C’è da rimanere allibiti dinanzi ad una tale ammissione da parte del CEO (l’amministratore delegato) della Pfizer, Albert Bourla. Il quale ha fatto produrre un vaccino che è stato distribuito a buona parte della popolazione mondiale sulla base di soli due anni di esperienza con la tecnologia a mRNA… e del suo “istinto”. Sì, proprio così. E pensare che per fare un vaccino in genere servono dai 5 ai 10 anni, a volte anche 15. Quali gli effetti a lungo termine? Il tempo purtroppo non è comprimibile, dovremo attendere. Che Dio ce la mandi buona….visto che buona parte della popolazione mondiale è stata inoculata. E’ di tutta evidenza che si tratti di un esperimento in corso.

Vi riporto un brevissimo stralcio dell’intervista rilasciata da Bourla, la cui traduzione, che è a cura di Elisabetta Sala, la trovate in basso.

 

 

Domanda: (Per quanto riguarda) la tecnologia mRNA, quando lei e i suoi colleghi stavate cercando di decidere quale strada seguire — la tradizionale via del vaccino o la via dell’MRNA? – lei scrive che è stato “molto controintuitivo seguire la strada dell’mRNA”, eppure ha seguito quella strada. Spieghi perchè.

Bourla: Era controintuitivo, perché Pfizer stava padroneggiando, o diciamo che avevamo un’ottima esperienza e competenza, con più tecnologie che ci avrebbero fornito i vaccini. Adenovirus e qualche altro vaccino in cui siamo stati molto bravi. Vaccini proteici, siamo stati molto bravi a farli e… oltre a molte altre tecnologie. L’mRNA era la tecnologia di cui avevamo meno esperienza, solo 2 anni di lavoro, e in realtà l’mRNA era la tecnologia che non aveva mai fornito un singolo prodotto fino a quel giorno, né vaccini, né altri medicinali. Quindi è stato molto controintuitivo e sono rimasto sorpreso quando mi hanno suggerito che questa è la strada da percorrere. Ne ho dubitato e ho chiesto loro di giustificarlo: come potete dire una cosa del genere? Ma sono venuti ed erano molto, molto convinti che questa fosse la strada giusta da percorrere, hanno sentito che i 2 anni di guerra agli mRNA dal 2018 insieme a BioNTech per sviluppare un vaccino antinfluenzale hanno fatto credere loro che la tecnologia è matura e che siamo sul punto di fornire un prodotto, così mi hanno convinto, ho seguito il mio istinto secondo cui sanno cosa stanno dicendo, secondo cui sono molto bravi, e abbiamo preso questa decisione molto difficile.

 

 

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