Dopo i gravi danni umani ed economici che gli USA stanno subendo a causa della pandemia di coronavirus, il presidente Donald Trump sta guidando una nuova iniziativa per rimuovere dalla Cina tutta la catena di approvigionamento.
Ne parla Ryan Saavedra nel suo articolo pubblicato su The Daily Wire, che Stefania Marasco ci propone nella sua traduzione.
Secondo quanto riferito, il presidente Donald Trump sta guidando una nuova iniziativa per rimuovere dalla Cina le catene di approvvigionamento globali come reazione alla disastrosa risposta del Partito comunista cinese (PCC) alla pandemia di coronavirus che ha avuto origine nel loro paese.
“La distruzione economica e il bilancio delle vittime del coronavirus negli Stati Uniti sta generando una spinta a livello governativo per spostare la produzione e la dipendenza degli Stati Uniti dalla catena di approvvigionamento della Cina, anche se invece vanno in altre nazioni più amichevoli, hanno detto gli attuali e precedenti alti funzionari dell’amministrazione statunitense”, secondo la Reuters. “Il dipartimento del commercio degli Stati Uniti, lo Stato e altre agenzie sono alla ricerca di modi per spingere le aziende a spostare sia l’approvvigionamento che la produzione fuori dalla Cina. Gli incentivi fiscali e i potenziali sussidi di ricollocamento sono tra le misure prese in considerazione per stimolare i cambiamenti, hanno detto a Reuters i precedenti ed attuali funzionari.
Keith Krach, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Energia ed Ambiente presso il Dipartimento di Stato, ha detto alla Reuters che gli Stati Uniti hanno lavorato per ridurre la dipendenza delle catene di approvvigionamento statunitensi dalla Cina, ma che alla luce dei recenti eventi l’amministrazione sta “ora spingendo fortemente in tal senso. ”
“Questo momento è una tempesta perfetta; la pandemia ha cristallizzato tutte le preoccupazioni che le persone hanno avuto sul fare affari con la Cina”, ha detto alla Reuters un alto funzionario degli Stati Uniti. “Tutti i soldi che la gente pensa di aver guadagnato facendo accordi con la Cina prima, ora sono stati eclissati ampiamente dal danno economico [dalla pandemia]”.
Oltre a poter far leva per innalzare considerevoli nuove tariffe contro la Cina, la Reuters ha riferito che l’amministrazione Trump sta cercando di creare un’alleanza di “partner fidati” denominata “Rete di Prosperità Economica”.
La Reuters ha aggiunto: “Includerebbe le aziende ed i gruppi della società civile che operano con lo stesso insieme di standard, dalle imprese digitali, energia e infrastrutture alla ricerca, istruzione e commercio”.
La mossa arriva dopo che la Cina comunista ha mentito al mondo sull’epidemia di Wuhan “nascondendo, celando intenzionalmente la gravità” dell’epidemia in modo che potessero avere il tempo di accumulare da tutto il mondo le forniture mediche che erano necessarie per combattere il virus, secondo un rapporto del Dipartimento di Sicurezza Nazionale.
Un recente dossier creato dalla “Five Eyes Intelligence Alliance” – che comprende agenzie di intelligence di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda – afferma che la Cina sapeva che il coronavirus era trasmissibile da uomo a uomo già la prima settimana di dicembre, ma ha aspettato oltre sei settimane prima di avvertire il mondo.
“La Cina ha deliberatamente soppresso o distrutto le prove dell’epidemia di coronavirus in un «attacco alla trasparenza internazionale» che è costato decine di migliaia di vite, secondo un dossier preparato dai governi occidentali interessati dal contagio COVID-19”, ha riferito il Daily Telegraph. [Tale dossier] “Dichiara che per «mettere in pericolo gli altri Paesi» il governo cinese ha nascosto le notizie sul virus facendo tacere o «sparire» i medici che hanno parlato, distruggendo le prove di laboratorio e rifiutando di fornire campioni vivi a scienziati internazionali che stavano lavorando su un vaccino.”
Scrivi un commento