I presidenti delle Federazioni degli Ordini professionali chiedono chiarimenti al Ministero della Salute sulle circolari che hanno ricevuto in merito alla sospensione dei sanitari non vaccinati. La ragione è legata alla mancata chiarezza delle circolari che, pertanto, è stata cercata nei tribunali amministrativi. Sono stati circa 4.000 professionisti della sanità che sono stati sospesi e non retribuiti a causa della mancata volontà di vaccinarsi.
Ecco la lettera che i presidenti degli ordini hanno inviato al Ministero della Salute:
La confusione è dovuta al fatto che il 3 marzo 2021 il dirigente Giovanni Rezza diceva che i sanitari guariti avrebbero dovuto vaccinarsi dopo tre mesi; il 21 luglio 2021 lo stesso Rezza diceva che i sanitari avrebbero dovuto vaccinarsi dopo sei mesi. Ma le Federazioni sanitarie hanno ricevuto una nota il 29 marzo 2021, che riprende quella del 3 marzo, e deciso che quella fosse l’interpretazione giusta. I tribunali hanno deciso di seguire le indicazioni più recenti, ossia la circolare del 21 luglio.
Si legge nella mail:
“Sebbene tale interpretazione (quella dei tribunali amministrativi che si rifanno alla circolare di luglio che prevede di vaccinare i guariti dopo sei mesi) non appaia pienamente condivisibile sotto molteplici aspetti, la gestione dell’altissimo novero di diffide e ricorsi pervenuti “a cascata” su tutto il territorio nazionale ha di fatto bloccato le procedure di verifica demandate agli Ordini delle professioni sanitarie e reso la posizione dettata da Codesto Ufficio di Gabinetto difficilmente sostenibile sotto il profilo giuridico ed economico.
Ciò posto ed anche al fine di evitare un’intollerabile applicazione eterogenea dei termini di differimento della vaccinazione obbligatoria, si chiede a Codesto Ufficio di Gabinetto un intervento chiarificatore tempestivo […]
La questione presenta carattere di assoluta urgenza”.
L’associazione ContiamoCi! che riunisce, oltre ai sanitari sospesi, otto associazioni anche di danneggiati da vaccinazioni, ha preso subito la palza al balzo ed ha scritto a sua volta una lettera. Nella stessa si legge:
“Appare evidente che la scelta di non consentire al personale sanitario, certamente immunizzato dalla malattia naturale, di prestare servizio appare pregiudizievole non solo per gli iscritti, ma anche per il sistema sanitario, tanto più al termine dello stato di emergenza e per di più a fronte della chiara indicazione offerta dall’autorevole magistratura amministrativa più sopra richiamata.
Senza considerare che l’indicazione da Voi offerta, appare priva di verità e univocità di carattere medico scientifico, come si evince dal tenore del tutto formalistico della comunicazione in oggetto.
Alla luce di quanto sopra indicato, Vi invitiamo e rettificare con la massima urgenza le indicazioni da Voi inviate agli Ordini professionali, aderendo alla circolare 21 luglio 2021 del Ministero della Salute, al fine di scongiurare ingiuste, illegittime, pregiudizievoli e prive di ragionevolezza esclusioni dal lavoro dei sanitari guariti e di evitare l’attivarsi del conseguente contenzioso”.
Che dire? Grande la confusione sotto il cielo. Grande la sofferenza inflitta a sanitari.
Ecco la lettera di ContiamoCi inviata al dott. Filippo Anelli, presidente del FNOMCEO:
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