di Annarosa Rossetto
La partecipazione del popolo alla Messa a causa dell’epidemia di Covid-19 è sospesa ormai da molte settimane.
Abbiamo visto molti amici soffrire per questo divieto e alcuni fedeli arrivare ad infrangere i divieti pur di poter partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia o salutare un proprio caro defunto.
Il Governo, le Regioni e i vari esperti iniziano a parlare di una Fase 2 con aperture dei pubblici esercizi. Anche nella Chiesa Cattolica si parla di riprendere le celebrazioni con la presenza di fedeli ma ancora è tutto poco chiaro sia il “quando” che il “come”. E sono molti i Cattolici che chiedono di poter tornare ad una vita di Fede piena.
Dopo varie raccolte di firme, ieri su Facebook è nata una pagina che invita i fedeli a chiedere indicazioni chiare e tempi rapidi lanciando l’hashtag #RidateciLaMessa con la pubblicazione di foto con mascherina e cartello a tema degli aderenti.
La rilanciamo volentieri sperando che l’appello aiuti le autorità ecclesiastiche a procedere spediti ad un ritorno ad una vita di comunità non più solo spirituale e virtuale ma anche, con le dovute prudenze e cautele, reale: #RidateciLaMessa.
Mancano ormai pochi giorni alla cosiddetta fase 2. Già diverse attività produttive sono ripartite in tutta Italia: librerie, negozi di abbigliamento per bambini, bar e ristoranti che consegnano d’asporto, fabbriche, aziende, mentre alcuni servizi considerati essenziali non hanno mai smesso di funzionare come farmacie, edicole, banche, tabaccai, supermercati, pasticcerie e negozi alimentati.
Sappiamo che la ripartenza sarà difficile e che l’emergenza sanitaria non è ancora alle nostre spalle, ma chiediamo ai Vescovi di concederci di tornare a Messa, perché non c’è niente per noi più essenziale della Messa.
Come per tutto il resto, anche durante la celebrazione dell’Eucarestia si seguiranno i protocolli attualmente in vigore, per questo ci rendiamo disponibili per gestire gli ingressi scaglionati, verificare l’uso delle mascherine, posizionare gel igienizzante agli ingressi. Possiamo poi creare programmi per la prenotazione delle messe e organizzare squadre che vigilino sul distanziamento. Non solo, siamo disponibili a cercare e individuare volontari che aiutino in ogni provincia.
Per noi la messa è così essenziale che siamo pronti a rendere ogni chiesa molto più sicura di un qualunque supermercato.
Per questo ci rivolgiamo ai vescovi dicendo RIDATECI LA MESSA!
Non privateci ulteriormente del nostro diritto a professare il nostro culto, non separateci da Gesù vivo.
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