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Intervistato venerdì dal Foglio, Zan ha cercato in ogni modo di difendere il suo progetto di legge dall’accusa di essere una norma liberticida che punisce le opinioni. Ma non riesce nell’intento. Basta leggere quella intervista. Riportiamo qui sotto alcuni passaggi.

Ad esempio, si legga questo botta e risposta, con l’onorevole che, ad un certo punto, dice:

«”Quando la destra parla della libertà di espressione, io dico sempre che questa non è una questione di destra, ma nei paesi avanzati ci sono leggi per le vittime vulnerabili. In Francia c’è una legge molto severa e fu voluta da Chirac”.

Appunto la Francia, dove un professore alla Sorbona è stato appena inquisito per omotransfobia per avere dette di essere contrario alle nozze gay. Rischia di finire così con una legge sui reati d’opinione.

“No, perché la nostra legge non è come quella francese, non inventiamo nulla, estendiamo una legge che c’è già. Non creiamo una legge ad hoc”.

Ma si teme il bavaglio.

“C’è un limite tra libertà di espressione e istigazione all’odio”

Il punto è proprio chi stabilisce quel limite, quis custodiet ipsos custodes.

“La magistratura. Non essere a favore delle nozze gay è un’opinione, ma l’istigazione è un’altra cosa”».

e poi:

Non si vede questa istigazione in tv e nei giornali. C’è invece tanta gay culture.

“L’odio c’è, non solo sui media, ma anche sui social”.

Per controllarli bisognerebbe insinuarsi nei profili privati dei cittadini.

“No, ma non si può consentire che il web diventi un luogo in cui si diffonde odio impunemente. Lasciamo un attimo l’omofobia, andiamo sull’antisemitismo. Se dico ‘picchiamo gli ebrei’, c’è la Mancino. Così deve essere con la Zan”.

C’è un po’ di confusione fra antisemitismo e gender, ataviche persecuzioni di ebrei e dibattito sulla sessualità.

“Il gender non esiste”.

Non la pensa così Judith Butler, teorica del genere come cultura e non biologia. In Spagna, un pezzo della sinistra è contrario all’autodeterminazione di genere.

“Stiamo all’Italia. Devi fare un percorso medico e psicologico. Non interveniamo su questo. La libertà di espressione non va confusa con la discriminazione”.

Potrebbe essere perseguibile anche un cardinale che va in tv a dire “maschio e femmina li creò”, citando dalla Genesi.

“I gay sono i reietti della società? Le convinzioni della fede sono opinioni personali. Affidiamoci a una legge che condanni i crimini d’odio. E alle parole di Mattarella nella giornata mondiale contro l’omofobia”.

In un altro passaggio:

Poi c’è la scuola, la paura dell’indottrinamento.

“E’ una stupidaggine, a scuola dobbiamo insegnare l’inclusione”.

Ma i genitori cattolici potrebbero non volere lezioni di gender ai propri figli.

“Ripeto, il gender non esiste. Non confondiamo l’educazione al rispetto con questi fantasmi. Ma poi, perché devono esserci genitori omofobi? La scuola non insegna mica l’antisemitismo”.

e infine:

E una associazione Lgbt potrebbe fare causa dopo la legge Zan.

“Lo decide un giudice”.

Non è poco essere portati in tribunale.

“La legge serve a instillare nelle persone un atteggiamento di prudenza. Se dici che una donna trans non è donna, è come se dicessi a una persona che non è cattolica”.

Non è la stessa cosa.

“In entrambi i casi staremmo negando un aspetto importante della dignità di quella persona. In ogni caso, abbiamo inserito una norma sulla libertà di espressione per tranquillizzare le obiezioni”. Insomma il ddl Zan è il minimo sindacale. “Esatto”.

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