Qui una mia lettera (con contro-replica che si commenta da sola) in risposta ad un articolo di Sofri sull’Assunzione (lo trovate in calce).
di Luca Del Pozzo
Al direttore – A differenza di Sofri, il raffronto usato da Papa Francesco tra l’allunaggio e l’Assunzione di Maria in cielo non l’ho trovato né “spericolato” né “barocco”. Né – cosa più importante – l’immagine usata dal Pontefice era tale da suscitare qualsivoglia facile ironia.
Ogni Pontefice ha il suo stile, ogni pontificato la sua cifra, quello attuale si è caratterizzato fin da subito per l’utilizzo di immagini o metafore di grande impatto evocativo, allo scopo di rendere comprensibili a tutti, dotti e incolti, messaggi e concetti a volte di non facile né immediata ricezione. In ogni caso, in questa come in altre vicende più della forma conta la sostanza, caro Sofri. E guardando alla sostanza di ciò che quel dogma significa (dogma che, lo ricordo en passant, per definizione richiede un atto di fede), il Pontefice ha ragioni da vendere quando afferma che l’Assunzione ha rappresentato “il grande balzo dell’umanità”. E, mi creda, sono tanti, tantissimi i cattolici che, pur in questi tempi di crisi per/della la fede, tuttora credono nell’Assunzione. E non da oggi, ma da tempo immemorabile.
Ma, poi: perché non dovrebbero? Tra i dogmi mariani quello dell’Assunzione è forse il più bello. Sa perché? Perché a differenza dell’Immacolata Concezione o della perpetua verginità di Maria, che sono verità di fede sì importanti ma che, lo dico ovviamente con tutto il rispetto possibile, ultimamente riguardano “solo” lei, Maria, l’Assunzione invece riguarda anche me, riguarda anche noi. Lei compreso. E il motivo è presto detto: tra le molteplici sfaccettature di questa solennità che affonda le radici nei primissimi secoli di vita del cristianesimo, quella forse più importante è racchiusa in questo duplice messaggio: che il cielo è aperto per l’uomo e che nulla della nostra vita terrena, di ciò che fa di un essere umano una persona, ossia l’unità di corpo e anima, andrà perduto. E non solo non andrà perduto, ma sarà anzi glorificato. Il fatto che il corpo di Maria, dopo la sua morte, non sia stato soggetto alla corruzione per essere elevato al cielo, dice null’altro e primariamente che questo.
La notizia sconvolgente del cristianesimo, l’annuncio che da duemila anni continua ad affascinare e a commuovere anche i cuori più induriti, è in fondo tutto qua: che la morte è stata vinta e che un giorno anche il nostro corpo risorgerà. Le pare poco? Tutto ciò la fa sorridere? Libero lei di riderci su, io al contrario provo infinita tristezza tutte le volte che pur di fronte agli immani disastri provocati dalle ideologie partorite da chi il cielo, di volta in volta, ha voluto chiuderlo per costruire un paradiso in terra che alla prova dei fatti si è rivelato un inferno, provo infinita tristezza, dicevo, nel constatare quanto sia sedimentata a livello culturale, quantomeno nella cosiddetta intellighenzia di cui immagino lei ritenga di far parte ora come allora, la massima attribuita a Hegel secondo la quale se i fatti smentiscono le idee tanto peggio per i fatti.
No, dico, lei per anni è andato dietro – per altro inducendo tanti giovani a fare altrettanto, cosa che, spiace dirlo, la accomuna ai tanti cattivi maestri del nostro recente passato – alla peggiore ideologia che mente umana abbia mai partorito (a tal proposito, le suggerirei di riflettere sul perché quella stessa Donna assunta in cielo che apparve a tre poveri pastorelli a Fatima, mostrò loro gli orrori del comunismo e non di altre ideologie), in nome della quale sono stati commessi atroci crimini in tutto il mondo (per tacere di quelli attuali), e ciò nonostante disquisisce con fare ironico sull’Assunzione? Suvvia, lasci stare.
Forse la fede cattolica ai suoi occhi di intellettuale che non ha smesso i panni di chi la sa sempre più lunga, le sembrerà un oppiaceo per gente sempliciotta. C’è però un “però”. Ed è il fatto, indisponibile a qualsivoglia critica, che a differenza di tutti i falsi profeti di ieri oggi e domani, quel Gesù a cui noi ci ostiniamo a credere non ne ha sbagliata una ed è stato fedele in tutto e per tutto alle promesse fatte. A partire da quel “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, cosa che nella chiesa sta puntualmente accadendo, pur con tutte le umane debolezze dei suoi membri (e meno male), da duemila anni a questa parte a partire da quel 9 aprile dell’anno 30, quando tornò in vita per non morire mai più. Scusi se è poco.
Luca Del Pozzo
Risponde Adriano Sofri. Gentile Luca Del Pozzo, il suo tono, che è per di più del tutto incongruo con ciò che ho scritto, mi toglie ogni desiderio di risponderle nel merito.
https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2020/08/18/news/levocazione-lunare-del-papa-per-lassunzione-e-gli-interrogativi-per-credenti-e-no-331363/
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