Un professore viene licenziato da un’università cattolica diretta da gesuiti solo perchè aveva fatto un post sul blog su uno studente che era stato redarguito dal suo insegnante per aver espresso la sua opposizione al matrimonio omosessuale. Ma la Corte Suprema gli ha dato ragione, ed è stato riammesso.
Ecco l’incredibile storia nella mia traduzione.
In una decisione storica venerdì scorso la Corte Suprema del Wisconsin ha sentenziato che la Marquette University ha violato il diritto di John McAdams alla libertà di parola quando ha sospeso il professore per aver scritto il post sul blog, e ha ordinato all’Università di reintegrare McAdams immediatamente con il suo pieno livello, il suo ruolo, i compensi e benefici.
“I fatti indiscussi mostrano che l’Università ha violato il suo contratto con il Dr. McAdams quando lo ha sospeso per l’impegno in attività protette dalla garanzia del contratto di libertà accademica“, dicono i documenti del tribunale. (…)
I dettagli della notizia sono stati condivisi su Twitter da Charlie Sykes, autore di Weekly Standard.
La sentenza della Corte Suprema del Wisconsin arriva dopo tre anni di contenzioso sul post del blog del 2014.
McAdams ha citato in giudizio l’Università diretta dai gesuiti nel 2015 per violazione del suo contratto di lavoro dopo che lo aveva licenziato quando si rifiutò di scusarsi per aver reso pubblico il fatto di un insegnante che aveva zittito l’opposizione al “matrimonio” omosessuale nella sua classe.
L’Università Marquette aveva vinto nel primo grado presso la corte di giustizia, e McAdams aveva vinto l’appello. La Corte suprema ha deciso all’inizio di quest’anno di aggirare la Corte d’appello e di giudicare immediatamente il caso, con le argomentazioni presentate alla Corte in aprile.
L’Università Marquette aveva ritenuto che McAdams avesse violato la responsabilità professionale verso l’insegnante Cheryl Abbate, causandole un danno diretto e irreparabile con il post del 9 novembre 2014 pubblicato sul blog.
McAdams ha continuamente contestato l’affermazione, dicendo a LifeSiteNews che il post sul blog era un pretesto, e che l’Università Marquette voleva sbarazzarsi di lui da tanto tempo.
Il caso che contrapponeva il professore di scienze politiche all’Università di fama liberale aveva ottenuto l’attenzione nazionale con implicazioni per quella che da molti viene considerata una battaglia tra correttezza politica e libertà di parola nei campus universitari a livello nazionale. Diversi gruppi sono intervenuti con memorie presentate da un amicus curiae.
Marquette sospese McAdams nel dicembre 2014 a causa del post sul blog, e nello stesso momento gli vietò di entrare nel campus, inoltre gli revocò il suo mandato e poi lo licenziò il mese successivo.
Nel settembre 2015 una commissione di audizione di facoltà iniziò una revisione e comunicò la raccomandazione nel gennaio 2016 per McAdams della sua sospensione senza retribuzione per un massimo di due semestri.
McAdams a sua volta aveva sostenuto che gli era stato negato un giusto processo nella revisione di facoltà sostenendo che la revisione fosse caratterizzata da un pregiudizio nei suoi confronti.
Nel marzo 2016 il presidente della Marquette University Michael Lovell informò McAdams attraverso una lettera che non solo era sospeso, ma anche che McAdams aveva tempo fino al 4 aprile per inviare a lui e alla Abbate una dichiarazione scritta nella quale si esprimeva il “profondo rammarico” e ammettendo che il suo post sul blog era stato “sconsiderato e incompatibile con la missione e i valori della Marquette University“.
McAdams notificò a Lovell (presidente dell’Università) che non avrebbe fatto la dichiarazione scritta, perché non credeva che il suo contenuto corrispondesse a verità, e citò in giudizio l’università il 2 maggio 2016, sostenendo che l’Università aveva violato il suo accordo contrattuale di libertà accademica e di libertà di parola protetto dalla Costituzione degli Stati Uniti. Da allora è sempre stato sospeso, senza retribuzione, dopo il periodo di sospensione iniziale.
Il post sul blog del novembre 2014 era incentrato su uno scambio avvenuto al termine delle lezioni sul “matrimonio” gay tra uno studente universitario e Abbate, il suo insegnante universitario di etica.
Durante la conversazione, Abbate aveva detto allo studente, tra le altre cose, che alcune sue opinioni non erano appropriate, che sarebbe stato offensivo verso gli studenti gay esprimere in classe la sua opposizione al “matrimonio” gay, e inoltre, che i commenti omofobi non sarebbero stati tollerati in classe.
Nel suo post sul blog, il professore McAdams aveva criticato l’idea del professore universitario (la Abbate, ndr) di limitare l’espressione di parola dello studente sulla base di un punto di vista.
Lo studente aveva percepito che i suoi tentativi di affrontare le sue preoccupazioni con la direzione dell’Università circa la sua conversazione con Abbate non avevano sortito successo e si era avvicinato a McAdams, che era il suo consigliere. McAdams inviò un’e-mail all’Abbate dicendole che si apprestava a scrivere sullo scambio di opinioni avvenuto e chiedendole di fornirgli una versione di ciò che era accaduto.
La Abbate non gli rispose.
Tuttavia, lei comunicò agli altri del fatto, e varie e-mail e altre discussioni seguirono tra le parti interessate prima e dopo la pubblicazione del post sul blog. Alcuni di essi furono portati negli atti giudiziari, esibendo resoconti divergenti degli eventi sul caso.
McAdams nel passato aveva fatto dei post sul blog esternando le preoccupazioni per l’identità cattolica dell’Università, i quali ha sostenuto nel caso sono stati uno dei fattori delle azioni dell’Università contro di lui.
“Nel suo blog, il professor McAdams ha regolarmente preso posizioni contrarie al sentimento della maggioranza tra i docenti e gli amministratori del campus ed è stato molto critico nei confronti di alcuni colleghi di facoltà e di molti in posizioni di autorità nella Marquette University, tra cui il presidente, prevosto, rettori e presidenti di dipartimento“, dice la querela. “In generale, il professor McAdams è stato critico nei confronti di un insieme di valori che alcuni hanno definito di ‘correttezza politica’ e, a volte, ha evidenziato la tensione tra certe posizioni assunte dalla Marquette University e la sua identità cattolica“.
Fonte: LifeSiteNews
[…] questo caso il professore, stando anche a quanto riportato dal blogger Sabino Paciolla, aveva scritto un post sul suo di […]
Grazie per l’attenzione con cui seguite queste tematiche.