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Nembrini, da grande insegnante, commentando la terzina di Dante:
«State contenti, umana gente, al quia;
ché se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria.»(Purgatorio, canto III, vv. 37-39)
dice:
“E’ stato necessario che Maria partorisse Gesù perché poteste conoscere tutto, per conoscere la Verità. Perchè la Verità è quel bambino lì, è quell’avvenimento lì. E’ una frase di una potenza meravigliosa. Non è un invito ad obbedire senza ragioni, è un invito ad avere le ragioni per obbedire. Questa frase ci dice che il compito vero che abbiamo è essere così fedeli a noi stessi, cioè liberi da poter conoscere e amare la Verità (alla faccia di tutta la menzogna che ci circonda), e ci dice anche che, questo bisogna saperlo, che per la Verità bisognerà dar la vita, bisognerà sacrificar qualcosa. Hanno perseguitato me, difficile che non perseguitino voi. Siamo in tempi in cui, temo, la difesa della Verità, amare la Verità, dovrà essere pagato con un po’ di sacrifici….”
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