Rilancio un articolo di Franz Becchi pubblicato su Byoblu.
È ormai alle porte la scadenza dello Stato di emergenza prevista per il 31 dicembre 2021. Come è ormai diventata la prassi, dei temi più scottanti si inizia a parlare soltanto una manciata di giorni prima che si presenti il problema. In questo modo risulta più facile bombardare il popolo di messaggi di propaganda che, per l’apparente aggravarsi dell’emergenza sanitaria, lascerebbero poche alternative alla consueta via del “rigore”. Non importa se la variante omicron sembri causare percorsi meno gravi della malattia, come riporta il British Medical Journal, e non importa se quasi l’80% della popolazione italiana abbia ricevuto la somministrazione del vaccino. La narrazione è chiara: l’emergenza non è ancora finita, e la luce in fondo al tunnel appare un miraggio.
E per giustificare l’emergenza, e quindi continuare a garantire le decisioni esclusivamente al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai suoi pochi prescelti, occorre un apposito “stato d’emergenza”. Dopo la scadenza del 31 dicembre, Mario Draghi può ancora avvalersi di un mese di “bonus” che completi la durata massima prevista dal Codice della protezione civile, ovvero un massimo di 24 mesi. Eppure, un mese non sembra bastare e le “cabine di regia” studiano quindi una nuova strategia per completare la transizione a “stato di eccezione”.
“Dall’emergenza alla convivenza”?
Il sogno nel cassetto di Draghi è solo uno: diventare Presidente della Repubblica. E quindi malvolentieri si attribuirebbe una decisione che potrebbe metterlo in cattiva luce, come quella del prolungamento dell’emergenza. Ma una soluzione va trovata, e una strategia escogitata per trovare la falla giuridica che consenta la continuazione di restrizioni, Green Pass, Supergreenpass, Green Pass extra large, e via dicendo. Il quadretto viene ritratto da Repubblica, che lascia intendere i passi futuri dell’Italia. “Dall’emergenza alla convivenza: è da questa filosofia che muove Mario Draghi”, scrive con eccitazione Tommaso Ciriaco. Eh già, se lo stato d’emergenza non può essere prolungato, perché non rendere una situazione che doveva essere temporanea la nuova normalità?
Il ruolo del generale Figliuolo
Il primo nodo da sciogliere riguarda la figura del Commissario Straordinario, impersonata dal 1° marzo 2021 dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Naturalmente, la vaccinazione di massa deve proseguire a tempo indeterminato, e al Commissario straordinario servono per questo “pieni poteri in campo amministrativo e nella gestione dei contratti”. L’idea è quella di avvalersi del Comando operativo di vertice interforze (Covi), nominando a capo proprio il generale Figliuolo, per poi assorbire il comando nella Protezione Civile, dipartimento guidato da Fabrizio Curcio. L’ipotesi di porre la struttura commissariale sotto il dipartimento della Protezione Civile “potrebbe però avere delle farraginosità non coerenti con i tempi di reazione necessari a mettere in campo le misure di contenimento del virus”. Insomma, staremo a vedere.
“Una fase ibrida di transizione”?
Ad ogni modo, sembra chiaro che Palazzo Chigi voglia aggirare in qualche modo la proroga dell’emergenza. Con leggi ad hoc che consentano la preservazione delle strutture emergenziali, si farebbero rientrare tali strutture, in teoria temporanee, all’interno di istituzioni permanenti. Repubblica parla di “una fase ibrida, di transizione” che, al di là di proroghe di qualsiasi durata, trasformerebbe una volta per tutte l’emergenza in vita quotidiana. Parlamento e partiti politici continuerebbero così ad essere aggirati, con leggi decise a tavolino e che potrebbero essere prese di giorno in giorno, in base a come tira il vento. “È sostenibile, ad esempio, mantenere il sistema delle fasce regionali a colori, senza l’ombrello dello stato d’emergenza?”, si domanda Repubblica. “È possibile trasformare un’emergenza sanitaria in stato d’eccezione, senza l’ombrello della democrazia?”, ci chiediamo invece noi? E nel frattempo si discute anche di un estensione della regola 2G, ovvero di consentire soltanto a vaccinati e guariti l’accesso ai mezzi pubblici, aerei e treni a lunga percorrenza, e perché no, anche ai negozi al dettaglio. Il punto di non ritorno, sembra ormai a una manciata di settimane.
AGGIORNAMENTO: Nella serata di lunedì 13 dicembre, Mario Draghi ha annunciato un consiglio dei ministri che avrà luogo domani. Sul tavolo il tanto discusso stato d’emergenza, che vorrebbe infine essere prolungato, a quanto si apprende fino al 31 marzo 2021. Servirà un atto con valore di legge, dato che a fine dicembre scadranno i 24 mesi di massima durata previsti dal Codice della Protezione Civile. Resta comunque sul banco l’ipotesi di trasferire la struttura commissariale al dipartimento della Protezione Civile. Domani in giornata dovrebbe arrivare l’ufficialità.
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