Due lettori mi scrivono.

 

siringhe_vaccini covid
 
 
 
Caro Sabino,
in queste settimane sto osservando – sono certo di non essere il solo – un fenomeno paradossale, riguardo al covid e al siero sperimentale noto come vaccino.
Molte persone “vaccinate” vivono nel terrore di contagiarsi, perché vedono che anche chi ha fatto la cosiddetta terza dose può contrarre il covid (e non sempre in forma leggera ma anzi anche letale); mentre moltissime persone “non vaccinate” vivono nella speranza di contagiarsi, perché questo permetterebbe loro, almeno per qualche mese, di non sottostare alle discriminazioni che normalmente sono costrette a subire.
Strano, vero? Una delle fole della narrazione ufficiale ed istituzionale dice che chi non si vaccina muore (Presidente del Consiglio) o addirittura intende suicidarsi (quotidiano dei Vescovi italiani). Invece sono i “vaccinati” ad avere paura di ammalarsi di covid.
Forse questo paradosso ci dice che la propaganda del potere, anche se sistematica e potente, non funziona poi così bene; ma certamente ci dice anche che lo scopo del potere è vecchio come il mondo: far vivere le persone nella paura – poco cambia se del virus o delle sanzioni.
Mi viene in mente San Paolo, che nella Lettera ai Romani, grida:
 
<<E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo “Abbà, Padre!”>>
 
Grazie per il tuo lavoro.
Buona giornata
 
(lettera firmata)
 
 
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Mi corrisponde totalmente l’articolo (Manicomio Italia, ndr). Che descrive l’Italia come manicomio e dittatura! Faccio parte di quelli che hanno fatto 2 dosi e che hanno avuto dei problemi (il mio sistema immunitario si è un quasi azzerato e continuo ad ammalarmi, quindi non farò la terza dose e come gli altri non sono più libera di muovermi e fare le attività che mi sarebbero necessarie.
 
(lettera firmata)
 
 
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