Un gruppo di accademici, scienziati e medici ha messo a disposizione della comunità scientifica le proprie competenze e ha redatto un documento che raccoglie sistematicamente l’evidenza scientifica relativamente a profilassi e terapie del COVID-19: http://www.co-meta.eu/
Ne emerge un quadro meno allarmistico di quanto il mainstream voglia inculcarci e soprattutto una forte disproporzionalità delle misure di policy adottate rispetto alle opzioni disponibili in campo.
Per favore leggetelo e fatelo girare — soprattutto tra giuristi, magistrati, medici e politici. Chiediamo agli addetti ai lavori (medici e ricercatori del settore biomedico), se vogliono, di supportare il documento aderendo formalmente nella sezione apposita del sito. Grazie!
“Profilassi e trattamento della COVID 19: benefici, rischi e qualità dell’evidenza è il frutto di un intenso e approfondito lavoro svolto da un gruppo di ricercatori, medici, accademici e addetti ai lavori, intrapreso e portato avanti al fine di contribuire al dibattito sulla attuale pandemia COVID-19 da un punto di vista interdisciplinare. Il documento è propositivo e intende offrire possibili soluzioni in alternativa a interventi coercitivi, i quali, in quanto tali, finiscono per sancire il fallimento del legislatore e della scienza nel far fronte alle sfide poste dalla cosiddetta “società della conoscenza” (Trattato di Lisbona, 2009). A causa della pressione del succedersi degli eventi e della scarsa familiarità con gli strumenti scientifici utilizzati per affrontarla, i decisori politici non hanno avuto l’opportunità di vagliare adeguatamente l’attendibilità delle opinioni e evidenze offerte dagli esperti. In tali contesti il dissenso tra studiosi è un indice di salute che non va censurato, ma anzi utilizzato per il consolidamento delle ipotesi di lavoro. Ci preme anche sottolineare l’importanza di una visione complessa e dinamica del problema, caratterizzato da meccanismi epidemiologici e sociali ricchi di feedback negativi e di rinforzo, che possono vanificare soluzioni univoche o statiche. La letteratura del “mechanism design” (Börgers, 2015) ci insegna come la programmazione di politiche miranti ad influenzare il comportamento del cittadino mediante incentivi e deterrenti (ad esempio fiscali), sia compito altamente complesso e gremito di trappole. A volte lo strumento può sviluppare una cascata di effetti paradossali (opposti a quelli attesi), o controproducenti in ambiti inattesi, o fenomeni di feedback negativo (Lucas 1976), che ne neutralizzano l’efficacia (Hess e Martin, 2006).”
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