Ricevo e volentieri pubblico, con la precisazione che NON condivido affatto quanto da Andrea Cionci sostenuto. Per me rimangono valide le parole di Papa Benedetto XVI che ha riconosciuto come Papa Jorge Mario Bergoglio. Pertanto, non condivido neanche l’ipotesi della “sede impedita” fino a prova contraria rappresentata da un documento olografo di papa Benedetto XVI che confermi esplicitamente e incontestabilmente quanto da Cionci affermato. Fino a quel momento, le affermazioni di Cionci rimangono pure congetture del tutto opinabili, deleterie per l’unità della Chiesa.
Ciò detto, è di tutta evidenza che Papa Francesco rimane attore principale e amplificatore di una grave crisi in atto nella Chiesa, una crisi che viene sì da lontano ma che lui sta contribuendo scientemente e attivamente ad infiammare con conseguenze potenzialmente dirompenti e nefaste. La barca di Pietro è in un mare in tempesta e fa acqua da tutte le parti. Una tale grave responsabilità non può essere sottaciuta per amore della verità e della Chiesa.

Eccellenza reverendissima,
mi perdoni se Le rivolgo direttamente una lettera in risposta alle Sue considerazioni in merito al “neosedevacantistismo”, riportate da Sabino Paciolla che, molto correttamente, mi offre questo spazio. Ritengo di essere uno dei fautori principali di questa posizione e, nel mondo, credo di essere l’individuo che più in assoluto ha studiato la questione delle particolarissime dimissioni di papa Benedetto: 700 articoli su testate nazionali in tre anni, 250 podcast, un bestseller di 340 pagine venduto in 18.000 copie, tradotto in cinque lingue, presentato per 57 volte in Italia su iniziativa dei fedeli.
Ho già tentato, tempo fa, di mettere a Sua disposizione il frutto del mio lavoro, ma finora non ho riscontrato una Sua particolare disponibilità in tal senso.
Lei afferma: “Non esiste alcuna autorità che possa dichiarare o considerare invalido un Papa eletto e generalmente accettato come tale. La pratica costante della Chiesa rende evidente che anche nel caso di un’elezione non valida, questa viene di fatto perfezionata dall’accettazione generale del nuovo eletto da parte della stragrande maggioranza dei cardinali e dei vescovi. Anche nel caso di un Papa eretico, egli non perde automaticamente la carica, né esiste alcun organo nella Chiesa che possa dichiararlo deposto per eresia. Tali azioni si avvicinerebbero a una versione dell’eresia conciliarista o episcopale. L’eresia del conciliarismo o dell’episcopalismo afferma fondamentalmente che esiste un organo all’interno della Chiesa (Concilio ecumenico, Sinodo, Collegio cardinalizio, Collegio episcopale) che può emettere un giudizio giuridicamente vincolante sul Papa”.
Quanto Lei scrive è del tutto corretto: non c’è alcuna giurisprudenza per far decadere un papa eretico e un’elezione invalida può essere sanata attraverso la cosiddetta “accettazione pacifica universale”.
Non comprendo tuttavia perché Lei eviti di citare il fulcro, l’elemento essenziale della posizione di coloro che constatano oggi una sede vacante non dichiarata da nove mesi. (Un unicum nella storia della Chiesa).
Noi non sosteniamo affatto che Bergoglio sia decaduto in quanto eretico, né abbiamo mai impugnato le presunte e poco dimostrabili irregolarità nel conclave 2013. Anzi: le abbiamo sempre indicate come false piste, del tutto controproducenti.
Ciò che abbiamo tentato di far capire al mondo, perfino noleggiando degli aeroplani con striscioni è uno scenario che Lei non menziona nemmeno casualmente.
Ci riferiamo alla “Sede totalmente impedita” (can. 335) di papa Benedetto XVI che ha reso l’elezione di Bergoglio non invalida, bensì del tutto illegittima. Lei ci insegna che c’è una differenza abissale tra invalidità e illegittimità di un atto giuridico.
Non c’è alcuna accettazione pacifica universale che possa mai sanare un atto inesistente, impossibile e illegittimo come un conclave convocato a papa vivo e non regolarmente abdicatario.
Mentre Pio VI Braschi era ostaggio di Napoleone, sarebbe stato possibile convocare il conclave per eleggere Pio VII Chiaramonti? No. Infatti, hanno dovuto aspettare la sua morte (29 agosto 1799), in prigionia, prima di convocare il conclave.
Ancora: Pio XII aveva dato disposizioni per una sua immediata abdicazione nel caso fosse stato rapito dai nazisti, in modo che i tedeschi si ritrovassero fra le mani solo il cardinale Pacelli. Se non fosse stata necessaria la sua abdicazione, Pio XII avrebbe potuto disporre tranquillamente di far eleggere un altro papa mentre egli era prigioniero.
Come vede, a papa impedito e – in ogni caso – non abdicatario, non si può mai e poi mai convocare un conclave. Questo perché, come recita il can. 331, il munus petrino è conferito singolarmente al successore di Pietro. Quindi, prima di un conclave è necessario che il papa precedente abbia restituito il suo ufficio a Dio, o con la morte, o tramite regolare abdicazione che, dal 1983, su emendamento voluto dal card. Ratzinger, (guarda qui) prevede la specifica rinuncia al munus petrino.
Il fatto che Bergoglio sia eretico è, quindi, semmai una conseguenza, in termini teologici, del fatto che egli non ha mai posseduto il munus petrino e non è il legittimo papa, quindi non ha alcuna assistenza speciale da parte dello Spirito Santo. Il fatto che vi siano state irregolarità nel conclave è, ancora, una conseguenza del fatto che papa Benedetto sia stato vittima di un colpo di stato, costretto a togliersi di mezzo e a farsi porre in sede impedita. Queste conseguenze non possono essere minimamente impugnate, ma la loro causa prima sì.
Come uscire da una situazione del genere? Tutto era stato previsto con decenni di anticipo dal card. Ratzinger e da papa Wojtyla. La costituzione apostolica Universi Dominici Gregis (1996) offre una sorta di “autostrada canonica”, attraverso gli art. 3, 76, 77.
All’articolo 3 viene dato espressamente ai cardinali il diritto-dovere-potere di intervenire per tutelare i diritti della Sede Apostolica e di non farli decadere nemmeno per evitare uno scisma.
Tra gli articoli 76 e 77 si dice espressamente che se la vacanza della sede non è avvenuta a norma del can. 332.2, la persona eletta non ha alcun diritto, l’elezione è nulla senza che occorra alcuna dichiarazione in proposito.
Ora, nel can. 332.2, deputato all’abdicazione, si cita espressamente come oggetto della rinuncia il munus petrino, mentre papa Benedetto, pur citando nella Declaratio il munus “per la sua essenza spirituale”, ha dichiarato di rinunciare al ministerium, il potere pratico. In nessun caso ministerium può mai essere sinonimo di munus, poiché in tutto il diritto canonico vuol dire sempre e solo “esercitare” una carica, “fare” il papa o il vescovo.
Inoltre, la separazione tra munus e ministerium è attivamente impossibile da parte del papa, come ricordano il canonista Mons. Sciacca e il card. Mueller, ma questo avviene, de facto e non de iure, solo per sede impedita. È stato infatti lo stesso conclave abusivo a detronizzare Benedetto XVI e a porlo in sede impedita.
Quindi, per uscire dall’incubo antipapale, basta solo convincere il cardinale decano, o i vice decani a dire semplicemente la verità: il papa è morto il 31 dicembre 2022. “Vere papa mortuus est”.
Tutto è stato già scoperto e indagato a sufficienza. Insigni latinisti hanno convenuto sulla medesima, corretta traduzione della Declaratio che rende il documento non un’abdicazione, ma una profezia di detronizzazione. (qui)
Papa Benedetto non ha potuto parlare esplicitamente innanzitutto perché impedito, e poi perché, seguendo le orme di Colui di cui era Vicario, si è fatto tradire, mettere in prigione, fustigare e crocifiggere, in attesa della resurrezione, ovviamente canonica. Quegli che si pensava essere il papa abdicatario e morto, tornerà a essere riconosciuto come l’ultimo vero papa. Un piano del tutto coerente sotto il profilo strategico, canonico, storico, profetico, teologico ed escatologico. (qui)
La questione, in sintesi, è semplicissima: il Santo Padre Ratzinger, costretto a togliersi di mezzo, minacciato della vita, ha fatto in modo che qualsiasi successore venisse eletto mentre lui era vivente, fosse un antipapa, destinato all’annullamento del ruolo e delle opere.
Nel farlo, Benedetto XVI è però riuscito a dire sottilmente sempre la verità e a parlare a chi avesse “orecchie per intendere”.
Questo secondo aspetto va indagato con estrema attenzione, e ricostruito “tessera per tessera”, lavoro di cui io mi sono occupato. Per questo motivo Le ho già inviato, tramite Segreteria di Stato, i tre brevi documentari sotto riportati che ricostruiscono la mia inchiesta, in modo che si abbia certezza che Lei possa essere raggiunto da tale comunicazione.
La prego vivamente, da cittadino italiano, consapevole dei rischi per la sicurezza della mia Nazione che l’attuale antipapato comporta, di esaminare con la massima attenzione quanto fin qui ricostruito e di attivarsi presso i sigg.ri Cardinali affinché agiscano a norma della U.D.G.: la sede non è rimasta vacante a norma del can. 332.2, ergo, Bergoglio non è mai stato papa ed è un usurpatore da cacciare immediatamente.
“Dies Irae”: in questo breve documentario (17 minuti), la perfezione geometrica con cui papa Benedetto si è fatto porre in “sede totalmente impedita” per poter rimanere il vero papa e scismare così, fin dall’inizio, il cardinale Bergoglio.
“Intelligenti pauca”: nel secondo documentario, (16 minuti), si mostra come papa Benedetto, nell’arco di nove anni di impedimento, ci abbia fatto comprendere la situazione canonica con una serie di inequivocabili messaggi.
“Redde rationem”: nel terzo documentario (9 minuti) si illustra come la Universi Dominici Gregis fosse stata predisposta esattamente per uscire dalla presente situazione.
Con deferenti saluti,
Dott. Andrea Cionci
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.
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Rigore logico, buon senso, onestà intellettuale, impongono che le ipotesi in campo siano tutte vagliate e ben ponderate, a mio giudizio, anche alla luce della Fede, a cui rimane molto ostico, se non contrario, accettare la possibilità di un Papa non Cattolico, anzi anti-Cattolico, il che equivarrebbe ad un “ Prevalebunt”! D’altronde trovo molto anticattolico giudicare pedissequamente un Papa, nel suo Magistero, fino a metterne in discussione l’Autorita’ e l’Obbedienza, o prospettarla a fasi alterne. Propendo dunque per una terza possibilità e quella del dott.Cionci risulta la più plausibile, affrontando la questione alla radice. Ad avvalorarla, in fin dei conti, rimane lo stesso grande Papa BXVI, costretto si, ma non rinunciatario!
Con la convocazione del conclave 2013 in modo illegittimo si è creato un nuovo precedente nella storia. Senza voler indagare il contesto storico, va ricordato e riconosciuto che Benedetto XVI si definì PAPA emerito: QUALUNQUE FOSSE L’AGGETTIVO, il sostantivo che usò per sè stesso fu PAPA, e siccome di PAPA ce ne può essere UNO SOLO, LUI LO FU, per sempre (“il sempre è anche un ‘per sempre'”). Per rispondere a Sabino: è vero che Benedetto XVI chiamò Bergoglio Papa, ma lo fece anche per Tawadros II …come Tawadros II, Papa di una Chiesa considerata scismatica, anche Bergoglio è divenuto Papa di una Chiesa autoscismatasi, con la propria dottrina, che nulla ha a che vedere con la dottrina cattolica. Qui il saluto a Papa Tawadros II da parte di Benedetto XVI https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/pont-messages/2012/documents/hf_ben-xvi_mes_20121114_tawadros-ii.html
Ritengo che le argomentazioni di Andrea Cionci siano tutte logicamente fondate. Bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di prenderle seriamente in esame, non ignorarle o liquidarle in modo sprezzante ed approssimativo
“Tra il Collegio cardinalizio c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza“ Benedetto XVI, 28 febbraio 2013.
Le tesi di Cionci sono aria fritta.
Lo sono maggiormente diventate con la morte di Benedetto XVI. La Chiesa non può stare senza un visibile Vicario di Cristo.
Quindi, Francesco è Papa. Verrà da Dio giudicato una volta trapassato. Il fedele cattolico che non ha deviato verso errori scismatici e sedevacantisti prega per lui, e gli resiste qualora come teologo privato (non come Papa, perché quando parla da Papa non può errare per dogma di Fede) affermi cose in contrasto con il Magistero costante ed universale e la Sacra Tradizione.
Resistere ad un Papa?!!! Distinguere un Papa “teologo”da un Papa “ dogmatico “?!!! Un Papa “formale” da un Papa “informale “, o “estemporaneo “?!!! E chi dovrebbe distinguere tutto ciò, un Cardinale, un Vescovo, un Sacerdote, un personale Sensus Fidei?!!! E cosa ne scaturisce un’Autorita’ dimezzata, un’ Obbedienza a fasi alterne?!!! Siamo davvero oltre l’inverosimile!!!
Deleterie per la Chiesa Cattolica non sono le affermazioni di Cionci, ma il comportamento di chi si ostina a considerare papa un individuo che nega il Vangelo, va contro la Parola di Cristo, offende la Sua Santissima Madre, compie atti idolatrici, avvalla la degenerazine dei costumi che dilaga nella nostra società ed altro….Tutto questo mentre era ancora in vita il vero Papa,che formalmente aveva rinunciato, tra l’ altro con un atto pieno di errori ( può mai un papa sbagliare a scrivere in latino ) ma che nei fatti ha continuato a vivere in vaticano, a vestirsi di bianco, a firmare P.P., a fare una marea di dichiarazioni ambigue e a dobbio senso che Andrea Cionci ha avuto il merito di analizzare. La situazione è chiarissima, anche un bambino capirebbe
Deleterie per la Chiesa non sono le affermazioni Cionci, ma di chi si ostina a considerare papa Bergoglio che oltre ad essere eretico è stato eletto mentre il vero Papa Benedetto XVI era ancora in vita e che non ha affatto rinunciato ma con il suo compotamento eroico, che gli ha permesso di mantenere fede alla sua promessa di non fuggire di fronte ai lupi e di continuare a restare in Vaticano, si è posto in sede impedita
È evidente che mai Sua Eminenza Schneider ha letto la “Universi Dominici Gregis”, la Costituzione apostolica che pone le regole per una valida rinuncia di un pontefice. Diversamente non saremmo a questo punto. È tutto posto nero su bianco. Chiarissimo.Tale documento INEQUIVOCABILMENTE pone bergoglio fuori gioco: egli non è il Papa! Con buona pace di tutti perché la Legge ha parlato. Amen. Non è nemmeno richiesta una abilità interpretativa perché il documento è lapidario. I punti 3, 76, 77 in particolare sono l’uovo di Colombo che fanno tornare al proprio posto tutte le tessere gettate per aria dal falso papa. Parola chiave è MUNUS, la soluzione in bottiglia riconsegnata ai fedeli rimasti cattolici dalla marea della storia. Inscindibile dalla Costituzione apostolica è poi la Declaratio, l’estrema lettera d’amore (ma non di addio) con cui un Papa-Padre ha salvato i suoi figli, immolandosi per loro. Benedetto XVI soffre nel silenzio del monte, mantenendo tenacemente accesa la lampada della speranza. Speranza che, nei tempi e modi stabiliti dal Signore, sarebbero stati da Lui suscitati animi e menti capaci di comprendere il suo NON AVER VOLUTO abdicare validamente; questi avrebbero compreso il suo immenso sacrificio di dover guardare, apparentemente inerme, mentre i nemici assalgono la sua casa; lo avrebbero capito a partire dagli errori che il papato fake che stava per instaurarsi (essendo privo dello Spirito Santo) avrebbe inevitabilmente commesso. Non-papato assurdo, eretico, spiritista, mondialista, vaccinista.. un papa che addirittura imponga un siero sperimentale per giunta ottenuto da feti abortiti (rivelatosi poi dannoso per tantissimi e i cui effetti sono ancora in divenire) credo sia elemento altamente pericoloso anche sul piano della salute fisica oltre che spirituale.
Ebbene, tali animi sono stati suscitati. Un sacerdote e un giornalista. La strana coppia, perfettamente incarnanti però le due componenti dell’uomo: la spiritualità e la concretezza, l’aspetto religioso e quello laico. Insieme stanno da anni gridando ai quattro venti che il nemico è penetrato nella Cittadella e stanno subendo, per questo, ogni tipo di embargo, linciaggio mediatico e ritorsione.
Coraggio Cara Eminenza la U.D.G. è stata scritta ad hoc per salvare la Chiesa e consegnata, insieme alla Declaratio, ai fedeli autentici come detonatore per far saltare questo venefico gioco che ha per scopo la distruzione della cattolicità. La si usi quest’arma, non ve ne sono altre. Così come nessun magistrato può operare al di fuori del Codice di Diritto Penale o Civile di uno Stato, nessuno nella Chiesa osi operare fuori dalle sue Leggi.
Grazie dott. Paciolla per aver consentito alla Verità, di farsi udire. (La legga però anche Lei la Costituzione apostolica).
La tesi di Cionci e degli studiosi che hanno partecipato all’inchiesta è una cosa seria, dal punto di vista della ragione ed anche enorme dal punto di vista storico e psicologico. Altro che “aria fritta” – come ha commentato un lettore, a cui ha brillantemente replicato una lettrice elencando le ….. “frittelle” che seguono nel suo scritto.
L’essenza della tesi di Cionci (sperando di non banalizzarla) è la seguente: non si tratta di un ragionamento, come lui stesso ha spiegato in questo articolo e molte altre volte, ma si basa sull’affermazione di un fatto: la Declaratio di Benedetto XVI del febbraio 2013 non è un atto di abdicazione. Quindi, a mio giudizio, una sola cosa è ragionevole: cercare di capire se questo sia vero oppure no. Personalmente, dopo aver preso in considerazione questa tesi, inizialmente sono giunto alla conclusione che NON SIA IMPOSSIBILE; ora sono convintissimo che SIA VERA.
Ringrazio Sabino per essere una delle pochissime persone che affronta questa questione; e per il coraggio e la lealtà di affrontare le altre questioni censurate dalla propaganda del potere – che ci vorrebbe tutti alienati, schiavizzati e controllati
“Il SEMPRE è un PER SEMPRE. Non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo.” Benedetto XVI, dall’Ultima Udienza Generale.
Credo, gentile dott. Paciolla, che, ai fini della volontà di BXVI, sia più pregnante questa affermazione rispetto al link che lei ha postato, relativo all’incontro di BXVI con JMB e la curia.
Intanto vorrei ringraziare lei dott. Paciolla per aver pubblicato questo articolo, anche se non condivide necessariamente come da lei affermato, é sempre bene poter dialogare in un paese libero! Tuttavia non capisco il monsignore, per lui é più facile credere al sedevacantismo ( assurdo per me) piuttosto che ad una manovra effettuata da Benedetto XVI e che rende invalida l’ elezione di imbroglio in base alle leggi della Chiesa! Non capirò mai… Il tempo darà le risposte! Nel frattempo sulle spalle di tutti noi aggravano grosse responsabilità!
Sebbene avrei molta meno “crisi di coscienza” per quello che implica il fatto che Bergoglio sia un antipapa, non posso non ammettere che l’analisi di Cionci è molto solida sia da un punto di vista canonico che logico. Non basta infatti citare una o due frasi di Benedetto XVI per smontare le decine e decine di messaggi in senso opposto che nei fatti e negli scritti ha dato in senso opposto.
La tesi del Cionci ha anche l’indiscutibile vantaggio di mettere a nudo la “massoneria ecclesiastica” e susciterebbe, dopo un tale clamoroso attentato alla sede petrina, la sua immediata epurazione ed un rapido ritorno all’ortodossia cattolica ridiscutendo anche i passi postconciliari che ci hanno portato a questo. La provvidenzialità di tale provvedimento sarebbe innegabile.
All luce delle norme siamo noi ad appartenere ad una chiesa apostatica guidata da un antipapa: quali conseguenze sulla salvezza della nostra anima? Ecco la fonte della mia angoscia e preoccupazione in assenza di nessun vescovo o cardinale che impugni la questione.
Non potrete fermare la verità né tantomeno potrete rimanere nascosti per sempre dietro quelle vesti.