portate avanti anche quando i Repubblicani controllavano il Congresso e la Casa Bianca. Ma piuttosto che accettarle come inevitabili, dobbiamo cambiare le dinamiche. Ancora una volta, la risposta è l’impegno politico. Le elezioni di medio termine del 2022 offrono ai conservatori un’eccellente opportunità per acquisire il controllo della Camera dei rappresentanti e rivendicare il Senato. Dobbiamo assicurarci che i nostri temi siano in primo piano e al centro della discussione politica. E quando avremo vinto, dobbiamo chiarire in modo inequivocabile alla nuova maggioranza che ci aspettiamo che mantengano l’impegno riguardo ai nostri temi o troveremo altri che lo faranno.

Non mi piace essere in disaccordo con i miei amici Mormoni su questa importante questione. Ma dopo più di quarant’anni di campagne politiche in tutta l’America e dopo aver affrontato le questioni LGBT negli ultimi dieci anni, credo fermamente che la strategia alla base del Fairness For All Act sia imperfetta. Non si può raggiungere un accordo “vivi e lascia vivere” con persone che vogliono che le tue opinioni muoiano. Non potete aspettarvi che i vostri futuri alleati sostengano qualcosa che non è giusto e che non protegge tutti.

La risposta alle sfide che dobbiamo affrontare è lottare per vincere.

 

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