Una lettrice del blog mi scrive e volentieri pubblico.
Partendo dalle considerazioni, assolutamente condivisibili della Azione Cattolica parrocchia Immacolata di Modugno secondo la quale: “l’essere Chiesa sia la capacità di far coesistere e dialogare le differenze…. senza la pretesa che qualcuno possa essere dentro e qualcun altro fuori”, resto perplessa nel constatare che la stessa Azione Cattolica abbia avuto da ridire “sul contenuto e le modalità organizzative” relative all’evento parrocchiale che voleva accogliere Luca di Tolve, “ex gay” oggi felicemente sposato e padre di una figlia, che per il suo percorso identitario e di vita, rientra nella categoria dei “diversi”, proprio quelli che Azione Cattolica intende “non lasciar fuori”.
Eppure le polemiche sollevate, anche da Azione Cattolica, sulla presenza di Luca di Tolve a Modugno, hanno di fatto messo la Parrocchia nelle condizioni di rinunciare ad ospitare fisicamente l’ex gay Luca di Tolve.
Ma perché, secondo Azione Cattolica Modugno, tutti possono essere accolti, ma “il diverso” Luca di Tolve no! Cosa spaventa “Azione Cattolica Modugno”, quale contenuto dell’evento la rende così ostile a Luca di Tolve?
Il contenuto dell’evento è la testimonianza di conversione di un uomo con attrazione omosessuale, che dopo aver fatto esperienza dell’Amore di Dio a Medjugorje, ha intrapreso un cammino spirituale, attraverso “la preghiera e la grazia sacramentale, con la quale gradatamente risolutamente, cerca di avvicinarsi alla perfezione cristiana”, esattamente come il Catechismo della Chiesa Cattolica auspica (CCC n° 2359). La guarigione delle ferite interiori ha determinato la riscoperta della sua eterosessualità che ha permesso a Luca di Tolve di innamorasi di una donna, di sposarla e di concepire con lei una figlia. Ribadisco che qui nessuno intende l’omosessualità come una “malattia”, ma come una condizione determinata da ferite interiori, superate le quali, è possibile riscoprire la naturale attrazione eterosessuale.
Abbandonare una prassi peccaminosa, quale è la pratica omosessuale e una vita disordinata, è Vangelo, è Bella notizia per cui rallegrarsi. Gesù stesso afferma che: “ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”.
Il peccatore va sempre amato, accolto e avvolto di Misericordia, mentre il peccato va sempre condannato e il Catechismo della Chiesa Cattolica sostiene chiaramente che le persone con tendenze omosessuali “devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”, ma dice anche che: «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati”.
La testimonianza di Luca di Tolve offre dunque un motivo per rallegrarsi, inoltre rappresenta un annuncio di speranza per tanti fratelli omosessuali che desiderano soddisfare il loro desiderio di genitorialità, ma pensano erroneamente che l’unico modo per diventare genitori, sia ricorrere all’abominevole pratica dell’utero in affitto, che schiavizza il corpo delle donne e rende i figli, orfani per scelta dopo averli ridotti ad oggetti di compravendita.
L’invito che rivolgo ad “Azione Cattolica Modugno” è, fare quello che auspicano, ossia accogliere le differenze, anche solo con un gioioso ascolto.
Invito dunque anche loro, sabato 27 alle ore 16,00 a seguire la pagina Facebook di Europa Benedettina per ascoltare Luca Di Tolve, la sua conversione al cristianesimo e la felicità ritrovata”.
Angela Maria
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