Foto: papa Francesco

Foto: papa Francesco

Papa Francesco, nel discorso di oggi, interamente a braccio (quello ufficiale è stato consegnato), fatto alla delegazione del Forum delle Associazioni Familiari, ricevuta stamani in udienza in occasione dei 25 anni dalla fondazione, ha detto senza mezzi termini:

La famiglia è una sola, quella tra un uomo ed una donna

«Fa dolore dirlo: oggi si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia. Sì è vero: famiglia è una parola analoga, si dice anche “la famiglia delle stelle”, “la famiglia degli animali”. Ma la famiglia immagine di Dio è una sola, quella tra uomo e donna. Può darsi che non siano credenti ma se si amano e uniscono in matrimonio sono a immagine e somiglianza di Dio. Per questo il matrimonio è un sacramento grande».

L’aborto selettivo, pratica nazista

Francesco ha poi parlato anche del tema dell’aborto selettivo. «Ho sentito dire che è di moda – ha detto -, o almeno è abituale che quando nei primi mesi di gravidanza si fanno gli studi per vedere se il bambino non sta bene o viene con qualcosa, la prima offerta è: “lo mandiamo via”». «L’omicidio dei bambini: per risolvere la vita tranquilla si fa fuori un innocente». «Da ragazzo – ha aggiunto Francesco – la maestra che faceva storia ci diceva della rupe, per buttarli giù, per salvaguardare la purezza dei bambini. Una atrocità, ma noi facciamo lo stesso».«Perché – si è chiesto ancora il Papa ad alta voce – non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via». «Il secolo scorso – ha scandito il Pontefice – tutto il mondo si è scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi».

Papa Francesco ha fatto riferimento, tra l’altro, anche ad altri punti, come:

«La famiglia è un’avventura bella e oggi, lo dico con dolore – ha aggiunto il Papa -, vediamo che tante volte si pensa ad incominciare una famiglia, a fare un matrimonio, come fosse una lotteria. “Andiamo, se va, va, se non va cancelliamo la cosa e cominciamo un’altra volta“».

Il Papa poi ha fatto riferimento ad un altro pilastro della vita familiare: la fedeltà. Ha detto: «Una cosa che nella vita matrimoniale aiuta tanto – ha detto – è la pazienza, sapere aspettare. Ci sono nella vita situazioni di crisi forti, brutte, dove anche arrivano tempi di infedeltà». Francesco ha lodato «la pazienza dell’amore che aspetta. Tante donne, ma anche l’uomo talvolta lo fa, nel silenzio hanno aspettato, guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà». Questa – ha sottolineato Francesco – è «la santità che perdona tutto perché ama».

Il discorso a braccio  è stato senz’altro molto più efficace di quello scritto (qui). Quest’ultimo, infatti, non faceva riferimento in maniera esplicita e incisiva né alla famiglia naturale né all’aborto selettivo.

Dopo queste bellissime, chiare, inequivocabili, parole di papa Francesco sulla famiglia naturale, nel solco dell’insegnamento di sempre della Chiesa, ci chiediamo cosa ci faccia  padre James Martin al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, un gesuita che,  grazie all’ambiguità di parola, sta potentemente contribuendo al progressivo sdoganamento dell’omosessualismo nella Chiesa, dando patente di legittimità alla cultura dei gruppi LGBT. Gli organizzatori dell’incontro dovrebbero ascoltare le parole di papa Francesco.

Speriamo dunque che il card. Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che ha approvato il programma dei relatori del prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà ad agosto in Irlanda, ci ripensi, ed espunga la presenza di padre Martin dal gruppo dei relatori.

Ci speriamo.

di Sabino Paciolla

Fonte: Agensir

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