di Annarosa Rossetto
Dopo un lungo “digiuno”, iniziato per tutta Italia a metà marzo, la Chiesa Cattolica Italiana il 26 aprile lanciava al Governo infuocate accuse di compressione della libertà quando Palazzo Chigi per la Fase Due apriva solo in minima parte alle richieste della Chiesa consentendo esclusivamente la celebrazione dei funerali, sebbene il Ministro Lamorgese avesse espresso ipotesi di aperture più ampie solo pochi giorni prima sul quotidiano dei vescovi.
Anche molti laici si erano nel frattempo organizzati con raccolte di firme e petizioni sui social per chiedere la riapertura delle Messe al popolo. Si arrivava così il 7 maggio alla pubblicazione di un protocollo condiviso tra la CEI e il Governo con l’avallo del Comitato Tecnico Scientifico per la riaperture delle celebrazioni pubbliche previste per lunedì 18 maggio, lo stesso giorno della riapertura di moltissime attività commerciali.
Oltre a misure quali igienizzazione degli edifici e degli arredi, distanziamento tra i fedeli e uso delle mascherine la norma più controversa è stata l’obbligo dell’uso da parte del celebrante di indossare guanti monouso per distribuire la Comunione come richiesto ai commessi dei negozi o i clienti dei supermercati.
Questa norma ha innescato una lunga serie di polemiche tra chi chiedeva obbedienza alla prudenza e ai vescovi e chi invece sosteneva fosse una misura igienicamente inutile oltre che irrispettosa della dignità del Sacramento.
Abbiamo a suo tempo pubblicato un articolo in cui si avanzavano forti dubbi sotto l’aspetto dell’igiene nell’uso dei guanti monouso durante la distribuzione della Comunione.
Ebbene, oggi, dopo un mese dalla firma dell’intesa è uscita su tutte le agenzie di stampa la notizia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una FAQ in cui alla domanda “L’OMS raccomanda l’uso dei guanti in situazioni sociali per prevenire la trasmissione del Covid-19? risponde:
“No, l’OMS non raccomanda l’uso di guanti alle persone nelle situazioni sociali. L’uso di guanti può aumentare il rischio di infezione, poiché può portare all’autocontaminazione o alla trasmissione ad altri quando si toccano le superfici contaminate e quindi il viso.
Pertanto, in luoghi pubblici come supermercati, oltre al distanziamento fisico, l’OMS raccomanda l’installazione di stazioni pubbliche di igienizzanti per le mani all’ingresso e all’uscita.
Migliorando ancora di più le pratiche di igiene delle mani, i vari paesi possono aiutare a prevenire la diffusione del virus COVID-19.
L’OMS raccomanda alle persone di consultare sempre le autorità locali sulle pratiche raccomandate nella loro area”.
Allora, ora che anche la più grande agenzia mondiale che si dovrebbe occupare della nostra salute ci raccomanda addirittura di non usare i guanti, vogliamo chiedere ai nostri vescovi di eliminare l’inutile, e a quanto dice l’OMS, dannoso obbligo di indossare i guanti per i sacerdoti che distribuiscono ai fedeli la Comunione.
Al più presto, magari prima della Solennità del Corpus Domini.
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