
di Lucia Comelli
Mi ha colpito molto l’intervista che Eugenia Roccella, deputata ed ex Sottosegretario alla Salute nel IV governo Berlusconi, ha rilasciato un paio di giorni fa al quotidiano LaVerità[1]: ” La parola madre da sola non ha più significato ormai. Bisogna sempre aggiungere un aggettivo: gestazionale o biologica per esempio. C’è un attacco diretto alla donna, e alla maternità soprattutto: il messaggio che la nuova antropologia sta veicolando è che si può nascere senza una madre. Ciò stravolge il cuore della nostra cultura“.
Da sempre impegnata a difesa della famiglia, la Roccella ha definito le recenti affermazioni di papa Francesco a favore delle unioni civili dei gay – per garantire loro una copertura legale – come opinioni importanti, ma non vincolanti per i fedeli (non essendo state pronunciate ex cattedra). La deputata le considera il frutto di una strategia da parte dell’attuale pontefice ben diversa da quella dei suoi predecessori: Giovanni Paolo II infatti è stato un papà battagliero che invitava alla resistenza, convinto com’era che quella cristiana fosse una proposta vincente. Già Ratzinger parlava dei cristiani come di una ‘minoranza creativa. Sul piano antropologico, Papa Francesco dà invece la sconfitta per avvenuta. Per lui resistere, in questa società profondamente scristianizzata, è inutile: meglio mettere a fuoco altre questioni.
Quanto alla legge Cirinnà, la Roccella- che ha presieduto il comitato per il referendum abrogativo della stessa – la giudica molto negativamente, in quanto volta principalmente a creare in Italia un simil matrimonio. Se il fine della legge fosse stato semplicemente quello di proteggere chi non è sposato, bastava solo la parte del testo che tratta delle convivenze di fatto, invece ne è stata inserita una seconda per le sole coppie omosessuali, con l’intento di equiparare quel tipo di unione al legame matrimoniale. Formulato in modo ipocrita il testo apre quindi completamente alla pratica dell’utero in affitto, e allo stravolgimento della genitorialità.
L’intervistatore ha poi chiesto alla Rocella se il documentario su papa Francesco, in cui Egli si relazionava con una coppia di omosessuali credenti con 3 figli, nati da maternità surrogata, potesse essere interpretato come una sorta di tolleranza da parte suaverso una pratica che in Italia è, oltretutto, illegale. La Roccella ha sottolineato che la confusione che si è creata attorno a questi passaggi del filmato, sicuramente non è stata voluta dal Papa, che più volte si è scagliato contro la maternità surrogata: il suo discorso era in realtà focalizzato alla doverosa accoglienza di quei bambini in parrocchia.
La coppia che dialoga nel filmato con il papa è nota per aver affermato, durante una trasmissione televisiva, che la madre è solo un concetto antropologico: “C’è il rischio – ha chiesto alla Roccella il giornalista – che il ruolo della madre venga destrutturato?” Assolutamente sì, ha risposto la deputata: questo è il gender ed è questa la direzione verso cui l’Occidente sta andando. Non a caso c’è un conflitto fortissimo tra il femminismo della differenza e la comunità Lgbtq. La figura materna è sottoposta ad un attacco molto duro: la nuova antropologiahaspezzettatola maternità puntando alla compravendita e alla commercializzazione del corpo femminile: se i padri possono essere due (quello sociale e quello biologico), per le madri si può arrivare addirittura a quattro figure diverse. La pratica dell’utero in affitto prevede sempre anche la compravendita di ovociti da una donna diversa rispetto a quella che porterà avanti la gravidanza: così avremo una madre genetica ed una surrogata. Ne consegue la cancellazione della madre, con uno stravolgimento del cuore stesso della nostra cultura: la comunità umana infatti nasce dalla famiglia fatta da un uomo e una donna, le reti parentali si costruiscono su questo.
In Occidente si continua a parlare dei diritti individuali, senza tener conto delle implicazioni che questo comporta per la società nel suo complesso: la famiglia, anche in Italia, viene progressivamente indebolendosi, mentre in altri Paesi occidentali, in cui le madri single sono ormai la maggioranza, non esiste già più e questa situazione ferisce in profondità la condizione umana.
Quanto alle due proposte di legge a firma di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e di Mara Carfagna (Forza Italia) che prevedono la punibilità del reato di maternità surrogata, anche se compiuto da un italiano all’estero, l’onorevole Roccella le giudica un’ottima iniziativa, ma aggiungerebbe ad esse l’obbligo diregistrare all’anagrafe il contratto che la maternità surrogata implica, riportando il nome della madre gestazionale: è infatti un diritto del bambino sapere chi lo ha messo al mondo!
Quanto alla discussione ripresa questa settimana in Parlamento sul disegno di legge sul omotransfobia, la Roccella esprime sulla proposta una posizione molto critica: si tratta di una legge illiberale che reinserisce nel nostro ordinamento il reato di opinione, interpretato come crimine d’odio. Se si trattasse semplicemente di punire gli atti di violenza contro le persone, basterebbero le norme e le eventuali aggravanti già esistenti nel nostro ordinamento.
L’appello che la Roccella con altri intellettuali ha firmato contro il DDL Zan ha denunciato l’eccessiva vaghezza del nuovo reato che lascia all’arbitrio personale del giudice un potere coercitivo pericoloso.
[1] Antonio di Francesco, Il Papa ragiona da sconfitto. Per lui resistere è inutile, LaVerità, 26 ottobre 2020.
Scrivi un commento