Di Blasi (a cura di), Vaccinazioni COVID-19 e Costituzione: evidenza scientifica e analisi etico giuridica, Phronesis editore, Palermo, 2022, pp. 420. Contributi di Mariano Bizzarri, Carmela Capolupo, Daniele Cenci, Alessandra Chiavegatti, Fulvio Di Blasi, Giovanni Di Palmo, Alberto Donzelli, Vittorio Fiasconaro, Massimo Formica, Sara Gandini, Carlo Iannello, Tiziana Locatelli, Laura Teodori, Daniele Trabucco, Aldo Rocco Vitale.

 

 

di Sabino Paciolla

 

Fulvio Di Blasi, Avvocato e dottore di ricerca in filosofia del diritto, con un passato di anni di ricerca e insegnamento universitario soprattutto in America, ha pubblicato tanto sui vaccini anti Covid, forse più di chiunque altro in Italia. Il suo primo libro sul tema è stato La morte del Phronimos: fede e verità sui vaccini anti Covid (qui trovate la mia precedente intervista), seguito da Vaccino come atto di amore? Epistemologia della scelta etica in tempi di pandemia e da Pandemia: Invito al confronto. Adesso viene alla luce Vaccinazioni COVID-19 e Costituzione: evidenza scientifica e analisi etico giuridica.

 

Che differenza c’è tra questo libro e i precedenti?

Questo libro è la versione 2.0., se vogliamo, di Pandemia: Invito al confronto. I primi due sono monografie in cui, dal mio punto di vista scientifico – che è quello etico, giuridico ed epistemologico ed è incentrato sull’analisi della credibilità delle fonti di informazioni disponibili e dei documenti ufficiali delle agenzie autorizzative – mi interrogo su questi farmaci sperimentali che purtroppo, con grave danno al consenso informato della popolazione, si continuano erroneamente a chiamare “vaccini”. Pandemia: Invito al confronto, invece, è un libro collettaneo che esprime già un rilevante confronto interdisciplinare con i diversi ambiti medico scientifici coinvolti.

Ho visto che in Pandemia: Invito al confronto scrivono anche medici molto noti nel dibattito, come Giovanni Frajese, Alberto Donzelli e Paolo Bellavite. Questo aspetto è molto importante per te, vero, l’interdisciplinarità?

Assolutamente, certo! Nelle questioni complesse dobbiamo sempre essere certi di conoscere i punti di vista qualificati su tutti i fattori ed elementi rilevanti. Ricordo che una parte importante della scelta prudente, per Tommaso d’Aquino, è il modo in cui si acquista la conoscenza, che è duplice: attraverso la ricerca personale e attraverso gli insegnamenti degli altri. Tommaso distingue in proposito due parti integranti della virtù della prudenza che chiama, rispettivamente, eustochia e docilità. È curioso che il nome che Tommaso dà all’attività di ricerca personale, essenziale alle nostre scelte buone, non abbia un corrispondente noto nel lessico di oggi. Se citiamo adesso a qualcuno l’eustochia ci guarderà probabilmente in modo strano, come se fossimo stranieri. L’uso della lingua rivela la profondità dell’anima. Minore è il vocabolario maggiore è la superficialità dei ragionamenti e delle scelte. La capacità di un architetto di nominare le parti di una cattedrale o di un naturalista quelle di un fiore o di un musicista i suoni dei singoli strumenti dell’orchestra esprime la loro maggiore percezione di una realtà con cui hanno un rapporto di amore e una percezione superiori. Sarà che oggi la gente, dietro l’apparente diffusione di un’alta scolarizzazione, ha poca dimestichezza con la ricerca personale della verità ed è sempre più inebetita dal martellamento mediatico di messaggi dozzinali? Sarà che non è più davvero innamorata delle proprie scelte etiche ed esistenziali?

È anche un problema di dignità personale.

Infatti. Siamo figli di Dio. Siamo creati per qualcosa di grande. Siamo parte di un disegno cosmico in cui ogni azione è un tassello la cui importanza trascende il tempo e lo spazio. Siamo gli eroi di un romanzo divino il cui Autore è un Dio profondamente innamorato dei suoi personaggi e ne degusta ogni pensiero e movimento. Se contempliamo davvero questa nostra condizione, come possiamo scegliere con superficialità, o magari per vanagloria o meri vantaggi economici? Come possiamo dimenticare il nostro significato cosmico, il nostro destino eterno e l’amore che li avvolge?

Quindi, l’interdisciplinarità?

Sì, stavamo divagando. Anche per le mie monografie l’eustochia e la docilità richiedevano il dialogo attivo e dettagliato con esperti qualificati di medicina, di biologia, di statistica ed epidemiologia, ecc. La docilità è disponibilità e capacità di ascolto dell’esperienza e conoscenza degli altri. Il contrario di quanto abbiamo visto da parte delle cosiddette virostar e degli esperti governativi. Questa docilità, per me, si è trasformata presto in collaborazione attiva e in partecipazione a gruppi di studio e di ricerca con tanti studiosi qualificati di altre aree, in cui ognuno poteva beneficiare della competenza e capacità degli altri.

E questo l’ha condotta all’ultimo libro appena uscito?

Soprattutto questo, sì. L’idea di un libro dettagliato e completo, che articolasse e contemperasse sia gli aspetti medico scientifici che quelli etico giuridici è un’evoluzione dell’esperienza di Pandemia: Invito al confronto. Essa è maturata inizialmente lavorando con tanti studiosi alla risposta agli esperti del Ministero della Sanità nella nota vertenza che il Consiglio di giustizia amministrativa siciliano (CGA) ha poi rinviato alla Corte costituzionale. Lì ci rendemmo conto di quanto il nostro lavoro di ricerca collaborativo e armonico fosse utile anche per i magistrati. Poi l’idea stagionò ulteriormente, come il buon vino, mentre interagivamo in diversi convegni nazionali tra maggio e settembre di quest’anno. Il risultato è un libro imponente, quasi tre volte il precedente, quasi un manuale, in cui scrivono una quindicina di studiosi e professionisti ciascuno esperto del tema dalla propria angolatura specifica. Un libro in cui accademici prestigiosi e avvocati interagiscono addirittura con magistrati di Cassazione e che, per questa stessa ragione, si muove all’interno delle istituzioni.

Una svolta…

Sì, con questo libro, come mi piace dire, non ci sono più pochi scalmanati ignoranti (come sono stati descritti dalla propaganda pro-vaccini) che tirano pietre alle finestre delle istituzioni per farsi ascoltare. Questo testo rivela l’esistenza di una scienza seria e diffusa che agisce all’interno del proprio ambito pubblico specifico, quello universitario, quello giudiziario e quello culturale e scientifico in senso lato.

E che cosa sostenete in questo libro?

Ognuno di noi, naturalmente, si assume la responsabilità del proprio pensiero e ha le sue opinioni specifiche. Tutti però condividiamo l’idea di fondo che la narrativa pubblica delle campagne di vaccinazione sia da riscrivere completamente e che l’obbligatorietà sia stata del tutto ingiustificata e illegittima. È stato uno sbaglio, ad es., suscitare il terrore del Covid, è stato uno sbaglio non distinguere l’epidemiologia della malattia per fasce di persone e situazioni di rischio, è stato uno sbaglio enorme fare vaccinare i bambini, è stato uno sbaglio creare un sistema di violazione sistematica dei diritti della persona a vantaggio di una non ben definita tirannia della salute e delle fantasie sull’efficacia di questi vaccini e sull’immunità di gregge. È ora che la scienza vera, quella che non si fa guidare dalle ideologie della politica e dagli interessi finanziari, si faccia nuovamente sentire.

Una scienza da riportare alle istituzioni, quindi.

Esatto! Le stesse organizzazioni che hanno promosso i convegni che ci hanno permesso di incontrarci e interagire così proficuamente, specialmente Coordinamento 15 Ottobre e Associazione Trilly APS, hanno visto in questo libro il simbolo di una scienza che il popolo stesso si fa carico di riportare ad istituzioni e autorità distratte. Uno dei leitmotiv del libro è quello di fornire un materiale utile alla stessa Corte costituzionale che a fine mese, il 30, dovrà decidere sulla legittimità dell’obbligo vaccinale contro il Covid. È nata così l’iniziativa Onda consapevole, che prevede incontri e convegni in tutta Italia e la consegna simbolica del libro alle autorità, soprattutto giudiziarie ma anche religiose, di tutte le città italiane che riusciremo a raggiungere fino al 30.

Anche lei sarà in giro con l’Onda consapevole?

Sì, le rispondo a queste domande mentre viaggio in nave per Napoli. Nei prossimi giorni mi fermerò in decine di città e mi vedrò personalmente con tante autorità. L’augurio è di recuperare un clima di conciliazione e armonia nella verità e di aiutare i giudici a prendere una decisione giusta, senza influenze politiche o ideologiche. L’auspicio è che quello cui abbiamo assistito negli ultimi due anni non si ripeta mai più e che si comprendano le linee di tendenza nazionali e internazionali che ci stanno portando nella direzione sbagliata.

 


 

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