Uno stupratore maschio che si identifica come “femmina” chiede di essere recluso nella sezione femminile del carcere, e violenta quattro donne. Un’altro uomo che dice di essere “femmina” entra nel bagno delle donne, e aggredisce sessualmente una bambina di 10 anni. Sono solo due casi, ma ce ne sono altri. Questo è quello che sta avvenendo.
Ecco un’ultima storia riportata da Jonathon Van Maren, nella mia traduzione.
Decenni dopo che il femminismo ha spazzato l’Occidente, i diritti dei transessuali hanno ora formalmente sostituito i diritti delle donne, poiché l’ideologia emergente della fluidità di genere spazza via ogni concezione formale di cosa sia una “donna”.
Alle donne e alle ragazze che si sentono insicure quando i maschi biologici entrano in spazi un tempo riservati alle sole donne viene essenzialmente detto che sono transfobiche e che devono stare zitte. L’Università dell’Inghilterra Occidentale ha anche lanciato una campagna di manifesti che recentemente ha esortato gli studenti a ignorare coloro che sembrano essere nel bagno sbagliato. Quando la giornalista Josephine Bartosch ha notato che, “L’Università dell’Inghilterra Occidentale sta dicendo che i sentimenti e le paure delle donne contano meno di quelli che si identificano come transgender”, è stata prontamente condannata dal capo della società LGBT.
Sempre più spesso, gli attivisti LGBT insistono sul fatto che non ci sono svantaggi nell’eliminare gli spazi riservati alle sole donne o nel limitarli alle donne biologiche. Chiunque sostenga che ci possa essere un pericolo nel permettere a chiunque di entrare in spazi privati in base al modo in cui decide di identificarsi, viene detto che è motivato dall’odio per le persone transgender piuttosto che dalla preoccupazione per le donne vulnerabili. Qualsiasi disagio espresso dalle donne stesse è condannato come bigottismo. E questo sistema è insensibile alla domanda: non è solo transfobico chiedersi se alcuni spazi debbano essere limitati alle femmine biologiche ai fini della sicurezza, ma è anche transfobico porre domande sulle ricadute su questo tema. La comunità transgender, a quanto pare, è un gruppo uniformemente perfetto, assolutamente senza peccato e privo di membri che possono creare danni. Suppongo che se si può credere che una donna ha un pene, si può credere a qualsiasi cosa.
Purtroppo, è prevedibilmente dimostrato che non è così. Nel Regno Unito, il Courier ha recentemente riferito che un giovane violento, che i mezzi di comunicazione hanno definito obbedientemente “lei” in tutta la loro segnalazione, ha ricevuto una punizione blanda dopo aver aggredito sessualmente una bambina di dieci anni nel bagno delle donne in un supermercato di Morrisons, Kirkcaldy. Il diciottenne, che attualmente si chiama “Katie Dolatowski”, ha afferrato la bambina per la faccia, l’ha spinta in un bagno e le ha chiesto di togliersi i pantaloni, aggiungendo che un uomo fuori dal bagno avrebbe ucciso sua madre. La bambina si è fatta prendere dal panico e ha cominciato a prendere a pugni Dolatowski, colpendolo all’inguine, all’addome, e in faccia. Poi è scappata fuori dal padre e dai fratelli, che stavano aspettando appena fuori dal bagno delle donne, che presumevano sicuro.
La bambina di dieci anni ha continuato a soffrire di allucinazioni dopo l’incidente traumatico, che l’ha resa comprensibilmente isterica. Sua madre infuriata ha notato che l’aggressione è “qualcosa che rimarrà con lei per il resto della sua vita”.
“Stava tenendo d’occhio i bagni. Ci è andato proprio per attaccare un bambino. Siamo stati così, così fortunati che non è successo niente di peggio. E’ stata solo la sua reazione che ha fermato [il peggio]. Avrebbe potuto essere una bambina di cinque anni non in grado di reagire”.
Questo non è stato nemmeno il primo reato di Dolatowski. Lo scorso febbraio, ha filmato una ragazzina di 12 anni nella toilette di un altro supermercato a Dunfermline, mettendo il suo telefono cellulare sopra la parete divisoria. Nonostante questo, Dolatowski è stato etichettato solo come un “rischio moderato” per la comunità, e gli è stato ordinato di stare lontano dai bambini, ma è stato rilasciato dall’istituto dei giovani delinquenti del Polmont Young Offender’s Institution. La corte ha avuto pietà di Dolatowski dopo aver sentito che era stato nel sistema di assistenza sociale fin da quando era un bambino piccolo e che ha lottato con problemi di salute mentale. I genitori della bambina che è stata aggredita sessualmente da Dolatowski sono comprensibilmente furiosi, con sua madre che sottolinea che “lei” era ovviamente un “lui”.
Ci sono altri esempi come questo. In realtà, molte persone hanno già usato le pretese di essere transgender per avere accesso ai bagni femminili per scopi di voyeurismo – e a volte per comportamenti peggiori. Questi esempi di solito sono completamente ignorati, e anche menzionarli può farti etichettare come bigotto. Le linee guida degli insegnanti negli Stati Uniti dichiarano esplicitamente che le ragazze delle scuole superiori che si lamentano [della presenza] di maschi biologici nelle loro docce e spogliatoi o che si uniscono a loro in gita sul campo dovrebbero essere rieducate per sollevarle dalla loro “transfobia interiorizzata”, ed è in realtà una ragazza adolescente e le sue amiche che stanno guidando la carica facendo causa alla loro scuola superiore per le politiche che permettono ai maschi biologici l’accesso nei loro spogliatoi. Purtroppo per loro, la nostra società ha superato la sua ammirazione per le giovani ragazze che prendono l’iniziativa per difendere se stesse. Non è più vai ragazza!
Ora è, stai zitta, transfoba.
Fonte: LifeSiteNews
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