Un lettore mi scrive.

 

vaccinazione in chiesa

 

Egr. dott. Paciolla,
 
come ci ricorda “La Verità”, esattamente due anni fa diventava operativo quello strumento indegno ed infame presentato da nonno banchiere (spalleggiato ovviamente dall’informazione mainstream) come strumento di protezione dal contagio, in definitiva come nuovo vitello d’oro, fra l’altro idolatrato come “strumento di libertà” sul blog di qualche cattolicone/a sedicente pro-life.

E qui ne avrei per tutti, a cominciare proprio dal mondo di una informazione servile, allineata ed omologata al pensiero unico: la categoria professionale che a parere di chi scrive ha provocato in assoluto i danni maggiori durante la cd. stagione pandemica. Quella categoria che, sarà utile ricordare, ci bombardò ogni santo giorno con due memorabili spot: il quantomeno sospetto “nulla sarà più come prima” e l’autocelebrativo (o ridicolo, fate un po’ voi) “fidatevi dei professionisti dell’informazione” (ovvero: chiunque cerchi di mettere in moto i vostri neuroni è da considerarsi alla stregua di un terrapiattista – quindi non fidatevi!)

Ma veniamo ai contagi. Come mai quell’insistenza nel proporre con sempre maggior ferocia misure di restrizione che già si erano già rivelate inefficaci? Manco a farlo apposta la curva ebbe una crescita proprio a partire da quella stretta finale del 15 ottobre che ricordo come il peggior momento della vita nostro paese. Preferiamo pensare che siamo stati governati da inetti che non capivano come curare una malattia o che tutto ciò fosse funzionale ad altro?

Quando verso fine estate mi era chiarissimo quale piega avrebbe preso la situazione, mi si presentò una figura aziendale di rilievo, minacciandomi del mancato rinnovo del contratto (in scadenza a febbraio 2022) qualora non avessi offerto il braccio al Dio Pfizer. Bene, gli risposi che strategicamente la sua era una mossa oltre che infame anche strategicamente insulsa, considerando quanto stava per accadere (ma che evidentemente lui ancora non capiva). Nulla sarà più come prima? Esatto: ora lavorare è una concessione subordinata all’obbedienza politica, ovviamente con l’imprimatur del partito di Letta e Lelli Kelly, più sindacati assortiti.

Ma mi lasci chiudere con un accenno alla Santa Chiesa, premettendo che il contesto parrocchiale che frequento si può ritenere mediamente “sano”, con sacerdoti di provata fede nonché dotati di acume e profondità non comuni.

Ora però mi conceda questa metafora: come è noto, un requisito imprescindibile perché il sacramento della riconciliazione sia valido è il pentimento del peccatore: potrebbe egli ottenere l’assoluzione minimizzando o addirittura non riconoscendo il proprio errore?

Ebbene, in merito alla cosiddetta stagione pandemica qui non si tratta del mio personale risentimento, rivalsa o quant’altro: semplicemente non ci hanno capito nulla, tanto che sono certo che le dinamiche cui i nostri pastori si sono piegati con inusitato zelo potranno riproporsi in seguito senza che nel frattempo sia maturato alcun ripensamento critico:

•    Come è possibile essere così ingenui da non capire che discriminare tra chi può e chi non può accedere all’oratorio o agli eventi parrocchiali significa riproporre atmosfere naziste, segregazioniste ed infami che nulla hanno a che fare con la salute e meno che mai con il messaggio evangelico?
•    Come è possibile lodare servilmente, ad ogni ricorrenza cui presenziano, le autorità civili affermando che la loro presenza dice di una fantomatica simbiosi spirituale con l’amore di Cristo ignorando o fingendo di ignorare le vere logiche cui esse rispondono?
•    Come è possibile non capire la malafede di chi ha la sfrontatezza di venirci perfino a dire che il super-mega-iper pass mondiale in fase di implementazione “faciliterà” gli spostamenti?

Io non so se attraverso queste righe sono riuscito a comunicarle il mio disagio, ma sebbene io sia certo che le porte degli inferi non prevarranno e che lo Spirito di Cristo non cesserà di assistere la sua Chiesa, in qualche modo mi sento in essa un po’ meno “a casa”.
Grazie per la sua attenzione

Claudio – Saronno
 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.


 

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