Meister des Schöppinger Altars

Meister des Schöppinger Altars

 

 

di Pierluigi Pavone

 

1.

Profanato come energia esistenziale di benessere e apostatato come spirito del mondo. Lo Spirito Santo, che procede dal Padre Filioque, è la Terza Persona della Trinità. Né una forza, né un principio.

Nietzsche ha offerto una nota ricostruzione ermeneutica circa il conflitto tra spirito apollineo e spirito dionisiaco, riconoscendo al secondo la superiorità originaria: sacro caos, indeterminazione vitalistica, rispetto a cui lo spirito apollineo è lo spirito di ordine e armonia.

Paradossalmente un certo Cristianesimo contemporaneo ha ricondotto  lo Spirito Santo e il diavolo a queste due forze contrapposte. E in fondo complementari. Sfumature di fragilità umana, tendenze  di bene e di male, potenzialità non attuate dalle scelte concrete degli uomini. Persino, per certi teologi, potenzialità non attuate dalle scelte di Dio stesso. “Dio” sarebbe il risultato positivo di una indeterminata volontà che ha rinunciato al male.  La nietzschiana “volontà di potenza” era protesa – nell’Oltre-Uomo – al di là del bene e del male. I “nostri” teologi ancora lasciano prevalere in Dio e nell‘uomo la volontà di bene e ordine. Ma confermano che il principio stesso di Dio sia Indeterminata Volontà, il diavolo una variabile negativa, lo spirito una energia di bene.

 

2.

Eppure lo Spirito Santo non è mai indicato nelle Scritture come una energia. Neppure un semplice simbolo/metafora della volontà di Dio. Lo Spirito Santo non è una semplice illuminazione divina, un retto pensiero secondo le intenzioni di Dio, una adesione alla Sua volontà. Lo Spirito Santo è Dio. E Dio è Trinità di Persone. E lo Spirito Santo è la Terza di queste Persone. Non è il Padre e non è il Figlio come il Padre e il Figlio non sono lo Spirito Santo.

 

3.

Satana non è lo Spirito Santo: Satana non è Dio, lo Spirito Santo è Dio. Satana è un angelo, lo Spirito Santo è Dio. Satana ha una natura spirituale, è specie a se stesso. Anche l’anima umana è spirituale, ma è unita al corpo ed esiste una specie umana (nel caso degli angeli, ogni angelo è specie a se stesso). Il battezzato conosce la prima delle due Resurrezioni, come resurrezione spirituale: così sant’Agostino, nel De Civitate Dei, spiega il passo di Ap 20, in cui si fa riferimento a due Resurrezioni, perché la prima è spirituale col Battesimo, la seconda è quella della carne con il Giudizio Universale. Il cristiano è poi ricolmo di Spirito Santo, fino a quando perdura nella condizione di Grazia, senza che ci sia immanenza alcuna dello Spirito Santo. Riceve doni spirituali. Ma non si identifica con la Persona dello Spirito Santo. Né è una Sua scintilla spirituale (come invece per i panteisti che identificano Dio e natura).

 

4.

Tra Dio e gli angeli ribelli c’è inimicizia: nel cielo e nel tempo. Quanto al cielo, è la battaglia indicata in Ap 12; quanto al tempo è la battaglia indicata nell’Eden. La prima battaglia fu contro gli angeli che restarono fedeli. La seconda contro l’uomo che aderì – peccando – all’auto-deificazione (Gnosi). È una guerra impari: Dio è Dio. Satana non è il principio divino opposto al Bene, come credono i “manichei”. Satana è “solo” un angelo. Ogni cosa che fa, rientra nella permissione di Dio. Tuttavia ha avuto vittoria sull’uomo. In Adamo, nella infedeltà di Israele testimoniata dai Profeti, nel tradimento degli apostoli del loro Signore, nella volontà di molti di non riconoscere e accogliere il Messia (Gv 1, 10-11). Ha creduto di avere vittoria anche nel momento della Croce. Ma è stato sconfitto per sempre. Tuttavia nel tempo della Chiesa ha ancora modo e permissione di male. Fino all’Anticristo, il cui avvento non verrà per mezzo di scandali morali o economici, ma per mezzo di scandali dottrinali.

 

5.

Lo Spirito Santo contrassegna particolarmente questo tempo. Il tempo della Chiesa. Proprio perché Satana è stato giudicato e condannato. Lo Spirito Santo è lo Spirito di Giudizio contro il mondo che rifiuta Cristo. Quanto è lo Spirito di consolazione per la Chiesa perseguitata perché fedele. Compito dello Spirito Santo è infatti duplice: guidare i cristiani alla comprensione piena della verità (Gv 16, 13) al fine di glorificare il Figlio; “dimostrare” la colpa del mondo, quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio (Gv 16, 8). Cristo attribuisce a Sé la Giustizia, perché la compie con le opere e in modo definitivo con l’obbedienza di Croce. Ma attribuisce il peccato al mondo, come peccato di rifiuto proprio di Cristo. E attribuisce il Giudizio contro Satana, la cui condanna è ab aeterno. Quanto il suo stesso peccato. La condanna è compiuta da sempre e per sempre. Ma nella storia proprio la Pentecoste, inaugurando il tempo della Chiesa, inaugura il tempo in cui lo Spirito Santo dimostrerà il peccato del mondo e condannerà le opere del diavolo. Fino al Giudizio Universale.

 

 

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