La teoria gender e la perdita della identità.

Lo scrittore C.S. Lewis, conosciuto per “Le cronache di Narnia”, scrisse anche un racconto satirico in forma epistolare in cui un diavolo anziano, “sua potente Abissale Sublimità il Sottosegretario Berlicche”, istruisce suo nipote Malacoda, un giovane diavolo apprendista tentatore, su come assicurare la dannazione dell’anima di un giovane essere umano a lui assegnato, indicato come il “paziente”. Naturalmente per il diavolo Dio è un “Nemico”, mentre il capo dei diavoli è il “Padre della Terra”.

Allo stesso modo, l’autore di questo articolo, Regis Nicoll, immagina che un diavolo scriva una lettera ad un suo collega, di nome Swillpit, compiacendosi della stoltezza umana riguardo alla facilità con cui gli uomini stanno auto-distruggendo il concetto creaturalità, la loro identità sessuale, maschile e femminile, mentre abbracciano la ingannevole ideologia gender.

La traduzione è di Filippo Serini.

 

 

 

Caro Swillpit,

Hai notato quanto gli esseri umani siano ossessionati nel proteggere le loro informazioni personali terrorizzati dal furto d’identità, dimentichi del fatto che ci hanno già rinunciato molto prima dell’era digitale?

C’era un tempo in cui accettavano la loro umanità come qualcosa di innato, immutabile e donato. Accipicchia! Quella parola riesce sempre a provocarmi un reflusso gastroesofageo.

Ad ogni modo, è da diverso tempo che questa idea è soggetta a una continua erosione. Perché persino ai tempi del Falegname (come diavolo non riesce a pronuciare la parola Gesù Cristo, ndr), quando insegnava agli scribi di dare allo Stato quello che ad esso era dovuto a seconda dell’immagine impressa sulla moneta, non riuscirono a seguire la sua linea di pensiero: ossia ciò che dovevano a Colui la cui immagine era impressa su di loro. Delizioso!

Tuttavia, una volta che il “Vecchio Ritornello” giunse all’orecchio di un importante leader del pensiero con tre paroline—  “L’esistenza precede l’essenza” — l’erosione si è tramutata in distruzione. Con tutta la forza di una palla da demolizione, il concetto di natura umana come qualcosa di intrinseco, fisso e universale è stato demolito. Al posto della natura umana è stata eretta “l’identità”, un senso di sé personalizzato che è emergente e malleabile sulla base dei desideri individuali e dell’educazione ricevuta.

L’identità è diventata il diadema di Sé—un essere radicalmente autonomo che non prende le sue direttive dall’Alto, ma dall’interno—o, più precisamente, dall’Inferno.

Basti pensare che, con un motivetto accattivante, abbiamo strappato la loro vera identità, “donata da DIOO”, spingendoli verso una identità autodeterminata.

E con quanta velocità se ne sono impossessati! Vedendo se stessi attraverso il loro Caleidoscopio dei piaceri, delle cose non gradite, degli atteggiamenti, degli utilizzi, dei voleri e dei bisogni— sì, bisogni, di togliersi ogni desiderio, assaggiare ogni frutto, placare ogni sete, assecondare ogni passione, e inseguire i loro cuori e sogni, beatamente ignari che essi sono diligentemente inclini ad assecondare la volontà del nostro Padre sulla Terra (cioè il Diavolo, ndr) così come all’Inferno. Dolce, eh?

Il modo in cui il Nemico (cioè Dio, ndr) ha predisposto tutte le cose, la sua impronta era volta ad attirarli nella pienezza, armonia e unità con lui e tutta la Creazione. E per un momento, ci riuscì. Per un breve istante, sperimentarono l’unione con lui, tra di loro e con l’ambiente circostante, tutto secondo il piano.

Poi il nostro Padre (sulla Terra, cioè il Diavolo, ndr) separò rapidamente ciò che il nostro Nemico (cioè Dio, ndr) aveva messo insieme. Gettò la coppia nella confusione riguardo il loro essere e il posto dove si trovavano. Lavorò in maniera formidabile, contrapponendoli al loro Creatore e, a sua volta, contro loro stessi. Non ci volle molto prima che discendessero giù nel vortice infernale dell’ostilità: il marito si sollevò contro la moglie, il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, il figlio contro il padre e infine la madre contro la figlia. Presto le ostilità portarono alle divisioni che provocarono sempre più avversioni e divisioni.

Oggi, quelle divisioni includono razza, sesso, classe, nazionalità, religione, etnia e orientamento politico. Il risultato è una matrice vertiginosa di identità che hanno diviso le creature in tribù sempre più piccole, suscitando diffidenza, sospetti e ostilità responsabili della successione continua di rivoluzioni, guerre, genocidi, sfruttamenti e oppressioni che hanno caratterizzato il loro genere.

Spero che tu possa capire che se si continua di questo passo, il numero delle tribù sarà presto uguale al numero delle persone, creando uno stato massimo di “alterità” — un vero inferno sulla terra. Sai, quel tale Lewis (lo scrittore C.S. Lewis, autore, tra l’altro, de “Le cronache di Narnia” e “Le lettere di Berlicche”, ndr) aveva intuito qualcosa con il suo Gran o  Grande Divorzio. Per fortuna, non ne ha risvegliati troppi dai loro torpori narcisistici.

Recentemente, la loro atomizzazione è accelerata attraverso il miscuglio di due nuove distinzioni: “il genere” e “l’orientamento sessuale.”

Ricordeai che fino a poco tempo fa, si usava “gender” per riferirsi alla categoria biologica di maschio o femmina. Ma qualche decennio fa alcuni pensatori influenti cominciarono a scindere il genere dalle sue categorie binarie di maschio e femmina. Intenti a liberare le donne dalla vittimizzazione “prodotta” dal pensiero tradizionale, hanno sostenuto che il genere non è una questione di biologia, ma del proprio senso di mascolinità o femminilità, che può situarsi ovunque lungo una linea continua. E riesci a crederci, Swillpit, che questo argomento oggi è vincente?!

Per esempio, una delle loro imprese di maggior successo—MyFace, SpaceBook (si capisce a quale società l’autore si riferisce?, ndr), o qualcosa del genere—permette ai suoi utenti di identificarsi con 54 generi diversi! Cose come, “Transgender”, “Trans Man”, “Trans Woman”, “Genderqueer”, e “Gender Questioning”. Dubito che sappiano cosa significhino. Eppure, per merito dei nostri inganni, ci sono uomini che sono davvero convinti di essere donne intrappolate in corpi maschili e donne che si credono uomini intrappolati in corpi femminili. Questa è la separazione definitiva che li divide dalla loro stessa (vera) natura.

Si sono spinti fino ad inventare un nuovo diritto: la libertà di esprimere liberamente la propria identità di genere, che ha portato a leggi che rendono possibile l’accesso da parte di ragazzi confusi nei bagni delle ragazze. E pensare che tutto questo è cominciato in risposta alla vittimizzazione delle donne.

Ma ora viene il bello.

I loro esperti li hanno ulteriormente convinti che il loro genere può cambiare con il tempo e con le fasi della vita. Immagina il povero allocco che si considerava maschio ieri, e oggi femmina o “pangender” domani. Pensa ai danni collaterali che infligge su sua moglie e sui suoi figli. Senza un consenso sociale che critichi la sua scelta di vivere fuori dalla sua identità, la sua famiglia non può che guardarsi e interrogarsi: sua moglie, sul significato del suo ruolo di persona che ama (lesbica o etero?); i suoi figli, su come possono relazionarsi con i loro mamma, papà o mamma/papà trasformati.

Per passare a discorsi più leggeri, pensa a tutte le forme che tengono insieme il loro complesso burocratico – in particolare, alle caselle di spunta maschile/femminile. Queste dovranno essere sostituite da una matrice per marcare la loro sensibilità di genere o da un processo di aggiornamento e ripresentazione man mano che queste sensibilità cambiano. Questo da solo è sufficiente a farli girare come piatti per anni.

Poi c’è la categoria dell'”orientamento sessuale” per cui certe tendenze sessuali, precedentemente considerate deplorevoli, sono state elevate da peccatucci a virtù. Infatti, se qualcuno ricerca elogi dalle élites del mondo libero, non deve salvare un bambino da un edificio in fiamme, contrastare un attacco terroristico, colpire una folla di bastonatori di cuccioli di foche, o fare qualcosa per il miglioramento della loro specie o del mondo – tutto quello che deve fare è pronunciare due paroline, “Sono gay”.

Perché mai, un tale che ha fatto outing, dopo essere stato ingaggiato prossimo alla fine della carriera nella NFL (National Football League è la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano, ndr), è stato celebrato dai media come “il più importante giocatore di calcio della nazione”. (Dopo una stagione è stato escluso dalla lega per scomparire nel dimenticatoio).

Allo stesso tempo, tutto quello che qualcuno deve fare per essere rigettato come un troglodita che si aggrappa alla sua fede e alle sue armi, è pronunciare altre due parole: “Sono cristiano”.

Ora – e questa è una vera chicca – mentre l’intellighenzia insiste che l’identità di genere può cambiare nel tempo, essi (i cristiani, ndr) affermano che l’orientamento sessuale non cambia e non può cambiare, mai, indipendentemente dalla natura, dalla educazione, forza di volontà o arti terapeutiche.

Swillpit, solo nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie che abbiamo creato, qualcosa di palesemente innato come il genere potrebbe essere considerato un prodotto malleabile dei sentimenti, mentre il desiderio sessuale è un fatto inalterabile della vita.

Oserei dire che il furto di identità è, forse, il capolavoro di tutta la nostra cattiveria. Certo, ci sono voluti decenni, ma oggi posso affermare con

certezza che la loro identità, così come è stata creata in origine, è stata ridotta ad uno spettro di una memoria a lungo sepolta, soppiantata da un sempre più soffocante senso di sé che li estraneerà sempre di più dal loro Creatore, l’uno dall’altro e dal mondo che condividono.

 

(Oh, Padre Infernale, Accellera i Tempi!

Il Tuo Devoto Consigliere).

 

 

 

Fonte: Crisis Magazine

 

 

Regis Nicoll è un ingegnere nucleare in pensione e un membro del Colson Center, scrive commenti sulla fede e la cultura. Il suo nuovo libro si intitola Why There Is a God: And Why It Matters

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