Ieri abbiamo rilanciato la replica del card. Zen al pof. De Mattei. Ieri, quest’ultimo ha riplicato a tale replica con un breve scritto inviato al blog Stilum Curiae di Marco Tosatti da cui rilanciamo.

 

Prof. Roberto De Mattei, storico della Chiesa

Prof. Roberto De Mattei, storico della Chiesa

 

Apprezzo la replica del cardinale Zen (qui) al mio articolo su Corrispondenza Romana del 5 agosto (qui) perché dimostra come Sua Eminenza conserva ancora uno spirito vivace e combattivo, ma mi permetto di continuare a dissentire sulle benemerenze del Concilio Vaticano II.

Al di là di ogni “ermeneutica”, c’è un’evidenza storica: il tragico silenzio del Concilio Vaticano II sul comunismo. E’ da questo silenzio, più che dalle parole del Concilio che è nata l’Ostpolitik.

Ogni qual volta si è riunito un Concilio Ecumenico – affermò nell’aula conciliare il cardinale Antonio Bacci – ha sempre risolto i grandi problemi che si agitavano in quel tempo e condannato gli errori di allora. Il tacere su questo punto credo che sarebbe una lacuna imperdonabile, anzi un peccato collettivo. (…) Questa è la grande eresia teorica e pratica dei nostri tempi; e se il Concilio non si occupa di essa, può sembrare un Concilio mancato!” C’è più spirito profetico in queste parole, che nel discorso di apertura del Concilio di Giovanni XXIII:

La Chiesa disarmò le sue truppe, il comunismo negli anni del Concilio e del post-Concilio seppe come approfittare del disarmo dell’avversario. Il popolo cinese ne subisce ancora le drammatiche conseguenze.

Auguro a Sua Eminenza lunga vita e grande forza per continuare a combattere l’Ostpolitik verso la Cina, ma sono convinto che questa battaglia, per essere efficace, possa e debba fare a meno di riferirsi al Vaticano II

Roberto de Mattei

 

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