Prosegue anche oggi la presentazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, riportandone di volta in volta alcuni numeri con le relative domande e risposte; e offrendo anche alcuni link utili per trovare un commento esplicativo.
Alberto Strumia
Sezione seconda: la professione della fede cristiana. Il Credo
Capitolo quarto
Io credo in Dio Padre. I simboli della fede
33. Che cosa sono i Simboli della fede? (185-188; 192,197)
Sono formule articolate, chiamate anche «Professioni di fede» o «Credo», con cui la Chiesa, fin dalle sue origini, ha espresso sinteticamente e trasmesso la propria fede con un linguaggio normativo, comune a tutti i fedeli.
34. Quali sono i più antichi Simboli della fede? (189-191)
Sono i Simboli battesimali. Poiché il Battesimo viene dato «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19), le verità di fede ivi professate sono articolate in riferimento alle tre Persone della Santissima Trinità.
35. Quali sono i più importanti Simboli della fede? (193-195)
Essi sono il Simbolo degli Apostoli, che è l’antico Simbolo battesimale della Chiesa di Roma, e il Simbolo niceno-costantinopolitano, frutto dei primi due Concili Ecumenici di Nicea (325) e di Costantinopoli (381), ancora oggi comune a tutte le grandi Chiese d’Oriente e d’Occidente.
36. Perché la professione di fede inizia con: «Io credo in Dio»? (198-199)
Perché l’affermazione «Io credo in Dio» è la più importante, la fonte di tutte le altre verità sull’uomo e sul mondo, e di tutta la vita di ogni credente in lui.
37. Perché professiamo un solo Dio? (200-202; 228)
Perché egli si è rivelato al popolo d’Israele come l’Unico, quando disse: «Ascolta, Israele, il Signore è uno solo» (Dt 6,4), «non ce n’è altri» (Is 45,22). Gesù stesso l’ha confermato: Dio è «l’unico Signore» (Mc 12,29). Professare che Gesù e lo Spirito Santo sono anch’essi Dio e Signore non introduce alcuna divisione nel Dio Uno.
(Commento: testo – audio – YouTube)
Alberto Strumia, sacerdote, teologo, già docente ordinario di fisica-matematica presso le università di Bologna e Bari.
fonte: albertostrumia.it
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