di Marco Lepore
Sorprende e dispiace che una trasmissione come Striscia la notizia, che storicamente si erge a riparatrice di ingiustizie e paladina degli oppressi, si sia scagliata con tanta veemenza contro un sacerdote “reo” di aver permesso ad alcuni –pochissimi in verità- fedeli di partecipare alla Santa Messa di Pasqua e di aver dato loro la Santa Comunione senza utilizzare mascherina a guanti, umiliandolo come un delinquente che non rispetta le “sacre” leggi governative.
I fatti:
incurante del rispetto per una funzione sacra (la più sacra dell’anno per i cristiani, quella della Resurrezione di Cristo!), in una nazione che si diceva cattolica e che è tuttora la sede del Papato, un “gancio” del bravo Jimmy Ghione entra nella chiesa di Formia solo per riprendere un prete che sta dicendo Messa e poi spacciare il girato come una violazione del Dpcm.
Non pago, al termine della funzione si accanisce sul povero prete, padre Konka Showrilu, che si è dovuto scusare con l’ormai consueto «non accadrà più». Non accadrà più?? Per una Santa Messa? Ma dove siamo arrivati?
Una scena avvilente, una profanazione vera e propria perpetrata nei confronti di una funzione religiosa, in assenza di reali e fondate motivazioni.
Sì, perché al di là del fatto che sin dall’inizio dell’emergenza i fedeli cattolici si sono visti impedire la possibilità –caso unico nella storia della Chiesa, anche in tempi di ben più gravi epidemie- di partecipare alla Messa domenicale e persino di Pasqua, mentre è possibile andare al supermercato, dal tabaccaio e ora anche in libreria (e questa è una violazione della libertà di culto che dovrebbe essere invece la più importante libertà da tutelare, capito Striscia?….), in realtà non ci sono norme che giustifichino una simile intromissione.
Non è stato lo stesso Viminale, con una sua Nota (leggi qui) a chiarire che, in vista delle celebrazioni pasquali, «è ammessa la presenza di cantori, ministranti, lettori e diaconi che aiutino il parroco per la Messa e che possano scrivere in autocertificazione “comprovate esigenze lavorative”»?
A quanto risulta, le pochissime persone presenti erano tutte autorizzate!
“È stata data la Comunione senza guanti e mascherina” dice scandalizzata il Sindaco di Formia. E noi chiediamo: dove sta scritto che per distribuire la Comunione si debbano avere guanti e mascherine?? Dove sta scritto che la santa Eucarestia debba essere equiparata a pizzette e lasagne da banco?? Da nessuna parte. Lo ripetiamo: da nessuna parte!! Ma forse per Striscia sembra essere un presidio indispensabile, perché ormai l’igienismo anti Covid ha il potere su tutto, anche su ciò che c’è di più sacro. E a quanto pare basta questo per irrompere in una chiesa e permettere la profanazione di una Messa.
Dispiace che Striscia abbia strisciato così in basso. Dispiace, perché crediamo che tutto sommato l’Italia sia un Paese ancora cattolico e siamo certi che tantissime persone –pur nel rispetto delle regole imposte- stiano soffrendo per l’impossibilità di essere presenti alla Messa quotidiana e festiva, partecipando così al sacrificio di Gesù che è morto proprio per salvarci da ogni male….
Dispiace perché è questa la vera ingiustizia, quando (date le dimensioni della maggior parte delle chiese) la partecipazione alla liturgia poteva, sin dall’inizio dell’epidemia, essere consentita nel massimo rispetto delle precauzioni igieniche, molto più di quanto sia possibile in un supermercato…
Dispiace che conduttori bravi e simpatici, oltre che umanamente attenti, come Gerry Scotti e Michelle Hunziker, si siano dovuti piegare a sottolineare la presunta gravità dell’accaduto.
Ci auguriamo che Striscia, come è nella sua tradizione e per onestà intellettuale, ripensi all’accaduto e faccia un atto di riparazione. Un atto dovuto anche di fronte a Dio.
L’errore sta nel fatto che vanno chiuse le porte della chiesa. Così nessuno entra a curiosare.