di Wanda Massa

 

Alcuni ricorderanno il filmato in cui Papa Francesco e sei alti prelati anziani hanno esortato le persone a vaccinarsi contro il Covid-19, definendolo un atto d’amore verso gli altri.

Il video è stato prodotto dal Vaticano in collaborazione con l’organizzazione Ad Council, come riferito sulla pagina YouTube di Vatican News.

Sul canale di Ad Council lo stesso video è invece riportato in varie versioni, sottotitolate in diverse lingue e accompagnato dalla seguente descrizione: “Papa Francesco e sei cardinali e arcivescovi degli Stati Uniti e dell’America Latina si sono riuniti per un messaggio di unità a sostegno dei vaccini COVID-19 e dell’accesso per tutti. Il loro messaggio è che i vaccini COVID-19 portano la speranza di proteggerci da questa malattia mortale e aiutano a porre fine alla pandemia – insieme all’idea che vaccinarsi può essere un modo semplice ma profondo per prendersi cura gli uni degli altri, specialmente dei più vulnerabili. […] L’Ad Council è dove la creatività e le cause convergono. Riuniamo le menti più creative della pubblicità, dei media, della tecnologia e del marketing per affrontare molte delle cause più importanti della nazione. Abbiamo creato molte delle campagne più iconiche della storia della pubblicità per aumentare la consapevolezza, ispirare l’azione e salvare vite. Visita il nostro sito web: https://www.adcouncil.org/

Incuriosita, ho accolto l’invito di Ad Council a visionare il loro sito web per conoscere storia e missione di questa agenzia pubblicitaria antirazzista, che ingaggia nei propri spot persino papa Bergoglio e vanta tra i principali finanziatori delle campagne di promozione dei vaccini Covid esponenti di punta di Big Tech (Amazon, Apple, Google, Cisco …) e della grande finanza (Bank of America, JP Morgan Chase & co…). Chi volesse approfondire può visualizzare la pagina Our Vaccine Effort.

L’immagine di copertina della sezione Our Story – l’interno di una stazione ferroviaria, dove due uomini corpulenti si baciano con trasporto sulla bocca, nell’indifferenza generale dei presenti – se da un lato potrebbe essere sufficiente ad inquadrare l’obiettivo di questi potenti esperti di marketing, dall’altro desta più di una perplessità sulla vantata collaborazione col Vaticano.

È sufficiente consultare la pagina Our Commitment per focalizzare missione e metodi; gli stessi delle organizzazioni LGBT, che, in effetti, condividono gli stessi sponsor.

Papa Bergoglio in più occasioni, non solo nello spot prodotto in collaborazione con Ad Council, si è soffermato sul dovere morale dei cattolici in tema di vaccinazioni Covid.

Anch’io ho avuto modo di riflettere su questa tematica, in seguito ad un episodio recente.

Pochi giorni fa un’amica mi ha riferito di una collega insegnante che, in seguito alla somministrazione del siero genico, è stata colpita da trombosi ad entrambe le gambe e si trova su una sedia a rotelle. La stessa sorte è capitata ad un taxista che da oltre due mesi non è più in grado di lavorare.

La cosa più incredibile è che la docente ha preferito non riferire l’accaduto ai giornali per timore dello stigma sociale. Abita in un piccolo centro e l’idea di essere etichettata come no-vax le renderebbe la vita ancora più insopportabile, al punto da rinunciare ad ottenere giustizia.

Ancora più inquietanti e gravi sono le conseguenze di questo silenzio.

L’autentico dovere morale non è convincere le persone a sottoporsi ad un siero genico sperimentale con la seduzione pubblicitaria sul modello dello spot vaticano o con il ricatto normativo, ma denunciarne gli effetti avversi, per favorire una scelta consapevole, volta a tutelare la salute del prossimo, particolarmente quando si tratta di bambini e ragazzi, per i quali il Covid non rappresenta alcun serio pericolo.

È questo che vorrei ascoltare dai nostri pastori.

 

 

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