Di seguito un articolo scritto da Zachary Stieber e pubblicato su The Epoch Times. Eccolo nella mia traduzione.
Il 14 ottobre, un procuratore europeo ha dichiarato che sta indagando sui vaccini COVID-19.
La Procura europea (EPPO) ha dichiarato di avere “un’indagine in corso sull’acquisto di vaccini COVID-19 nell’Unione Europea”.
“Questa conferma eccezionale arriva dopo l’altissimo interesse del pubblico. In questa fase non saranno resi pubblici ulteriori dettagli”, ha dichiarato l’ufficio in un comunicato.
L’ufficio ha rifiutato di rispondere a domande sull’indagine, tra cui se questa si estenda all’intera Unione Europea (UE) o solo ad alcuni Paesi.
“Non possiamo condividere più di quanto abbiamo fatto nella nostra dichiarazione. Se ci sono sviluppi che possiamo condividere, lo faremo in modo proattivo (come abbiamo fatto oggi)”, ha dichiarato un portavoce a The Epoch Times via e-mail.
L’ufficio del procuratore è stato creato solo di recente dal Consiglio dell’Unione Europea. Ha iniziato a operare nel 2021.
Un portavoce di Charles Michel, presidente del Consiglio, non ha risposto a una richiesta di commento, così come un portavoce del Parlamento europeo.
“L’EPPO è indipendente. Non abbiamo assolutamente alcun commento da fare sugli annunci che fa sulle sue indagini”, ha detto un portavoce della Commissione europea a The Epoch Times in una e-mail.
L’ufficio del procuratore è descritto come un ufficio indipendente dell’Unione, responsabile di indagare e perseguire “i crimini contro gli interessi finanziari dell’UE”.
Ciò include tipi di frode, riciclaggio di denaro e corruzione.
I vaccini
Nell’UE sono disponibili sei vaccini. Sono prodotti da Valneva, Novavax, Johnson & Johnson, Moderna, AstraZeneca e Pfizer-BioNTech.
Complessivamente, secondo la Commissione europea, le aziende hanno fornito circa 3,8 miliardi di dosi. Circa 1,7 miliardi di dosi sono state consegnate al 7 settembre, con l’83,4% della popolazione adulta dell’UE che ha ricevuto almeno una serie primaria.
Come altri Paesi e aree, l’UE ha iniziato ad acquistare e somministrare dosi di richiamo perché la serie iniziale di dosi si è dimostrata sempre più inefficace contro le nuove varianti del virus.
A settembre la Commissione ha autorizzato due richiami con formule aggiornate, uno di BioNTech e Pfizer e l’altro di Moderna. I booster sono rivolti alla sottovariante BA.1 Omicron oltre che al ceppo originale di Wuhan.
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