Le catastrofi mediche richiedono medici allertati, esami diagnostici e trattamenti intensivi.
Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da Peter A. McCullough, MD, MPH e pubblicato sul suo Substack. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella mia traduzione.
Un’insufficienza renale rapidamente progressiva fino al punto di dover ricorrere all’emo-dialisi o alla dialisi peritoneale è un incubo medico che deve essere evitato a tutti i costi. I pazienti con malattia renale che avanza lentamente a causa del diabete o di altri problemi hanno mesi, se non anni, per prepararsi alla dialisi o per pianificare un trapianto di rene. L’insufficienza renale che richiede l’ospedalizzazione o la dialisi non dovrebbe mai verificarsi dopo un vaccino di routine, eppure si è verificata più volte dopo le iniezioni di mRNA COVID-19 (Pfizer o Moderna). Questo effetto collaterale non è elencato in nessun modulo di consenso, nelle FAQ o nel foglietto illustrativo in bianco dei prodotti genetici EUA. Mi chiedo quanti pazienti siano andati incontro a insufficienza renale, siano stati ricoverati in ospedale o siano morti dopo la vaccinazione con mRNA, senza che sia stato riconosciuto che Pfizer o Moderna abbiano potuto scatenare la catastrofe.
Chen ha descritto nove casi di vasculite positiva agli anticorpi citoplasmatici antineutrofili (ANCA), che devono essere diagnosticati con il test ANCA e spesso con una biopsia seguita da un trattamento medico intensivo. Medici e infermieri devono agire rapidamente, altrimenti la malattia può essere fatale. Come si può vedere dalla tabella, a 7 degli 8 pazienti è stata risparmiata la dialisi, ma la maggior parte di loro ha riportato danni permanenti ai reni per il resto della vita. Purtroppo, un paziente è stato sottoposto a dialisi.
Questo articolo serve a ricordare ai medici che valutano i pazienti con sintomi sistemici da settimane a mesi dopo la vaccinazione con mRNA di avere una soglia bassa per i test comuni di routine, tra cui la creatinina sierica e le analisi delle urine. Quando viene rilevata un’insufficienza renale precoce, è necessario eseguire ulteriori test, tra cui quello degli ANCA, e rivolgersi a specialisti che abbiano familiarità con le sindromi ANCA positive.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. Sono ben accolti la discussione qualificata e il dibattito amichevole.
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