Le tentazioni di Gesù
Le tentazioni di Gesù

 

I Domenica di Quaresima (Anno A)

(Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11)

 

 

di Alberto Strumia

 

L’inizio della Quaresima, ci presenta, nel Vangelo di questa prima domenica, il risultato finale e definitivo della storia, che vede Cristo come l’unico “vincitore”, e quindi l’unico Salvatore dell’uomo. Nelle successive domeniche la vittoria di Cristo viene ulteriormente documentata nella Trasfigurazione e in singoli incontri straordinari e in miracoli impensabili se non fosse Dio-Gesù Cristo a compierli con il Suo potere infinito.

È un invito continuo a leggere anche il nostro tempo come documento della “vittoria di Cristo”; e la sconfitta dell’uomo/umanità che tenta di fare a meno del vero Dio e di Cristo che è Dio-Uomo, unico Salvatore.

  1. La prima lettura va subito, direttamente al cuore del problema dell’uomo/umanità. Infatti ci rimette davanti il racconto del peccato originale, che rappresenta la vera “chiave di lettura” della storia umana, preceduta da quella degli Angeli. Tutte le contraddizioni della storia, tutti i conflitti, tutti i mali, tutto lo stato di “ingiustizia” che si sperimenta, ha un’unica spiegazione all’origine: è il rifiuto, con la conseguente perdita, della “giustizia tra l’uomo e Dio Creatore”. Se l’umanità, seguendo la scelta già compiuta da Satana con i suoi angeli, ha deciso di costruire il proprio mondo in alternativa al modo in cui Dio lo vuole, con la sua libertà e la sua pretesa autonomia, è stata ed è libera di farlo, ma non può che pagarne le conseguenze.

Il Card. Caffarra, in una celebre intervisa del 2017 disse, profeticamente: «Satana sta tentando [l’umanità in vista di …] forgiare un’altra “creazione”. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: “Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più”». La Genesi aveva descritto tutto questo, fino dalle origini del mondo, in questa descrizione del “peccato originale” del quale, oggi, vediamo le estreme conseguenze.

Gesù, tentato da Satana come uomo e addirittura sfidato da lui come Dio (!), capovolge la logica con la quale il demonio ha costruito ogni tentazione, ribattendo ogni falsa esegesi della Scrittura che questi propone, con quella autentica che enuncia il vero contenuto rivelato da Dio. In questo modo Cristo “ripara” il regime di ingiustizia tra la creatura uomo e il Creatore, Dio.

Chi non Lo segue, come “Via” alla “Verità” della “Vita”, non può riuscire in alcun modo a salvare sé stesso e il mondo; e può solo riuscire a peggiorare la condizione dell’uomo. Oggi lo vediamo in maniera sempre più tangibile e con conseguenze sempre più “pesanti” (dalle guerre a livello ormai mondiale; a quelle locali, a quelle domestiche, a quelle interiori che dissociano l’“io”).

Quindi, pure in un tempo come il nostro, nel quale chi si rende conto di ciò che “il potere” (la cui regia originaria è sempre il demonio, Satana, il tentatore) sta realizzando intorno a noi, non può che sentirsi “umanamente” impotente e indifeso da tutto e da tutti. Ma chi gioca la “carta” della Fede in Cristo, sa da che parte stare per uscire salvo dal disastro. L’Eternità “buona” è pronta per lui.

Di fronte a questo potere “schiacciante” – al quale tutti sembrano obbedire ossequiosamente e addirittura con convinzione – la liturgia di oggi, ci annuncia che “Cristo ha vinto”.

  1. Nella seconda lettura san Paolo ribadisce l’unicità del Salvatore, che è unicamente Cristo, unico Dio-Uomo: «Per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita». Solo Lui è in grado di riparare la “giustizia” nel rapporto tra l’uomo e Dio, dell’uomo con sé stesso, degli uomini nei rapporti tra loro.
  2. Il Vangelo ci mostra le tre “tipologie” di tentazione alle quali l’essere umano, senza la sincera fede in Cristo, e senza ricorrere all’aiuto della Sua Grazia, inevitabilmente soccombe al potere di Satana, nel vano tentativo di sconfiggerlo con le sue sole forze, lesionate dal “peccato originale”.

E sono:

– la “tentazione materialista”, oggi dominante: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». L’idea di ridurre il cristianesimo alla sola opera sociale per i “poveri”, senza l’Annuncio di Cristo, prima o poi ci riduce materialisti come tutti gli altri, esaurendo il presunto cristianesimo ad una sorta di azione di supplenza sociale che possono benissimo fare anche i non credenti;

– La “tentazione del delirio di onnipotenza” seguendo la quale l’uomo vuole sentirsi dio al posto di Dio, fino a sfidare le “leggi di natura”: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù», sfidando così non solo le leggi del mondo fisico, ma le leggi morali più basilari come quelle contenute nei Comandamenti:

Suggerisce Satana ad ogni essere umano:

= sfida la natura della famiglia rendendola fluida e variabile a piacimento;

= sfida la natura della tua stessa identità, fabbricando a piacimento il tuo “io” e quello “altrui”;

– schiaccia chi ha raggiunto livelli di potere inferiori al tuo, costringendolo a pensare e a fare quello che tu vuoi, convincendolo che è per il suo benessere materiale;

così da convincerti di poterlo fare senza conseguenze devastanti!

Ma alla prova dei fatti le conseguenze devastanti ci sono e la società è divenuta sempre meno governabile e sempre meno vivibile.

Fino a quando gli esseri umani non apriranno gli occhi di fronte alla realtà, accorgendosi dell’inganno di questo mondo “virtuale” nel quale ci si autodivinizza e che non è quello reale, e si accorgeranno di essere nudi, privi di tutto ciò che serve per vivere da esseri razionali («Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi»), al punto da riconoscere che anche le loro foglie di fico si sono seccate e sbriciolate, e che l’unica via di Salvezza è ritornare al vero Dio, a Cristo Salvatore. Fino ad allora tutto finirà per peggiorare.

Impariamo, quindi, a rivolgerci a Maria che al serpente «schiaccerà la testa» (Gen 13,15) liberando gli occhi di tutti per poter riconoscere che Cristo suo Figlio, ha già vinto!

 

Bologna, 26 febbraio 2023

 

 

 

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