La sistematica censura operata dai giganti dell’informazione sui social media ai danni di qualsiasi notizia non allineata alla dittatura del pensiero unico è talmente grave e conclamata, che già nel maggio scorso il presidente Trump aveva firmato un ordine esecutivo per “proteggere e sostenere la libertà di parola e i diritti del popolo americano”  (rif. qui ).

Tale fenomeno ha raggiunto l’apice in questi giorni, in cui Youtube, il colosso dei video online, acquistato da Alphabet (la società di Google) ha candidamente dichiarato la progressiva cancellazione di ogni file caricato sul proprio sito, che metta in dubbio l’elezione di Biden a causa dei brogli. Nonostante Louisiana, Arkansas, Alabama, Florida, Kentucky, Mississippi, Carolina del Sud e Sud Dakota abbiano deciso di unirsi alla causa del Texas davanti alla Corte Suprema contro Georgia, Pennsylvania, Wisconsin e Michigan per aver violato la Costituzione americana nelle scorse elezioni (rif. qui).

Estremamente utile (finchè non verrà rimosso) anche il video dell’imprenditore e giornalista italiano Roberto Mazzoni, che dal 2008 risiede negli Stati Uniti e fornisce periodicamente preziose informazioni sulla situazione politica negli USA (qui )

Per approfondire l’argomento vi presentiamo, nella traduzione di Wanda Massa, l’editoriale  di Brian Trusdell (qui) pubblicato il 9 dicembre su NewMax.

 

 

YouTube, il sito internet di video ha dichiarato mercoledì scorso che avrebbe iniziato a rimuovere qualsiasi contenuto caricato che suggerisse la vittoria di Joe Biden – o la perdita del presidente Donald Trump – alle elezioni presidenziali di novembre a causa di frodi elettorali, etichettandolo come “fuorviante“.

YouTube, acquistato da Google nel 2006 e ora operante sotto l’ombrello di Alphabet, ha annunciato la decisione in un post sul blog, suggerendo che i video violano le “linee guida della comunità” che “proibiscono lo spam, le truffe o altri media manipolati, le operazioni di influenza coordinata e qualsiasi contenuto che cerchi di incitare alla violenza“.

L’azienda ha giustificato la sua decisione sulla cosiddetta “scadenza di approdo sicuro“, la data in cui gli Stati sono tenuti a certificare i risultati delle elezioni.

Dato questo, inizieremo a rimuovere qualsiasi contenuto caricato oggi (o in qualsiasi momento dopo) che induca la gente in errore sostenendo che le frodi o gli errori diffusi hanno cambiato l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 negli Stati Uniti, in linea con il nostro approccio alle storiche elezioni presidenziali americane“, ha scritto il sito YouTube di San Bruno, in California. “Per esempio, rimuoveremo i video che affermano che un candidato alle presidenziali ha vinto le elezioni a causa di diffusi malfunzionamenti del software o errori di conteggio“.

È probabile che l’azione rafforzi e estenda le richieste per rimuovere la protezione della responsabilità delle società di internet e di tecnologia ai sensi della sezione 230 del Communications Decency Act del 1996 (rif. qui).

Promulgata all’inizio dell’era di Internet, la legge era intesa a impedire che la pornografia raggiungesse i minori. Tuttavia, è stata interpretata in modo da trattare le società di internet come forum pubblici, una semplice bacheca elettronica come contenuto per gli utenti, e quindi al riparo da azioni legali di responsabilità per ciò che viene pubblicato (rif. qui ).

I critici hanno tuttavia sostenuto che le decisioni che censurano i contenuti non li rendono diversi da un editore che non gode della protezione offerta alle aziende tecnologiche.

Oltre a rimuovere i video “fuorvianti“, YouTube ha detto che provvederà “a mettere in contatto le persone con informazioni autorevoli” come NBC e CBS.

Limitare la portata dei contenuti borderline e far emergere in modo evidente le informazioni autorevoli sono modi importanti per proteggere le persone da contenuti problematici che non violano le nostre linee guida della comunità“, ha detto.

 

Per capire un po’ quello che sta succedendo, guardate questo video, in particolare le prime parole che il giornalista dice:

(se il video qui sotto non si apre, fate il refresh di questa pagina o cliccate qui)

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