Gaia la dea

 

 

di  Pierluigi Pavone

 

Se vive ed è un unico (divino) organismo vivente di cui tutti noi siamo parte come fratelli, vuoi che Gea non sappia scrivere lettere?!

Magari lo ha insegnato pure al Covid-19, che con profonda gesto fraterno, infatti, si cimenta così: “Volete stare in salute? Smettetela di sfidare il potere di Gea la quale, nella sua ultra-millenaria sapienza, detiene la primazia vera, quella collaborativa e non quella muscolare, che è solo sorda e superba”.

Così il prof. Viviani (Università di Padova) ha immaginato l’invenzione letteraria per far riflettere l’animale più invadente che invade zone ad alta biodiversità, causandone la perdita (sempre parole sue), in una “lettera” indirizzata al giornalista Michele Serra sul Venerdì di Repubblica del 26 giugno.

Come potremmo rispondere noi? Lo faremo al prof. Viviani? Al Covid-19? O al pianeta, che la nuova religione globale vede come nostra madre?

 

1.

Allora, la prima cosa da chiarire come sempre è che l’unica Madre che penso di avere (a parte colei che mi ha dato la vita ovviamente) è Maria (che mi ha dato la vita eterna nel Figlio di Dio) e la Chiesa – di cui Maria stessa è Madre e Regina – (che mi ha dato, e mi dà ancora con buona pace del Covid-19, i Sacramenti necessari sempre per la vita eterna).

La seconda cosa è che non sono come uomo una parte biologica del pianeta. Tuttavia sono come battezzato membro del Corpo Mistico di Cristo Signore. Ed è cosa molto più appagante.

Certamente anche io sono “un ente”, una sostanza dotata di materia e forma (nel senso di essenza), sono un essere vivente, un animale e un mammifero. Anzi, se è per questo credo che tutte le cose che esistono (gli enti appunto) , in quanto esistono, siano buone. Quindi la tutela “amministrativa” e la ordinata disponibilità del creato è cosa che Dio stesso ha affidato all’uomo. Tuttavia, le cose non allo stesso modo sono buone. Un solo uomo vale più di tutto il pianeta e tutte le galassie messe insieme. Un solo uomo vale il Sacrificio di Cristo e solo l’uomo erediterà il Paradiso celeste, essendo l’unico (a parte l’angelo che è di solo spirito) ad avere l’anima razionale di per sé immortale.

 

2.

Chiarito ciò, capiamo con simpatia l’artificio letterario. Siamo abituati in verità a quelli di valenza storica e sociale, tipo l’Utopia di Tommaso Moro che si inventava “l’isola che non c’è”, per velleità comuniste e tesi sulla giustizia e felicità determinate da un rigido socialismo ante-litteram: infatti quando da utopia è diventato reale ha determinato decine di migliaia di morti e ingiustizie e miserie a non finire.

È chiaro che l’artificio letterario è funzionale ad un invito ecologista, che vuoi o non vuoi quasi sempre finisce per indicare che il vero virus del pianeta è l’uomo. Da parte sua il prof. Viviani si limita a raccomandarci – per bocca del Coronavirus – prudenza e collaborazione biologica globale contro la logica umana (mercantile e di sfruttamento unilaterale) perché “Gea ci ha introdotti in voi grazie ad uno dei tanti animali selvatici che state estinguendo, perché vi ravvediate, cogliete il segnale”.

Che carina Gea – il nostro pianeta, o nella versione religiosa, la nostra madre (sic!) – che agisce con commovente senso pedagogico. Si scandalizzano tanto – anche i cattolici – a sentir parlare di castighi divini, per inventare poi una provvidenza panteista…

 

3.

Quanto infine a nemici e minacce, i veri nemici dell’uomo sono se stesso, quando vuole ergersi nel tempio di Dio, indicando se stesso come dio; e Satana che non manda segnali, ma agisce nella storia e nella Chiesa per la dannazione dell’umanità.

Cureremo e confineremo il Covid-19. Pregheremo per chi è morto a causa sua, come a causa di tante altre malattie. Perché l’uomo muore. Ma le malattie o le guerre sono cause prossime. E con scienza e prudenza possono anche essere limitate. Ma la causa prima è il peccato originale. E senza la morte sacrificale di Cristo, potremmo pure risolvere tutte le infezioni e disarmare tutte le nazioni, ma alla fine moriremo ugualmente.

In più saremmo stati, durante la vita – fosse anche spesa in armonia mistica col cosmo intero -, sotto attacco satanico. “Gea” potrebbe essere una astuta e perversa distrazione per l’anima, più pericolosa della stessa pandemia.

Inoltre, la pandemia biologica può essere governata con misure restrittive e ricerche mediche (come è giusto che sia). La pandemia che da decenni colpisce la Chiesa, fin dalle fondamenta, spaventa molto di più perché sembra che ad essere uscito dal millenario lockdown sia stato Satana: Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo (Ap 20, 1-3).

 

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