Ecco il pensiero del card. emerito Joseph Zen Ze-kiun sull’accordo siglato ieri tra il Vaticano e la Cina in merito alla nomina dei vescovi. I termini dell’accordo che dovrebbe riguardare milioni di fedeli sono rimasti segreti. Per questo, lapidario è il suo giudizio: “Un capolavoro di inventiva per dire nulla con molte parole”.
Eccolo nella mia traduzione.
Il comunicato della Santa Sede potrebbe ridursi a queste parole: “La Santa Sede ha firmato un Accordo con la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei vescovi”.
Dire che l’accordo è provvisorio senza specificare la durata della sua validità è dire nulla.
Tutti gli accordi possono essere considerati provvisori, perché una delle due parti può, per qualsiasi motivo, chiedere una revisione o addirittura l’annullamento dell’Accordo. Fino a quel momento, tuttavia, l’accordo, anche se provvisorio, rimane un accordo valido.
L’accordo riguarda la nomina dei vescovi. Questo è stato ripetuto più volte dalla Santa Sede. Quindi, dopo tanto duro lavoro (e tanta attesa ansiosa) quali sono le conclusioni? Nessuna parola! (È un segreto!?)
Allora qual è il messaggio che questo comunicato trasmette ai fedeli in Cina? “Fidatevi di noi! Accettate l’accordo“. (?)
Con l’accordo il Governo cinese può dire ai cattolici: “Obbedisci a noi! Siamo d’accordo con il vostro Papa! (?)”
Fidarsi, accettare e obbedire senza sapere cosa accettare, cosa obbedire? Obbedire al “Tamquam cadaver” nello spirito di sant’Ignazio?
Nella “nomina dei vescovi” è inclusa anche la legittimazione dei sette? I vescovi della clandestinità saranno riconfermati con la presentazione da parte del Governo, o altrimenti saranno accontentati con il riconoscimento da parte del Governo con il titolo di “emeriti?” (cioè: saranno sostituiti?, ndr)
Fonte: oldyosef.hkdavc.com
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