Proseguiamo sabato prossimo, 29 gennaio, alle ore 17.00, con il secondo incontro via Zoom con dom Giulio Meiattini. Il tema dell’incontro lo illustra più sotto lo stesso Meiattini. 

Chi vorrà partecipare è pregato di mettersi in contatto con me via Messenger, via Whatsapp, via mail o inviando una lettera alla mail del blog in modo che possa inviargli il link per il collegamento.

Sabino Paciolla

 

indifferenza religiosa ateismo
Chiesa di San Sebastiano dopo gli attentati terroristici, Negombo, Sri Lanka, 21 aprile 2019

 

 

di Giulio Meiattini

 

Ci attende la seconda tappa del cammino “Un filo nel labirinto”, che abbiamo inaugurato a dicembre scorso con gli spunti di riflessione offerti dal romanzo di Thomas Mann La montagna incantata. Dopo aver riflettuto, con l’aiuto dello scrittore tedesco, sul tema attualissimo Homo aegrotans ovvero la società dei pazienti, passiamo al romanziere cattolico giapponese Shusako Endo (1923-1996), prendendo in esame il suo libro degli anni ‘70 Silenzio, che ha ricevuto anche una versione cinematografica. L’opera rivisita la vicenda delle persecuzioni dei cristiani nel XVI-XVII secolo nel paese del Sol Levante, mettendo in luce alcune costanti, anche odierne, del rapporto difficile fra cultura giapponese e cristianesimo, su cui questo autore ha meditato per tutta la vita e che per lui è stato un problema personale e vitale, oltre che oggettivo. L’opera è molto utile a comprendere anche l’analogo, faticoso rapporto fra la cultura europea dell’ultimo secolo e la fede cristiana.

Sebbene il contesto europeo contemporaneo e quello giapponese descritto da Endo siano molto diversi, mostrano tuttavia un comune carattere: l’annunzio del Vangelo, invece di diffondersi e fecondare la società, viene progressivamente neutralizzato e reso innocuo, o con l’impermeabile indifferenza o con atteggiamenti persecutori.

Nell’Europa attuale, come nel romanzo di Endo, la fede cristiana viene fagocitata dal contesto culturale, fino a diventare insignificante e sottomessa al potere forte di turno. Al centro del romanzo di Endo sta la difficile questione del martirio, il “caso serio” del cristianesimo, come lo chiamò circa sessantanni fa, inserendosi nel dibattito del primo periodo post-conciliare, il teologo Hans Urs von Balthasar. L’opera di Endo scava a fondo sugli aspetti più drammatici e dolorosi della coscienza cristiana al cospetto della sfida che il mondo le pone. Il martirio presenta, nella sua lettura, inediti aspetti dilemmatici, diventa un caso di coscienza, quasi un koan apparentemente insolubile e irto di contraddizioni.

 

 

 

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