di Sabino Paciolla
Il prof. Bellavite, specialista in ematologia, Master in Biotecnologie dalla Cranfield University, diploma di perfezionamento in Statistica Sanitaria ed Epidemiologia, già professore di patologia generale all’Università di Verona, in pensione dal 2017, dopo aver partecipato alla trasmissione di Floris, “diMartedì”, con a tema i vaccini anti covid, ed aver espresso la sua pacata opinione in merito in appena qualche minuto, è stato ostracizzato dalla sua università, la quale ha preso prima ufficialmente le distanze dalle sue parole, gli ha tolto poi l’uso della mail istituzionale, e gli ha revocato infine l’incarico di “cultore della materia”, di fatto allontanandolo dal dipartimento di medicina che aveva contribuito a fondare. Ricordiamo che il prof. Bellavite, nonostante fosse in pensione dal 2017, ha continuato a collaborare con l’università ed a fare ricerche e pubblicare articoli anche su riviste di livello internazionale.
Come si può vedere, quello accaduto al prof. Bellavite è un episodio certamente non edificante per l’università di Verona in quanto una università, per sua stessa natura, si nutre del confronto leale delle idee, dovrebbe avere nel suo dna l’aspirazione alla verità che, per forza di cose, nasce nel dibattito tra posizioni, anche opposte, che costruttivamente cercano di andare al fondo della realtà e, in ultima analisi, al mistero della vita. Allontanare una voce non allineata al mainstream è sicuramente segno di una terribile omologazione culturale, e sicuramente un aspetto tenebroso della questione, un episodio che non avremmo mai voluto vedere da nessuna parte, men che meno in Italia. Un atto, quello dell’università di Verona, che non aiuta il dibattito, non aiuta la scienza, non sollecita le voci originali, tacita i dubbi, intimorisce i più, fa strame della Costituzione italiana che all’articolo 33, comma 1, afferma: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento».
Il prof. Bellavite, visto che nella trasmissione “diMartedì” ha parlato solo per qualche minuto e non ha avuto neanche il diritto di replica (come a quanto pare era stato concordato), è stato intervistato dal giornalista di ByoBlu. E’ dunque interessante ascoltarlo, sentire una voce che si è cercato di mettere a tacere, ed è per questo che rilanciamo il video che trovate qui sotto. Vi invito a vederlo perché significativo.
clicca qui per vedere il video
In tale video il docente ha anche detto che in merito alla vaccinazione anti covid viene data poca o nulla copertura da parte dei grandi media nazionali agli eventi avversi che sono anche molto numerosi e significativi, addirittura anche 100 volte quelli legati ai comuni vaccini come l’influenza. Inoltre, Bellavite dice che tali eventi sono anche sottostimati. Per tale motivo riportiamo il numero degli eventi avversi causati dai vaccini anti covid, in particolare di quelli segnalati come gravi. I dati provengono dalla banca dati EudraVigilance, che fa riferimento all’EMA, l’ente europeo per l’autorizzazione commerciale dei farmaci.
Tale banca, almeno a noi esterni, non permette di conteggiare anche i decessi che si sono verificati temporalmente dopo l’inoculazione del siero. Tali decessi sono nell’ordine di alcune migliaia. E’ facile dedurlo in quanto sono sicuramente un multiplo di quelli avvenuti nel Regno Unito (popolazione vaccinata europea su quella vaccinata del Regno Unito), che non è ricompresa nella EudraVigilance, in quanto ha una banca dati propria. I decessi segnalati nel Regno Unito, a differenza di quanto avviene con EudraVigilance, sono di dominio pubblico, e ammontano al 28 maggio 2021 a 1.253 di cui (831 per Astrazeneca, 396 per Pfizer, 4 per Moderna, 22 per altra marca).
E’ possibile che una parte dei decessi si sarebbe comunque verificata per altre cause diverse dal vaccino. Comunque, il fatto che le autorità abbiano dato le direttive per la raccolta di queste segnalazione, che ricordiamo sono segnalazioni volontarie, e quindi potenzialmente sottostimate, è perché serve a determinare e valutare una prima misura di sicurezza dei vaccini, la quale sarà probabilmente certificata a partire solo dal 2024.
Ma cosa si intende per evento avverso grave?
La vigente normativa richiede di porre particolare attenzione a definire la gravità della reazione segnalata in quanto, a seconda della gravità, cambia la tempistica di trasmissione elettronica delle schede alla banca dati Eudravigilance (EV).
Una reazione è definita grave quando:
E’ fatale
Ha provocato o prolungato l’ospedalizzazione
Ha provocato invalidità grave o permanente
Ha messo in pericolo la vita del paziente
Ha causato anomalie congenite e/o difetti alla nascita.
Diamo ora i dati vaccino per vaccino (nel link qui sopra li trovate in basso alla voce COVID, basta poi scorrere le varie tabelle).
VACCINO ASTRAZENECA: eventi avversi totali 264.549 di cui gravi 142.814
VACCINO PFIZER: eventi avversi totali 212.053 di cui gravi 78.799
VACCINO MODERNA: eventi avversi totali 40.712 di cui gravi 20.939
VACCINO JANSSEN: eventi avversi totali 8.593 di cui gravi 2.944.
Ricordiamo che il rapporto dell’AIFA, l’ente italiano per l’autorizzazione dei farmaci italiani, sulla vaccinazione anti covid al 26 aprile scorso riportava un numero totali di decessi pari a 233 (vedi a pag. 19).
Infine, poiché il prof. Bellavite nell’intervista parla delle segnalazioni di eventi avversi che sarebbero affetti da sottostima, riporto a tal proposito l’intervista fatta al prof. Christian Perronne che è di per sé significativa. Egli è medico e professore dell’università medico-ospedaliera francese, specializzato in patologie tropicali e malattie infettive emergenti, già presidente della commissione specializzata sulle “Malattie trasmissibili” del Consiglio superiore della sanità pubblica di Francia.
(se il video qui sotto non si apre, cliccare qui)
Scrivi un commento