Ricevo e volentieri pubblico.
Sono giorni che vado avanti con un pensiero nel cuore: ma come fa Dio a sopportare l’uomo, come fa a sopportarci? E non solo: è morto, torturato, su una croce per noi.
Noi che siamo così meschini, presuntuosi, arroganti, violenti. Ma come fa addirittura ad amarci?
Ecco. E invece, poi, per strada, sei immersa in questi tuoi pensieri negativi e questo dolore struggente e all’improvviso ti imbatti in una persona estranea e hai un moto di simpatia, tanto che, con una leggerezza strana nel cuore, le sorridi. Mai vista prima e incontrata solo un istante. Perché?
Poi vado all’incontro con don Carlo e lui a un certo punto parla dell’Essere.
E io inizio ad intuire qualcosa.
Il senso della vita è l’Essere, questi istanti strani in cui emerge l’Essere e lo tocchi.
Perchè l’Essere si impone, anche solo in un istante, ma è insopprimibile, perché è Dio.
Il diavolo ha fatto man bassa dei nostri pensieri e delle nostre paure e ci ha resi insensibili e violenti, ma una cosa non riesce ad eliminare: l’Essere, perché l’Essere è Dio.
L’odio del mondo è per l’Essere, l’Essere che c’è nella realtà, lo vuole distruggere, separandoci da esso nella realtà: il nichilismo delle idee.
“Io la penso così, a me va bene così”, le frasi che ci hanno diviso, e siamo andati avanti con le nostre idee, con i nostri discorsi, con quello che chiamiamo nostra esperienza, ma lo è davvero?
E non ci pentiamo mai, non chiediamo mai scusa, non ammettiamo mai di esserci illusi, di esserci staccati da Lui.
Forse il covid è stato un pensiero che ti ha staccato dalla realtà.
Chiudi le chiese, niente eucarestia, stai isolato, stai con chi segue le tue stesse restrizioni, e con chi no, lo compatisci nel migliore dei casi, o lo ridicolizzi o lo tratti come un pazzo. E alla fine? Non ne parli più.
Cosa ci salva dalle idee, dai pensieri?
L’Essere, l’Essere nella realtà che c’è. Un istante in cui emerge l’Essere nella realtà.
Ne siamo immersi e non ce ne accorgiamo.
In tutto il groviglio dei nostri pensieri e dei nostri discorsi, che è la parte a cui riusciamo ad arrivare noi, ecco che in un istante appare l’Essere e ti tocca. E per un istante ti salva.
Ma per Dio un istante è come mille anni. Per mille anni sei salvo, e infatti non te ne dimentichi più.
“Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo.9Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.” Seconda lettera di san Pietro, cap.3.
Emanuela Valente
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