Il card. Tobin, durante l’incontro autunnale di tutti i vescovi USA, polarizzato di fatto sugli abusi sessuali, chiedendosi come mai il popolo dei fedeli negli Stati Uniti stia perdendo fiducia nei loro pastori ha detto che alcuni vescovi non ne hanno afferrato ancora la ragione.
È una affermazione che suscita molte perplessità. Lo capirete leggendo l’articolo.
Articolo da leggere questo di Phil Lawler, nella mia traduzione.
Se il discorso bruciante di Francesco Cesareo, (merita di essere letto per intero, ndr) che chiedeva ai vescovi negligenti di dimettersi volontariamente, ha prodotto il momento più incoraggiante della riunione dell’USCCB (Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, ndr), il punto più basso potrebbe essere arrivato quando il cardinale Joseph Tobin ha parlato, e ha detto chiaramente che alcuni prelati ancora non “capiscono”.
Dopo aver consegnato un rapporto sulle indagini su “Zio Ted” McCarrick (così si faceva chiamare dai seminaristi l’ex cardinale abusatore seriale degli stessi, ndr) nella sua arcidiocesi di Newark (è complicato), il cardinale Tobin si chiedeva ad alta voce perché la gente non si fida dei propri vescovi. “Che cosa c’era prima?” si è chiesto retoricamente. “Su cosa era costruita la nostra credibilità, perché potesse essere spazzata via così?”
Lasciatemi tentare di rispondere a questa domanda. La credibilità dei vescovi cattolici è stata costruita sulla presunzione che sarebbero stati onesti con il loro popolo, e coraggiosi nella difesa della verità. Essa è stata “spazzata via” da vent’anni di rivelazioni ininterrotte che dicevano che i vescovi non erano onesti, e non difendevano la verità. E i rimanenti brandelli di credibilità sono stati spazzati via quando, invece di far pulizia i prelati hanno chiesto al pubblico di accettare spiegazioni poco plausibili di condotta discutibile – come, solo per fare un esempio, quando si è sostenuto che un messaggio Twitter con su scritto “Buona notte, piccola” era destinato a sua sorella.
(si tratta del tweet del card. Tobin che accidentalmente diventò pubblico. Per inciso, il card. Tobin, è lo stesso che quando arrivò nella sua diocesi e gli fu riferito delle malefatte di McCarrick, suo predecessore nella diocesi di Newark, non approfondì perché ritenne quelle accuse assurde, ndr).
A proposito, il cardinale Tobin ha anche tentato di disinnescare la rabbia bollente dei colleghi vescovi per il rifiuto del Vaticano di autorizzare una visita apostolica per indagare sullo scandalo McCarrick. Egli ha riferito che il Vaticano sta attualmente conducendo la propria indagine, con l’aiuto di un avvocato americano. Questo è più di quello che il cardinale Daniel DiNardo, il presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, apparentemente sapesse circa il coinvolgimento del Vaticano. Il cardinale DiNardo (infatti) aveva detto all’assemblea che non conosceva lo stato delle indagini vaticane.
Vi sembra strano che il presidente eletto della Conferenza episcopale non sia stato informato sulle indagini vaticane, ma il cardinale Tobin – che, secondo l’arcivescovo Viganò, è uno dei prelati la cui promozione è stata sostenuta da McCarrick – lo sia stato? Non dovrebbe. All’inizio della riunione dell’USCCB, il cardinale DiNardo aveva indicato di essere stato colto di sorpresa di fronte all’istruzione dell’ultimo minuto del Vaticano di stabilire i punti più importanti all’ordine del giorno (infatti Il Vaticano aveva ordinato che la Conferenza dei vescovi USA non votasse sulla istituenda commissione indipendente che avrebbe indagato sui fatti di McCarrick, ndr). Ma il cardinale Blase Cupich di Chicago era pronto e ansioso di parlare dell’intervento del Vaticano e delle ragioni dietro ad esso; evidentemente era stato preventivamente informato. E – mi fermi se l’avete sentito prima – il cardinale Cupich è, secondo l’arcivescovo Viganò, uno dei prelati la cui promozione è stata sostenuta da McCarrick.
E vi chiedete ancora perché i vescovi hanno perso credibilità?
Fonte: Catholic Culture
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