Un vescovo brasiliano ha detto che la cerimonia del 4 ottobre di Papa Francesco nei giardini vaticani prima dell’apertura del Sinodo amazzonico, dove la gente si è prostrata davanti a una statua di legno di una donna incinta nuda (Pachamama), ha costituito un “sacrilegio scandaloso e demoniaco”.

Ce ne parla articolo Martin M. Barillas che ha pubblicato su LifeSiteNews. Eccolo nella mia traduzione.

 

Bishop Emeritus José Luis Azcona Hermoso of the Brazilian city of Marajó

Bishop Emeritus José Luis Azcona Hermoso of the Brazilian city of Marajó

 

Un vescovo brasiliano ha detto che la cerimonia del 4 ottobre di Papa Francesco nei giardini vaticani prima dell’apertura del Sinodo amazzonico, dove la gente si è prostrata davanti a una statua di legno di una donna incinta nuda (Pachamama), ha costituito un “sacrilegio scandaloso e demoniaco”.

“La Madre Terra non deve essere venerata perché tutto, anche la terra, è sotto il dominio di Gesù Cristo. Non è possibile che ci siano spiriti con potere uguale o superiore a Nostro Signore o della Vergine Maria”, ha detto il vescovo emerito José Luis Azcona Hermoso della città brasiliana di Marajó in un’omelia del 20 ottobre nella cattedrale nello stato di Pará.

All’applauso della congregazione, ha aggiunto il vescovo, quasi gridando: “Pachamama non è e non sarà mai la Vergine Maria. Dire che questa statua rappresenta la Vergine è una menzogna. Non è la Madonna dell’Amazzonia perché l’unica Madonna dell’Amazzonia è Maria di Nazareth. Non creiamo miscele sincretistiche. Tutto questo è impossibile: la Madre di Dio è la Regina del cielo e della terra”.   

“L’invocazione delle statue davanti alle quali anche alcuni religiosi si sono inchinati in Vaticano (e non dirò a quale congregazione appartengono) è un’invocazione di un potere mitico, della Madre Terra, a cui chiedono benedizioni o fanno gesti di gratitudine. Si tratta di sacrilegi demoniaci scandalosi, soprattutto per i più piccoli che non riescono a discernere”, ha aggiunto più tardi nell’omelia.

Il vescovo di origine spagnola ha detto che una vera illuminazione dallo Spirito Santo, che “il nostro caro Papa Francesco ha citato così spesso”, è necessaria per comprendere il dibattuto sinodo. “Dobbiamo distinguere tra ciò che viene da Satana o dalla mente umana, da ciò che è dello Spirito Santo. Questo discernimento è fondamentale per appartenere alla Chiesa e ancor più per evangelizzare”.

Azcona ha ricordato che il REPAM [Pan Amazon Church Network], una rete cattolica che ha preparato in gran parte il Sinodo amazzonico e che è presieduta dal cardinale Cláudio Hummes, ha tenuto una riunione a Brasilia, mesi prima del Sinodo, in cui si sono svolti “riti indigeni con invocazioni e preghiere a cui hanno partecipato alcuni vescovi”. 

“Si tratta di questioni fondamentali, e qui nel territorio amazzonico conosciamo il significato del macumba o condomblè, che qui sono abbastanza diffusi”. Diffusi nel Brasile nordorientale, la macumba e il condomblè sono culti afro-brasiliani che comportano la propiziazione di vari dei e dee, danze, incantesimi e sacrifici. 

Venerdì scorso, Papa Francesco ha confermato che le controverse statue di una donna nuda incinta [presente] alla cerimonia dei Giardini Vaticani, e poi portate in processione nella Basilica di San Pietro e conservate in un altare laterale della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, simboleggiano la “Pachamama”. Questo nonostante le precedenti affermazioni dei portavoce vaticani secondo cui le statue rappresentavano il valore della vita umana. Riferendosi alla rimozione delle statue dalla chiesa della Traspontina, il Papa ha chiesto perdono per coloro che si sono offesi. Ha informato il Sinodo che la polizia italiana ha recuperato le statue che erano state gettate nel Tevere. 

Durante la sua omelia, Azcona ha anche parlato dei pericoli spirituali di incorporare i riti e la cosmologia indigeni alla liturgia e alla pratica cattolica. Egli si è lamentato che “da nessuna parte dell’Instrumentum Laboris si parla della presenza di demoni o della loro influenza, della loro malvagità nelle persone, nei popoli e nelle culture, così come della vittoria di Cristo, della sua liberazione e distruzione del potere del Maligno”. Ha avvertito che la Chiesa è sull’orlo dello scisma.

Gli osservatori hanno notato che il clero di alto rango è stato sorpreso a partecipare a riti pagani molto prima del sinodo amazzonico appena concluso. Nel 2015, il cardinale Gianfranco Ravasi – che presiede il Pontificio Consiglio della Cultura – ha partecipato a un cerchio sacro di danza per la riverenza Pachamama (vedi video), organizzato dal Forum Sociale Ecumenico a San Marcos Sierras, un villaggio della provincia argentina di Cordoba. Ha partecipato anche Suor Maria Teresa Teresa Varela, vicepresidente del Forum. 

 

Ha eguagliato la condanna di Mons. Azcona quella di Mons. Athanasius Schneider, vescovo del Kazakistan. In una lettera aperta, Mons. Azcona ha denunciato la statua di Pachamama al Sinodo dell’Amazzonia. Sabato, ha invitato tutti i cattolici a protestare contro la presenza dell’idolo in Vaticano e ad offrire riparazione per l’offesa causata da quello che ha chiamato “un nuovo vitello d’oro”. Nell’Antico Testamento, gli israeliti che attendevano il ritorno di Mosè e dei Dieci Comandamenti dal Monte Sion, adoravano un idolo al posto del vero Dio. 

Schneider scrisse: “Il sincretismo e il paganesimo sono come veleni che entrano nelle vene del Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa”.

 

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