Foto: Quadro San Michele Arcangelo

Foto: Quadro San Michele Arcangelo

Cinquantaquattro anni dopo la soppressione della preghiera di intercessione all’Arcangelo con il compito principale di combattere Satana, i vescovi cattolici negli Stati Uniti stanno gradualmente ritornando alla tradizione di recitare la preghiera dopo la Messa.

Un numero crescente di vescovi riconosce la necessità di recitare regolarmente la preghiera a San Michele Arcangelo dopo la messa a causa della crisi degli abusi sessuali che sta colpendo la Chiesa.

L’arcivescovo Joseph Naumann di Kansas City, Kansas City, questa settimana ha approvato l’uso regolare della preghiera dopo le Messe nella sua arcidiocesi.

Nelle ultime settimane, alcuni vescovi di tutti gli Stati Uniti, in risposta alle ultime rivelazioni sulla crisi degli abusi del clero, hanno chiesto ai fedeli delle rispettive diocesi di offrire a San Michele Arcangelo l’invocazione per la protezione del clero della Chiesa e dei fedeli dalla disperazione e dallo scoraggiamento, così come dai continui abusi di potere da parte di vescovi e sacerdoti”, afferma una lettera del 24 settembre dall’Ufficio di Liturgia e Vita Sacramentale di Naumann. “Alcune diocesi hanno attuato la recita della tradizionale preghiera a San Michele dopo le Messe a questo scopo“.

Allo stesso modo“, continua la lettera, “l’Arcivescovo Naumann approva questa pratica nelle parrocchie dell’Arcidiocesi di Kansas City in Kansas, a discrezione del pastore“.

La Recita della Preghiera a San Michele Arcangelo e le altre preghiere leonine (composte da Papa Leone XIII) dopo la Messa fu ufficialmente soppressa dal 26 settembre 1964, Istruzione Interecumenici, entrata in vigore il 7 marzo 1965.

Ai cattolici non fu proibito dire la preghiera, ma dopo la fine della recita obbligatoria dopo la Messa, il suo significato – e quindi il suo effetto protettivo – in gran parte è andato dissipato.

San Michele Arcangelo — il cui nome in ebraico significa “Chi è come Dio?” è il principe di tutti gli angeli. Lui e gli angeli buoni gettarono Lucifero e i suoi seguaci all’inferno dopo che si ribellarono contro Dio, ed egli è invocato per protezione contro il diavolo e ogni male.

La Preghiera a San Michele Arcangelo ebbe inizio con Leone XIII nel 1886, quando, secondo la tradizione, Leone ebbe una visione dopo la Messa del grande danno che Satana avrebbe fatto alla Chiesa e al mondo nel XX secolo. Il papa compose la preghiera in risposta e la aggiunse alle Preghiere leonine da pronunciare dopo la Missa lecta (messa tridentina, ndr), che originariamente aveva l’intenzione di difendere la sovranità della Santa Sede.

La preghiera di San Michele Arcangelo fu recitata dopo le Messe dal 1886 fino alla soppressione del 1964.

Trent’anni dopo la rivoluzione liturgica del Vaticano II, Papa San Giovanni Paolo II, nel suo discorso Regina Coeli del 24 aprile 1994, raccomandò la Preghiera a San Michele Arcangelo per l’aiuto che la preghiera poteva dare per combattere il male nel mondo.

Anche se questa preghiera non è più recitata alla fine della Messa”, disse Giovanni Paolo II, “chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella lotta contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo“.

Oltre al vescovo Naumann, altri cinque vescovi statunitensi, tra i quali il card. Timothy Dolan, arcivescovo di New York, hanno invitato i fedeli a recitare la preghiera alla fine della messa, molte volte proprio su richiesta degli fedeli stessi.

 

Ecco la preghiera che si recitava alla fine della messa:

 

“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.

 

Fone: LifeSiteNews (stralci nella mia traduzione)

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