Sopra la foto di una bella donna (potrei dire un’amica)
Però, quel sorriso, e quel passo
quasi volessi lasciare la scena,
non senza lasciarne un’impronta…
Mi verrebbe da dire: “che bella”!
Poi penso: a che serve?
È lontana… quasi come una stella,
eppure la sento vicina:
vorrei entrare, vederne la storia,
lavoro, tensioni, progetti,
sogni, famiglia, pensieri,
circostanze di oggi e di ieri.
Perché il bello ci chiama
per nome,
per dirci per cosa siam fatti:
è questa del cuore la trama!
Ed il compimento si svela
già ora,
lontani eppure vicini
per quell’orizzonte
che chiama.
di Giorgio Canu
da: giorgiocanupoesie
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Nato a Genova nel 1957. Residente a Sassari. Maturità classica. Impiegato bancario, dove ha svolto attività di consulenza, analisi finanziaria, gestioni patrimoniali, e corporate banking.
Ha svolto fino allo scorso anno la funzione di catechista per i bambini in preparazione alla Cresima. Aderente al movimento di Comunione e Liberazione, fa parte di quel gruppo di "ragazzi" che negli anni '70/80 tenevano i contatti, tramite il Centro Studi Europa Orientale, fondato da don Francesco Ricci, con i fratelli cristiani perseguitati, e con alcuni dissidenti di Carta 77, nella allora Cecoslovacchia, a Brno, Praga e nella foresta della Šumava, dove avvenivano gli incontri, e curando la diffusione delle opere di Vaclav Havel, di Vaclav Benda, Radim Palous, Jacek Kuron, e padre Józef Zverina (autore della famosa Lettera ai Cristiani d'Occidente e de il Coraggio di essere Chiesa), e altri. Ha partecipato e partecipa attivamente alle veglie delle Sentinelle in Piedi. Appassionato di arte, musica e letteratura, da alcuni anni scrive testi e poesie, delle quali dice: "sono riflessioni nate da stati d'animo o avvenimenti particolari e scritte di getto, come fossero appunti di memoria: l'humus dell'animo da cui tutte nascono è la consapevolezza della nostra creaturalita e l'orizzonte della fede".
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