Ucraina carri armati

 

 

di B. Roberto Lopez

 

Le operazioni russe in Ucraina vedono un parziale cambio di strategia: pur continuando l’attacco su molteplici direzioni d’attacco (deep battle) con sforzi sussidiari a Est (Kharkiv, Izjium e Kherson) e uno sforzo principale a Sud su più direttrici: una in corrispondenza di Mariupol (ormai in fase di consolidamento), una in corrispondenza della direttrice Donetsk-Slavjansk e una sulla direttrice Juzovka-Zaporizzja, a Nord è stato completato il ritiro nella regione della capitale Karkiv, nella regione di Cernihiv e in quella di Sumy, con il rientro sostanziale delle truppe sul confine Nord.

Voluto o imposto? Stando allo “story telling” occidentale-ucraino grazie al contrattacco ucraino, in realtà la rapidità e la sostanziale situazione di stasi operativa precedente, fanno pensare a un rientro ben coordinato delle forze russe. L’obiettivo russo sembra essere quello di voler consolidare la conquista della parte a più alta densità etnica russa del territorio ucraino (Sud-Est), in vista di un eventuale trattativa di pace (improbabile), anche perché coincidente con l’obiettivo strategico di chiudere il Mar d’Azov in territorio russo.

In data 7 aprile 2022, un missile Tochka U (SS-21) ha colpito il centro di Kramatorsk in zona controllata dagli ucraini, uccidendo oltre 30 persone. I media occidentali il giorno dopo hanno accusato i russi dell’ennesimo crimine di guerra. I missili di quel tipo non sono più in servizio nell’esercito russo dal 2019 e sono stati sostituiti dal missile Iskander (SS-26) ben più performante; invece, si trovano in servizio nell’esercito ucraino. La scritta in russo sui rottami sembra un espediente grafico per attribuire la responsabilità ai russi. Una cosa simile era successa con lo stesso tipo di missile che aveva colpito il centro di Donetsk, in zona separatista russa, uccidendo 23 persone in data 14 marzo. Era stata venduta dai media come un missile russo esploso nel centro di Karkhiv.

Questa situazione di evidenti “False Flag” continuamente prodotti, vedasi anche la non chiara vicenda di Bucha del 3 aprile 2022, con filmati cronologicamente non sincronizzabili con la realtà, unita alla martellante propaganda occidentale tesa ad ostracizzare i “dubbiosi” (Prof. Orsini, Capuozzo, Bianchi ecc..), nonché l’escalation di dichiarazioni guerresche di Biden, Johnson e del segretario della N.A.T.O., “l’equilibratissimo” Stoltenberg (la guerra potrebbe durare anni), lasciano presagire il peggio.

Le nuove sanzioni sono in dirittura d’arrivo, anche se come ricordava l’ottimo Caracciolo, direttore di Limes, non si è mai vista nella storia finire una guerra per sanzioni commerciali (argomento questo che andrebbe ricordato al ns. Capo del governo non eletto); il flusso di armi verso l’Ucraina sta aumentando in quantità e letalità; tutto questo dimostra la volontà di tutta l’anglosfera e della N.A.T.O. di “non voler mollare l’osso” Ucraina, utilizzandolo per farne, come ricordato in un mio precedente articolo, l’Afghanistan dei russi del 3° millennio, nella speranza di far cadere Putin e normalizzare la Russia secondo i dettami del New World Order e del Great reset.

I russi, in questo momento, possiedono una superiorità strategica nota ed effettiva, dovuta ai missili ipersonici Zircon e Khinzal già operativi. Non si conosce l’effettivo andamento della produzione e introduzione nei ranghi dell’esercito del nuovo carro armato T-14 e del nuovo veicolo da combattimento per la fanteria T-15, ma la massa disponibile di carri armati T-90 costituisce comunque un asset di tutto rispetto.

Per contro la N.A.T.O. non possiede missili ipersonici, in fase di progettazione e test per almeno 2/3 anni, dispone di meno carri armati ma possiede una superiorità aerea conclamata. Inoltre, tra pochi mesi sostituirà le bombe nucleari B.61 M con le più performanti B 61 -12 in tutti i paesi dell’alleanza che le detengono sul proprio territorio sotto controllo americano (Italia compresa).

Difronte a questo parziale temporaneo vantaggio russo e una guerra che potrebbe durare anni (Stoltenberg 6 aprile 2022), materializzando un nuovo Afghanistan, con l’immanente e non escludibile pericolo di un First strike americano (ricordiamo le dichiarazione del Comandante N.A.T.O. in carica Gen. Tod D. Walters del 25 febbraio 2020 al Senato U.S.A., quando dichiarò di essere favorevole all’uso del “flexible nuclear first strike”), Putin potrebbe valutare di essere lui a fare un “First Strike” nucleare.

 

B. Roberto Lopez è un generale dell’esercito in pensione. 

 


 

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