Rilancio un articolo di Toby Young, pubblicato su The Daily Sceptic. Eccolo nella mia traduzione.
Una dichiarazione della principale procura del Regno Unito afferma che “non è più appropriato” leggere parti della Bibbia ad alta voce in pubblico. I gruppi cristiani hanno definito la dichiarazione “mal giudicata” e “preoccupante”. Il Belfast Newsletter ne parla.
La storia nasce da uno scontro tra un uomo di nome John Dunn, un soldato diventato evangelista, e due lesbiche.
Il fatto è avvenuto per le strade di Swindon due anni fa.
Il signor Dunn è stato accusato di aver usato “parole o comportamenti minacciosi o offensivi, o un comportamento disordinato all’interno del raggio dell’udito o della vista di una persona che potrebbe essere causa di molestie, allarme o angoscia”.
Secondo l’accusa, avrebbe gridato che le donne “bruceranno all’inferno” e avrebbe chiamato una di loro “donna diavolo”.
Il signor Dunn ha negato, anche se i suoi avvocati del Christian Legal Centre hanno detto che ha riconosciuto di aver detto loro: “La Bibbia dice che gli omosessuali non erediteranno il regno di Dio”.
Secondo gli avvocati del signor Dunn, il caso contro di lui è stato interrotto questa settimana perché i denuncianti non potevano essere raggiunti.
Tuttavia, nel presentare il caso contro di lui, la Procura ha dichiarato per iscritto alla corte quanto segue:
“A prescindere dal fatto che si tratti di una dichiarazione di fede cristiana o meno, si chiede alla corte di considerare se il linguaggio abbia il potenziale di causare molestie, allarme o angoscia”.
“Questo documento non è la sede per un dibattito religioso, ma la Bibbia contiene altro materiale che riconosce la schiavitù (Esodo 21:7), la condanna a morte (Esodo 35:2 e Levitico 24:16) e il cannibalismo (Deuteronomio 28:27) (ll cannibalismo a quelle indicazioni è inesistente, ndr) .
“Ci sono riferimenti nella Bibbia che semplicemente non sono più appropriati nella società moderna e che sarebbero ritenuti offensivi se dichiarati in pubblico”.
Il gruppo Christian Concern, che lavora in tandem con il Christian Legal Centre, ha rilasciato dichiarazioni su questo caso alla stampa nell’ultima settimana, ma non c’è stata praticamente nessuna copertura mediatica, nonostante le sue implicazioni potenzialmente di vasta portata.
Vale la pena di leggerlo per intero.
Inutile dire che la criminalizzazione di alcuni passi della Bibbia non ha ancora suscitato un sussurro di critica da parte della Chiesa d’Inghilterra.
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