Piero Benvenuti, astrofisico

Piero Benvenuti, astrofisico (foto ANSA)

 

 

di Francesco Agnoli

 

Solo una quindicina di anni orsono Georges Edouard Lemaître (1894-1966) era un nome sconosciuto al grande pubblico e non solo. Oggi non è più così: questo sacerdote cattolico che per primo propose l’espansione delle galassie e il Big Bang (vedi qui) inizia ad essere conosciuto, studiato, approfondito.

Il merito è anche di Piero Benvenuti, un astrofisico veneto celebre nel mondo, tanto da essere stato il primo italiano a ricoprire la carica di Segretario generale dell’Unione Astronomica Internazionale.

Proprio l’anno scorso l’ente che raggruppa gli astronomi di tutto il mondo, obbedendo al motto “dare a Cesare ciò che è di Cesare”, ha suggerito di chiamare finalmente la “vecchia” “legge di Hubble” in modo nuovo: “legge di  Lemaître-Hubble”.

Con Benvenuti, che oltre ad essere astrofisico collabora con la Facoltà teologia del Triveneto, ho avuto modo di dialogare in varie occasioni, sia per la stesura del mio “Creazione ed evoluzione. Dalla Geologia alla Cosmologia: Stenone, Wallace e Lemaitre”, sia, alcuni giorni orsono, precisamente l’11 ottobre, in una conferenza pubblica nella città di Trento.

Il dialogo è partito dalla storia: abbiamo infatti ricordato che l’astronomia è sempre stata collegata ad un interesse religioso, a partire dall’antica Babilonia e dai re magi, per arrivare a Niccolò Copernico, canonico cattolico, a padre Angelo Secchi, padre dell’astrofisica nell’Ottocento (qui) e, appunto, al padre della moderna cosmologia, il già citato Lemaître.

Poi Benvenuti ci ha portato a riflettere sull’attualità di grandi filosofi cattolici, come sant’Agostino (il quale per primo capì alcune cose essenziali sul tempo, e cioè l’esistenza di un istante di tempo che dà origine al tempo stesso) e san Tommaso: “penso che san Tommaso, se ritornasse oggi sulla Terra, sarebbe felice di scoprire come la cosmologia moderna sia giunta sostanzialmente alle sue stesse conclusioni riguardo lo spazio, il tempo e l’universo, utilizzando un metodo conoscitivo complementare al suo”.

Molto interessante anche il ragionamento sulla “materia oscura”: da pochi decenni sappiamo che il 95% della materia, ha ricordato Benvenuti, è costituita di “materia oscura” e di “energia oscura”, cioè di realtà materiali, ma invisibili!

Questo da una parte ci ricorda che molto spesso conosciamo non per visione diretta, ma a partire dagli effetti – risaliamo infatti alle cause invisibili, a partire dagli effetti visibili (accade così anche con Dio: non vediamo Lui, ma le sue opere”) -, dall’altra ci invita ad essere consapevoli delle straordinarie capacità che rendono l’uomo diverso dalle altre creature (sappiamo indagare persino, in parte, l’origine dell’Universo), e, nel contempo, dei nostri immensi limiti conoscitivi (siamo le creature non il Creatore!).

Un’ultimo pensiero che vorrei riportare è quello che riguarda le odierne ipotesi sull’origine dell’Universo “dal nulla”: mentre nei secoli passati gli atei come Ludwig  Feuerbach, Friedrich Nietzsche ed altri, vedevano nella dottrina della “creazione dal nulla” una stolta idea ebraica e cristiana (la pensava così anche Adolf Hitler, sostenitore dell’eternità del mondo), oggi proprio il modello del Big Bang, nel suo svelarci un Universo contingente, in divenire, finito nello spazio e, intuitivamente, nel tempo, porta spesso a parlare di “origine dell’Universo dal nulla”.

Di qui la forzatura di alcuni scienziati atei che credono di poter identificare questo “nulla” con il “vuoto” della fisica, sino ad immaginare un vuoto che “crea” da sè l’universo. Il fatto è, ricorda Benvenuti, che lo spazio fisico non è mai “vuoto” e certamente non può essere considerato sinonimo di “nulla”. La celebre affermazione di Hawking, “Dal momento che esiste la legge di gravità, l’universo può e deve creasi dal nulla… non è necessario chiamare in causa Dio per realizzare il progetto e mettere in moto l’universo”, è allora priva di senso: la fluttuazione quantistica presuppone infatti una struttura spazio tempo e delle leggi (vedi anche qui)!

 

Francesco Agnoli (sinistra) e Piero Benvenuti (destra)

Francesco Agnoli (sinistra) e Piero Benvenuti (destra)

 

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