Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto dal prof. Leonardo Lugaresi e pubblicato sul suo blog.
Se i desideri sono diritti, quale tra essi è più umanamente comprensibile e perciò meritevole di tutela giuridica del desiderio di godere di buona salute? “Quando c’è la salute …” non è forse il più universale degli assunti? Perché dunque la società condanna moralmente e la legge sanziona penalmente chi, desiderando di star bene ed essendo abbastanza ricco per realizzare il proprio desiderio, compra da un povero un organo vitale che gli è indispensabile? Eppure è quello che ancora succede: il ricco che compera un rene da un povero viene considerato una brutta persona, che abusa della sua posizione di potere e lede l’integrità fisica del corpo di un altro essere umano, ancorché questi sia consenziente. Il corpo, si dice, è un bene indisponibile e non se ne può fare mercato. Se poi quel ricco comprasse un organo estorto con la violenza e, peggio ancora, un organo vitale che non può essere vicariato (non un rene, ad esempio, ma un cuore) che un povero gli cede perché è così disperato da accettare di morire pur di sostentare la propria famiglia, quel ricco sarebbe da tutti considerato un criminale della peggior specie, meritevole di una punizione severissima. Giustamente, si dirà.
Ma se i desideri sono diritti …
Ecco la soluzione: cominciamo a chiamare quella pratica “salute surrogata”. Le parole hanno un gran potere, perché a forza di usarle ci si dimentica della realtà a cui si riferiscono. Dopo un po’ non sarà così difficile parlare di “diritto alla salute surrogata”, a quel punto lo si potrà rivendicare come “scelta di civiltà” con opportune manifestazioni opportunamente enfatizzate dai media, e tutto filerà liscio. L’intendence suivra.
(Ogni riferimento a espressioni analoghe già in circolazione è, ovviamente, del tutto casuale).
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. Sono ben accolti la discussione qualificata e il dibattito amichevole.
Sostieni il Blog di Sabino Paciolla
Scrivi un commento