Una riflessione di padre Julian Large. La riporto nella quasi totalità.

Eccola nella mia traduzione.

 

Foto: San Michele Arcangelo

Foto: San Michele Arcangelo

Come ex scribacchino di Fleet Street, mi è stato chiesto subito dopo l’inizio degli studi per il sacerdozio: “Non è stato un cambiamento straordinario, passando dal giornalismo alla talare?” La tentazione era quella di rispondere: “Sì, in qualche modo lasciare gli articoli dei pettegolezzi per diventare un sacerdote cattolico significava abbandonare un’occupazione un po’ disprezzata per unirsi a quella che molti dei contemporanei considerano un’organizzazione criminale”. Ciò è accaduto cinque anni prima dell’esplosione delle rivelazioni di abusi sessuali nell’arcidiocesi di Boston (2003, ndr), e ben due decenni prima delle nuove rivelazioni di un grossolano tradimento della fiducia e dell’abuso di autorità che hanno scosso la Chiesa sulla terra verso le sue fondamenta nelle ultime settimane.

Fleet Street non era esattamente una santa fabbrica.  Ma le trasgressioni cui ci si poteva imbattere – il bere pesante, la gelosia professionale, e altre indiscrezioni che non sono così difficili da indovinare – erano in genere della varietà che potevano essere attribuite alla fragilità della natura umana caduta. Al contrario, il recente rapporto della Grande Giuria (Grand Jury della Pennsylvania, ndr) sull’abuso sessuale in America dettaglia gli eventi di tale malvagità e depravazione da lasciare scosso il più cinico reporter dei tabloid.

Tutto questo non può che essere scoraggiante per chiunque ami la Chiesa. Che i pastori che sono stati ordinati ad essere l’immagine viva di Nostro Signore e Salvatore sulla terra possano deliberatamente fare tale danno a quei piccoli i cui angeli vedono il volto del loro Padre Celeste sfida le parole. La crisi di credibilità che ne è derivata, e che negli ultimi decenni sta mettendo le pastorie alla missione evangelizzatrice della Chiesa, non può che essere esacerbata ovunque la risposta istituzionale (della Chiesa, ndr) sia stata quella di rilasciare dichiarazioni ufficiali difensive, elaborate da costosi avvocati e spin doctor (chi scrive i discorsi per i candidati delle campagne elettorali, ndr). Con le ultime rivelazioni, e con la promessa di un futuro peggiore, la Chiesa ha sperimentato un cambiamento di paradigma in cui il linguaggio pubblico ha perso tutto il potere che una volta avrebbe dovuto avere per rassicurare.

La Chiesa non è un’organizzazione criminale. Sì, la storia ci fornisce esempi di mafie clericali di vario tipo che sono riuscite a dirottare le sue strutture gerarchiche al servizio delle loro agende. Fu proprio il Baronio dell’Oratorio (discepolo di San Filippo Neri, durante la Controriforma, ndr) a coniare la frase saeculum oscurum (età oscura) per descrivere il papato corrotto del X secolo che più tardi gli storici protestanti etichettarono come “la Pornocrazia”. Nonostante le trasgressioni dei suoi membri, tuttavia, la Chiesa cattolica è il Corpo mistico di Cristo, fondato da Nostro Signore Gesù Cristo per la salvezza dell’umanità. Essa è il luogo dove troviamo la verità salvifica nella sua pienezza, dove incontriamo Nostro Signore nei Sacramenti e lo riceviamo nella sua interezza nella Santa Comunione.  Ospedale da campo soprannaturale in cui vengono perdonati i nostri peccati e guarite le ferite che essi infliggono alla nostra anima, ci dà anche oggi santi – tra quei laici e religiosi che dedicano la loro vita ai più poveri tra i poveri, tra quei sacerdoti che sacrificano la loro vita per la salvezza dell’anima dei loro parrocchiani, tra quei vescovi che in alcune parti del mondo rischiano la loro vita ogni giorno al servizio del loro gregge, e tra tutti quei cattolici “ordinari” che vivono eroicamente le Beatitudini di giorno in giorno.

Dopo che Nostro Signore scandalizzò gli Ebrei insistendo che Egli è il Pane di Vita e che dobbiamo mangiare e bere la Sua carne e il Suo sangue se vogliamo avere la vita eterna, i Suoi discepoli Lo lasciarono a frotte. Si rivolse ai dodici Apostoli e chiese: “Anche voi volete andarvene? Pietro rispose: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. E noi abbiamo creduto e sappiamo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio”. Se ora cominciamo ad assistere ad un nuovo esodo di membri dalla Chiesa in risposta alle rivelazioni di terribili scandali, dobbiamo mantenere queste parole del pescatore iscritte nei nostri cuori. Dobbiamo tenere stretta la Fede – non una versione contraffatta dalle ambiguità e dai compromessi, come spacciata da coloro che si sono compromessi, ma la Fede cattolica nella sua pienezza, come tramandata dagli Apostoli e creduta e vissuta dai Santi. Se scopri che gli avvenimenti attuali ti hanno fatto dubitare del tuo posto nella Chiesa, per favore trova un sacerdote di cui ti fidi e apri il tuo cuore a lui.

Il castigo che sulla terra sembra la Chiesa debba sopportare per il suo rinnovamento è una chiamata più urgente alla santità per ognuno di noi. Un corpo è sano solo quanto lo sono le sue singole parti. Come membra viventi del Corpo mistico di Cristo, contribuiamo alla sua salute rispondendo a questa chiamata con più generosità e amore. Ogni speranza di ristabilire la credibilità della Chiesa nel nostro tempo poggia su una testimonianza viva della nostra fede cattolica, che significa vivere nella carità e dedicarci sempre più pienamente al servizio dei più bisognosi e vulnerabili della nostra società. (…)  

Dobbiamo pregare per le vittime di quei pastori che si sono rivelati lupi. Le conseguenze di questo tradimento includono vite rovinate di isolamento, pesante angoscia e, talvolta, suicidio. Possano incontrare la presenza guaritrice del Nostro amorevole Salvatore, dal quale furono spinti da pastori che erano demoni sotto mentite spoglie. Anche noi dobbiamo impegnarci a riparare. Questi peccati gridano vendetta al Cielo, e non possiamo sapere quali tormenti hanno aggiunto alla Passione di Nostro Signore. Questo è il momento di molta preghiera, digiuno, Adorazione del Santissimo Sacramento e Messe di riparazione. Eleviamo anche la preghiera a San Michele Arcangelo, di cui celebriamo la festa questo mese, per la restaurazione della Chiesa ferita di Cristo e per la protezione degli innocenti:

San Michele Arcangelo, difendici nel giorno della battaglia. Sii la nostra salvaguardia contro la cattiveria e le insidie del diavolo. Che Dio lo rimproveri, noi preghiamo umilmente; e Tu, o Principe dell’esercito celeste, per la potenza di Dio, getta nell’inferno Satana e tutti gli spiriti maligni che vagano per il mondo per la rovina delle anime. Amen

 

Padre Julian Large

 

Fonte: The London Oratory

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