di Sabino Paciolla
Volentieri rilancio la vignetta che inizialmente era stata pubblicata da Radio Maria e che, dopo una bordata di critiche, è stata rimossa e, pare, poi rimessa, anche se sul sito io non l’ho trovata.
Quali il motivo di tante critiche? Perché qualcuno ha parlato di “vergognosa vignetta”?
Semplice, ha dato fastidio che Radio Maria abbia voluto evidenziare il trend socio-culturale in atto della famiglia. La radio ha voluto evidenziare la transizione da una famiglia numerosa dell’Ottocento alla famiglia-non-famiglia attuale caratterizzata da una solitudine determinata da varie cause: divorzi, non volontà di mettere al mondo dei figli, assenza di volontà di sposarsi, o persino di convivere, per timore di un futuro che viene percepito come difficile, pieno di insidie o colmo di paurose incognite.
Quello evidenziato in maniera semplice dalla vignetta è qualcosa che tante ricerche demografiche e sociologiche hanno scientificamente rilevato.
A parte le ricerche, a tutti noi è capitato di sentire da amici e parenti i seguenti ritornelli: “Come si può fare un figlio in questo brutto mondo?”. Oppure: “Perché sposarsi se poi tanti divorziano?”. Infine: “Perché convivere, e dunque impegnarsi, se è più semplice rimanere liberi?”.
Ogni ritornello ha come sottofondo la paura, la percepita incapacità di assicurare a sé e agli altri, in primis ai figli, un “futuro” degno di questo nome.
Ma questo desiderio di sicurezza, e la successiva pretesa di raggiungerla, se da una parte è umanamente comprensibile, dall’altra si scontra con i limiti dell’essere umano. Esse mostrano la difficoltà ad ammettere la vanità di quell’istinto prometeico oggi tanto diffuso che, per altro, è consciamente o inconsciamente fatto proprio da tanti.
Eppure, una Persona importante un giorno disse:
“Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?” (Mt 6,24-34)
Dunque, e a mio parere, Radio Maria, con quella vignetta, non ha voluto evidenziare l’abbrutimento della donna contemporanea, ma un trend di solitudine crescente che caratterizza tutti noi.
O ne prendiamo atto, o ci ritroveremo soli ad accarezzare un gattino senza sapere perché, ma con un velo di tristezza sul volto.
Questo sì che è un futuro che fa paura.
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