Una situazione allucinante. Un esponente del Governo francese, Marlène Schiappa, paragona i sostenitori della “Manif pour tous” ai terroristi islamici come quelli del Bataclan, di Charlie Hebdo, della strage di Nizza, dei tagliatori di teste solo perché sostengono la famiglia naturale. Ricordiamo che la “Manif pour tous”, un movimento popolare di gente comune, nel 2013 portò pacificamente per le strade parigine un milione di persone a sostegno della famiglia naturale e contro il “matrimonio” omosessuale.
Leggete l’articolo, leggete le scioccanti espressioni del Segretario del Governo Macron, Marlène Schiappa, e rimarrete basiti.
Di seguito l’articolo di Jeanne Smits, nella mia traduzione.

“Non metto sullo stesso piano la ‘Manif pour tous’ (La manifestazione per tutti) e i terroristi islamici, ma sto sottolineando che esiste una convergenza ideologica”. Con queste parole, il Segretario di Stato francese per “Uguaglianza uomo-donna e contro la discriminazione”, Marlène Schiappa ha scatenato risposte indignate dal movimento contro il “matrimonio” omosessuale che ha fatto scendere in piazza centinaia di migliaia di persone durante il dibattito parlamentare del 2013 e rappresenta milioni di francesi conservatori. Schiappa è stata costretta a presentare delle scuse, ma la vicenda rimane tipica dell’attuale clima politico che squalifica qualsiasi opposizione ai “diritti LGBT” come “omofobica“.
La controversa dichiarazione di Schiappa è stata rilasciata in un’ampia intervista al settimanale conservatore Valeurs actuelles in cui ha anche detto:
Attualmente c’è un’esplosione di atti antisemitici, ma anche omofobici. Questi due gruppi di popolazione sono sospettati di essere ricchi. Omofobia e antisemitismo hanno in comune anche il fatto che sono teorie islamiste radicali che fanno di queste persone dei capri espiatori. Esiste un’alleanza tra estremisti di destra e radicali islamici, che sono uniti nella pratica nella loro lotta. Alcuni slogan della “Manif pour tous” sono stati lanciati in periferia.
La parola “periferia” in Francia designa i quartieri etnici, spesso pericolosi, vicini alle grandi città.
I giornalisti di Valeurs actuelles hanno risposto: “I francesi sono morti a causa del terrorismo islamico. La ‘Manif pour tous’ ha portato nelle strade fino a un milione di persone e non c’è stata nemmeno una macchina graffiata. Non sappiamo di quali slogan lei stia parlando, ma di norma si trattava della sostanza del dibattito. Non crede che il suo relativismo e le sue accuse di collusione siano scioccanti?”.
Schiappa: “Gli slogan e l’aggressività della ‘Manif pour tous’ alimentano una impennata di violenza omofoba: + 64 per cento l’anno scorso. L’omofobia si nutre del linguaggio dell’odio offerto dalla ‘Manif pour tous'”.
Gli intervistatori hanno risposto dicendo: “La ‘Manif pour tous’ sosteneva ‘un padre, una mamma’ – che non è una chiamata ad uccidere gli omosessuali!”
Ha risposto Schiappa: “Paragonare il bambino a una melanzana geneticamente modificata non è, a mio avviso, un argomento intellettuale. Sono anche un rappresentante eletto dalla Sarthe [un dipartimento rurale dell’ovest della Francia] e posso dirvi che è molto difficile essere gay in un college agricolo. In Francia, i bar gay hanno le finestre rotte, i video sono condivisi sui social media dove si vedono coppie che vengono picchiate perché camminano mano nella mano. Non metto sullo stesso piano il ‘Manif pour tous’ e i terroristi islamici radicali, ma sto sottolineando che esiste una convergenza ideologica”.
L’intervista è stata pubblicata il 20 febbraio, e la maggior parte dei media mainstream ha immediatamente colto la frase più controversa. Lo stesso giorno, la “Manif pour tous” ha condannato la “scandalosa equiparazione” degli oppositori al “matrimonio” omosessuale ai terroristi islamici.
“È un insulto ai milioni di francesi che dal 2012 si sono mobilitati per testimoniare pacificamente il loro impegno per i diritti dei bambini e della famiglia”, si legge nel comunicato. “Caricature e violenza verbale sono completamente fuori luogo nel dibattito pubblico. Quando è troppo è troppo”, è aggiunto, definendo la “provocazione” di Schiappa un cattivo segno in vista dell’imminente dibattito sulla revisione della legge francese sulla bioetica, in cui il governo vuole aprire l’accesso alla procreazione artificiale alle coppie omosessuali.
Lo stesso comunicato diceva che la “Manif pour tous” era “in attesa di immediate scuse da parte di Marlene Schiappa”. Anche Bruno Retailleau, capo dei “Repubblicani” al Senato francese ha denunciato “i sotterfugi di Marlène Schiappa”.
Il 22 febbraio il Segretario di Stato ha finalmente presentato le sue scuse tramite il suo account Twitter: “Mi scuso con tutti coloro che possono essersi sentiti sinceramente feriti”, ha scritto, aggiungendo che “si assume la responsabilità”.
Ma riconoscere che le persone si sentono ferite è solo un modo per spostare la colpa. Schiappa non ha ritrattato la sua dichiarazione né si è scusata per le parole che ha usato.
Al contrario, ha cercato di discolparsi presentando il “contesto” dell’intervista: “Nel corso di una discussione durata quasi due ore, ho sottolineato la convergenza ideologica tra diverse scuole di pensiero che si incontrano nel loro rifiuto della diversità, la messa in discussione dei diritti delle donne o dei diritti LGBT+”, ha spiegato.
Schiappa ritiene che i suoi commenti siano stati fraintesi. “Quando un messaggio è ricevuto male significa che è stato espresso male. Le persone che hanno aderito al ‘Manif pour tous’ non sono ovviamente terroristi”, ha chiarito.
Ma secondo il quotidiano conservatore francese Le Figaro, i commenti di Schiappa non erano commenti fuori onda. Il testo della sua intervista completa è stato sottoposto per convalida sia al gabinetto del Primo Ministro che a quello del Presidente Macron, prima che lei desse il via libera alla sua pubblicazione da parte di Valeurs actuelles.
Questo significa, naturalmente, che non è solo una trentaseienne Segretario di Stato, nota per le sue risposte schiette, che ha ritenuto legittimo paragonare – anche in maniera vaga – gli oppositori del “matrimonio” omosessuale ai terroristi radicali musulmani, ma le massime autorità dello Stato che mettono il pensiero e la violenza islamica sullo stesso piano della difesa del significato tradizionale del matrimonio.
Ludovine de La Rochère, presidente della “Manif pour tous”, ha presentato una denuncia contro Marlène Schiappa. In un’intervista con La Croix, il quotidiano non ufficiale dell’episcopato francese, ha chiarito che la sua organizzazione ha ricevuto centinaia di messaggi furiosi da parte di persone ferite e arrabbiate, chiedendogli di reagire con fermezza.
“Marlène Schiappa si rende conto di quello che dice? Quando si pensa al massacro del Bataclan, all’attentato terroristico di Nizza o all’assassinio di padre Hamel a Saint-Etienne-du-Rouvray [il sacerdote cattolico la cui gola è stata tagliata da un radicale musulmano mentre celebrava la messa nella sua parrocchia in Normandia], non possiamo lasciare che un simile parallelismo rimanga non contestato”, ha detto La Rochère.
[Ludovine de La Rochère] Aggiunge che il gruppo aveva ripetutamente chiesto a Schiappa un incontro, senza successo e persino senza ottenere una risposta. “L’ultima volta è stato sei mesi fa. (…..) Ha il perfetto diritto di non essere sulla stessa nostra linea, ma non si può evitare il dibattito squalificando coloro con cui non si è d’accordo”.
La Rochère ha detto di essere disposta a ritirare l’attuale causa se Schiappa accettasse finalmente di parlare con “La Manif pour tous”.
Fonte: LifeSiteNews
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