Di seguito un articolo del dottor Peter McCullough. Stimato cardiologo americano. Eccolo nella mia traduzione.
La campagna di vaccinazione COVID-19 è stata lanciata alla fine del 2020 senza alcuna garanzia sulla sicurezza a lungo termine e con la piena tutela della responsabilità di coloro che sono coinvolti nella vaccinazione di massa attraverso il PREP Act e il National Childhood Vaccine Injury Act del 1986. Oggi esistono numerose prove che le nanoparticelle lipidiche sintetiche si spostano nel cervello e installano il codice genetico (mRNA o DNA adenovirale) per la proteina SARS-CoV-2 Spike. Quando questa proteina viene prodotta e si accumula nel cervello, può causare infiammazione e anche ripiegarsi in una placca amiloide. Pertanto, esiste una forte argomentazione per cui alcuni destinatari del vaccino possono sviluppare una lieve disfunzione cognitiva, una demenza simile all’Alzheimer e altre forme di declino neurocognitivo. Poiché gli anziani sono stati pesantemente vaccinati, molte famiglie e medici attribuiranno i cambiamenti clinici all’età avanzata e non al vaccino. Dovrebbero capire che, in ogni singolo caso, la vaccinazione COVID-19 deve essere considerata un fattore determinante del declino cognitivo in una persona precedentemente sana.
Seneff e colleghi descrivono il razionale fisiopatologico dei vaccini COVID-19 nello sviluppo dei disturbi neurocognitivi. Le caratteristiche principali sono: 1) penetrazione dei vaccini nel sistema nervoso centrale, 2) neuroinfiammazione, 3) attivazione della proteina Spike del recettore toll-like-4, 4) ripiegamento della proteina Spike in placche amiloidi, 5) l’esposizione cumulativa con più iniezioni che comporta un rischio maggiore.
Per le persone della vostra famiglia e della vostra cerchia sociale che stanno sperimentando un declino prematuro o precipitoso delle funzioni mentali, chiedete ai medici di considerare e documentare la vaccinazione COVID-19 come una potenziale spiegazione. Se un anziano è già confuso o ha un declino cognitivo, qualsiasi ulteriore vaccinazione è controindicata. In pazienti di questo tipo, ulteriori richiami potrebbero peggiorare la condizione e dovrebbero essere evitati.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. Sono ben accolti la discussione qualificata e il dibattito amichevole.
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