di Sara (una professoressa)
Ieri ho incalzato una collega, insegnante come me, finché ha dichiarato esplicitamente che, in una situazione d’emergenza come quella che stiamo vivendo, è giusto sospendere dal lavoro un docente non vaccinato.
Mi ha rattristato la discussione. Non perché siamo rimaste entrambe sulle nostre posizioni divergenti; ma perché lei è espressione di un sentire comune.
Desidero ardentemente che si apra anche solo uno spiraglio di dubbio in tutte le persone che la pensano come lei.
TESI n° 1:
E’ giusto sospendere dal lavoro una persona che sceglie di non vaccinarsi.
Fatemi capire:
- La vaccinazione è obbligatoria?
- C’è una legge che lo sancisce?
La risposta è “no” a entrambe le domande, perciò la tesi è illegittima.
TESI n° 2:
Chi sceglie di non vaccinarsi è un irresponsabile e va punito.
Domanda: Quando l’irresponsabilità è un reato?
Risposta: Quando è previsto per legge.
- C’è una legge che stabilisce che la cosiddetta “irresponsabilità” collegata alla non vaccinazione sia un reato?
- Come può lo Stato punire un lavoratore sospendendolo e privandolo dell’emolumento se non esiste una legge che espressamente preveda il reato corrispondente?
La risposta è che non esiste una tale legge, per cui lo Stato non può farlo.
TESI n° 3:
Il vaccino è l’unica strada per combattere il virus.
Su questa tesi si aprono diversi scenari, ma basta dire che alla data del 28.12.2020, cioè prima che iniziassero le vaccinazioni, in Italia il 95% delle persone che si erano ammalate di covid era guarito.
28.12.2020 | |
Totale contagiati | 2.056.277 |
Totale positivi attuali | 575.221 |
Persone uscite dalla malattia | 1.481.056 |
Deceduti | 72.370 |
Guariti | 1.408.686 |
Dati recuperati da salute.gov e opendatapc
TESI n° 4:
Stiamo vivendo una situazione d’emergenza ed è giusto che lo Stato adotti misure drastiche, quand’anche ledino le libertà democratiche.
Ciò è stato ammissibile il 22 febbraio 2020, quando è stato proclamato il primo lock-down. Eravamo stati catapultati in una situazione imprevista alla quale tutti eravamo impreparati.
Ma oggi non è più così. Sono passati quasi 18 mesi e in un modo o in un altro, siamo riusciti a riorganizzare le nostre vite. E possiamo convivere con un virus molto contagioso, ma che ha un’alta percentuale di guarigione. Soprattutto dopo che le fasce di popolazione più a rischio sono state vaccinate. E dopo che lo hanno fatto anche moltissime altre persone per così dire “meno a rischio”.
E lo dico apertamente: io NON SONO NO-VAX.
IL VACCINO, pur con tutte le sue criticità, È UN POTENTE SCUDO.
E allora:
- Fin dove dobbiamo spingerci prima di tornare a vivere serenamente, anche con protocolli di sicurezza ma senza lasciarci guidare dal terrore?
- Fino a quando lo Stato può imporre limitazioni e restrizioni?
- Fino a quando vogliamo piegarci a disposizioni illogiche, inconcludenti e vessatorie?
- E quando verranno il COVID-20, il COVID-21 e il COVID-22, cosa faremo? Rinunceremo ancora alle nostre libertà?
NO!
ADESSO è il momento per riflettere insieme, cercando di considerare altri fattori oltre alla propria storia personale di sofferenza procurata dal covid:
- LO STATO PUNISCE CHI TRASGREDISCE LA LEGGE.
- Ma la vaccinazione NON È UN OBBLIGO PER LEGGE.
- Esercitare una libertà di scelta (vaccinarsi o non vaccinarsi), quindi, NON È UN REATO.
- Decidere di non vaccinarsi non è neanche un atto irresponsabile da castigare, perché non esiste una legge che lo sancisca.
- Anche se per alcune persone la vaccinazione è un obbligo morale o civile, lo Stato non può punire chi non lo condivide.
- Per questo chi non si vaccina NON DEVE ESSERE DISCRIMINATO.
Proprio l’opposto di ciò che vedremo nei prossimi giorni, quando i docenti saranno puniti per essere liberi di scegliere.
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